Vittoria memorabile degli azzurri che con una prestazione eccezionale sconfiggono i gallesi e chiudono il torneo con due successi
di Giulio Talarico
L’Italia ha concluso il Sei Nazioni 2024 con una vittoria memorabile, conquistando il Principality Stadium di Cardiff e sconfiggendo il Galles con un punteggio di 24-21. Nonostante la rimonta finale degli avversari, gli Azzurri hanno dominato la partita con una prestazione eccezionale.
La partita è stata caratterizzata da una grande prestazione della mischia italiana, guidata da un Fischetti in grande forma. Successivamente, Ioane e Pani hanno creato opportunità decisive, scavando un divario che i gallesi hanno faticato a colmare. Nonostante i tentativi di rimonta del Galles, con le mete di Dee, Rowlands e Grady, gli Azzurri hanno mantenuto la loro leadership fino alla fine, con Garbisi e Page-Relo che hanno allungato ulteriormente il vantaggio con i loro calci.
Con questa vittoria, l’Italia ha concluso il torneo con 2 vittorie e un pareggio, ottenendo un totale di 11 punti in classifica, il miglior risultato di sempre. La prestazione della squadra è stata celebrata come un trionfo per il rugby italiano.
La cronaca della partita ha evidenziato il dominio dell’Italia fin dall’inizio, con Ioane e Lynagh che hanno messo in difficoltà la difesa gallese già nei primi minuti. Garbisi ha contribuito con il suo piede sicuro, mentre la difesa italiana ha tenuto duro, respingendo gli attacchi avversari e capitalizzando su errori cruciali del Galles.
Nella ripresa, l’Italia ha continuato a mostrare determinazione e controllo, mantenendo il controllo del gioco nonostante i tentativi di reazione del Galles. Le sostituzioni effettuate da entrambe le squadre hanno portato freschezza e energia al gioco, ma alla fine è stata la tenacia e la determinazione degli Azzurri a prevalere.
La vittoria è stata accolta con gioia e orgoglio dagli appassionati di rugby italiani, mentre il Galles ha dovuto accettare la sconfitta e riflettere su come migliorare le proprie prestazioni per il futuro.
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