Scuola, il Tar ha sospeso l’assunzione di oltre 500 presidi: sindacati sul piede di guerra

Il ministro Valditara ha annunciato l’intenzione di impugnare la sospensione, cercando di rassicurare i candidati del concorso ordinario che i posti saranno reintegrati in futuro

L’inizio dell’anno scolastico 2024-2025 si prospetta particolarmente difficile a causa di una serie di problemi che stanno emergendo, con l’ultima complicazione riguardante l’assunzione dei nuovi dirigenti scolastici. Un recente provvedimento del Tar del Lazio ha sospeso la nomina di 519 vincitori di un concorso straordinario per presidi, creando un clima di grande incertezza nelle scuole italiane. Questo blocco è un ulteriore aggravio in un contesto già segnato da un alto tasso di precariato tra i docenti e dalle polemiche per la richiesta di posticipare l’inizio delle lezioni a causa delle temperature elevate.

La questione dei dirigenti scolastici ha radici nel concorso ordinario del 2017, che ha dato luogo a numerosi contenziosi legali. Per risolvere queste controversie, è stato indetto un concorso straordinario riservato, ma la recente decisione del Tar ha complicato ulteriormente la situazione, sospendendo in via cautelare le assunzioni dei vincitori. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito aveva pubblicato la graduatoria finale il 9 agosto, con l’intenzione di assegnare i posti vacanti entro il 1° settembre. Tuttavia, il blocco delle assunzioni ha sollevato forti preoccupazioni sulla gestione delle scuole, poiché molte potrebbero rimanere senza un dirigente a tempo pieno.

I sindacati hanno reagito duramente alla situazione. Il sindacato Udir ha espresso preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla gestione del concorso, chiedendo un intervento urgente del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. L’Associazione Radamante ha intrapreso un’azione legale per contestare la sospensione delle nomine, mentre il sindacato Anief ha presentato un ricorso contro la graduatoria pubblicata il 9 agosto, ritenendo che la valutazione dei titoli e la graduatoria finale siano state compromesse da decreti e sospensioni che hanno alterato la corretta valutazione dei candidati.

Anche la Flc Cgil ha criticato duramente la gestione del concorso, accusando il Ministero di aver condotto la procedura con superficialità e di mettere a rischio il funzionamento delle scuole. Secondo il sindacato, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, 519 scuole rischiano di rimanere senza un dirigente, con conseguenze potenzialmente paralizzanti.

In risposta, il ministro Valditara ha annunciato l’intenzione di impugnare la sospensione, cercando di rassicurare i candidati del concorso ordinario che i posti saranno reintegrati in futuro. Ha inoltre minimizzato le preoccupazioni dei sindacati, accusando di allarmismo e strumentalizzazione politica. Il 5 settembre, il Tar del Lazio si pronuncerà sul merito della questione, determinando il futuro delle assunzioni e delle scuole coinvolte.

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