Salvini a Bruxelles attacca Metsola: “Fa inciuci con le sinistre”

Matteo Salvini, leader della Lega, a Bruxelles accusa Roberta Metsola, scrive post sui social, ma sfugge alla stampa e modera i toni negli incontri privati

di Emilia Morelli

Il noto leader della Lega, Matteo Salvini,  il giorno dopo la convention dei sovranisti a Firenze è atterrato a Bruxelles per la riunione con i colleghi europei titolari del settore Trasporti. Mentre i giornalisti stranieri attendevano con impazienza di conoscere il suo punto di vista sulla rinata alleanza nera e le sue aspirazioni volte a costruire una maggioranza di destra nelle istituzioni europee, Salvini ha preferito lanciare messaggi tramite X e non passare attraverso l’intermediazione della stampa.

Aspre critiche le ha rivolte a Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, accusandola di “inciuci con le sinistre”. La scelta non è casuale. Dopodomani, la presidente del Parlamento europeo sarà ricevuta a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni. Rivolgerle accuse è un modo neanche troppo indiretto per rivolgere la stessa accusa alla premier.

Salvini, dopo la riunione con i titolari dei dicasteri sui trasporti ha avuto un incontro con alcuni leader di aziende italiane. In particolare il leader della Lega ha rivolto aspre critiche alla direttiva europea che estende al settore marittimo il cosiddetto ‘Emission Trading System’ (Ets), vale a dire il meccanismo per cui le aziende europee che diffondono Co2 con il loro sistema di produzione sono tenute a pagare una sorta di ‘licenza di inquinare’. La proposta di Bruxelles è di introdurre delle quote anche per il trasporto marittimo. Al Consiglio, Salvini firma una lettera alla Commissione, insieme a colleghi di paesi come Portogallo, Grecia, Malta, Cipro, per chiedere di ridiscutere la questione. Questa proposta, a suo avviso, avrà delle ripercussioni negative sulla concorrenza tra i principali operatori logistici internazionali, compromettendo la competitività dei porti italiani ed europei a vantaggio di quelli nordafricani.

“La transizione energetica sarà un successo solo a lungo termine”, sostiene Salvini, sottolineando che obiettivi ambiziosi ma irrealizzabili e misure che non considerano il contesto globale potrebbero effettivamente rivelarsi controproducenti. Questo concetto si applica anche al dibattito sulle auto elettriche: “Prima di cedere i mercati alla Cina, dovremmo pensarci due volte”.

Tra i presenti, qualcuno gli chiede conto del decreto sul passaggio dal mercato di tutela a quello libero per gas ed energia elettrica, tema evidentemente di massimo interesse su cui la Lega è in forte imbarazzo rispetto al proprio elettorato di riferimento. A questi Salvini ha risposto che si augura di poter arrivare a garantire il mercato tutelato dell’energia fino ad aprile.

A conti fatti, comunque, appare nettamente diverso l’approccio di Salvini sui social rispetto a quello a porte chiuse. Più cauto, addirittura, ha omesso di parlare di alleanza con i sovranisti per non incorrere in divergenze su temi chiave -quali la guerra in Ucraina, quella in Medioriente e la riforma del Patto di Stabilità- limitandosi a parlare di “amici”.