Sintesi Rassegna Stampa 04 febbraio 2025

SICUREZZA

*Marte? Dopo il 2040.* Massimo Claudio Comparini, direttore della space business unit di Leonardo e presidente del cda di Thales Alenia Space, ha discusso il ruolo dell’Europa nella competizione spaziale e l’importanza di accelerare l’innovazione tecnologica per rimanere competitivi. Ha evidenziato che l’Europa investe meno degli Stati Uniti nello spazio, ma ha risorse significative che devono essere ottimizzate attraverso la complementarità tecnologica e programmi comuni. L’Italia, in particolare, ha aumentato il suo investimento nel settore spaziale, consolidando il suo ruolo come uno dei principali attori europei. Comparini ha sottolineato l’importanza strategica dell’esplorazione spaziale, con l’Italia che guida la missione ExoMars 2028 e contribuisce significativamente alla missione Artemis 3, che vedrà il ritorno dell’uomo sulla Luna. La Luna è un laboratorio per testare la nostra capacità di sopravvivere in condizioni estreme: “Nella visione della NASA e delle agenzie spaziali, la Luna è sempre stata vista come un passaggio intermedio verso Marte”.
_ su HUFFINGTONPOST.IT_

*Cultura politecnica.* La Fondazione Leonardo, sotto la guida di Luciano Floridi, si impegna a rinnovare l’approccio alla didattica nelle scuole italiane, promuovendo l’istruzione STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e sviluppando progetti di ricerca scientifica. L’obiettivo è di colmare il divario culturale tra le discipline umanistiche e scientifiche, che ha rallentato il progresso e la crescita economica dell’Italia. Roberto Cingolani, AD di Leonardo, e Helga Cossu, DG della Fondazione, sostengono l’importanza di una “cultura politecnica” che unisca arte e scienza, come nell’epoca di Leonardo da Vinci. La Fondazione mira a una maggiore democrazia nella conoscenza, affrontando le sfide etiche e sociali poste dall’evoluzione scientifica e tecnologica, e promuovendo una sintesi tra nomos (regole) e paideia (formazione umana).
_ su HUFFINGTONPOST.IT_

*Sale la spesa.* Il titolo Leonardo ha registrato una notevole crescita in Borsa, passando da 10 euro a maggio 2023 a 30,5 euro, grazie all’aumento della spesa italiana per la Difesa e all’arrivo di Roberto Cingolani come nuovo AD. Gli analisti finanziari hanno rivisto al rialzo le loro previsioni sul valore delle azioni, mentre il budget italiano per la Difesa è raddoppiato rispetto al 2019, raggiungendo i 9 miliardi di euro per i sistemi d’arma. Leonardo ha ora migliorato le sue performance, superando i concorrenti Bae Systems e Thales. Infine, il mercato ha mostrato una preferenza per la gestione di Cingolani rispetto al predecessore Profumo, e Mediobanca prevede un incremento della spesa italiana per la Difesa fino al 2% del PIL entro il 2028, il che rappresenta il 20% dei ricavi di Leonardo.
_Gilda Ferrari su Secolo XIX_

*Droni in Europa.* Il produttore turco di sistemi senza pilota Baykar ha rafforzato la sua presenza in Europa attraverso collaborazioni con aziende aerospaziali e di difesa italiane, tra cui Leonardo, con cui sta cercando sinergie per una partnership più stretta. Il Ministro per le Imprese Adolfo Urso ha dichiarato che la vendita di Piaggio Aerospace alla compagnia turca Baykar, ha posto fine a una crisi decennale. Urso ha evidenziato che Baykar, leader mondiale nella produzione di droni, trasformerà il sito produttivo di Piaggio nel principale centro di produzione di droni in Europa. Questo sviluppo si affiancherà alle attività esistenti nel settore aeronautico e della manutenzione.
_ su Secolo XIX e su SHEPHARDMEDIA.COM_

*AW249.* Il nuovo elicottero d’attacco AW249 Fenice AH-249, sviluppato da Leonardo Elicotteri per l’Esercito Italiano, è in fase avanzata di test e ha già 17 unità sotto contratto su un totale di 48 previste. Il prototipo e tre unità di preserie sono pronti, con il prototipo che sta collaudando armamenti quali un cannone da 20 mm e razzi non guidati. Il Fenice, successore dell’AW129 Mangusta, presenta avanzamenti significativi come la capacità di interagire con droni e sistemi di comunicazione all’avanguardia, oltre a miglioramenti nella protezione e propulsione. Con una velocità massima di crociera di 287 km/h e un raggio d’azione di quasi 800 km, il Fenice supera il predecessore americano AH-64 Apache in termini di autonomia e peso massimo al decollo, rendendolo attraente anche per il mercato dell’esportazione.
_ su PANORAMA.IT_

*Sicurezza nazionale.* Marco Minniti, ex ministro dell’Interno, discute l’importanza strategica della Libia per la sicurezza nazionale e la gestione dei migranti. Minniti difende gli accordi con la Libia, sottolineando che “La Libia era ed è una questione di interesse nazionale al suo livello più alto: la sicurezza nazionale”. Critica l’approccio emergenziale alle migrazioni, suggerendo di trattarle come movimenti strutturali di persone e di stabilire un rapporto equo tra Europa e Africa. Riguardo al caso Almasri, Minniti afferma che avrebbe enfatizzato la sicurezza nazionale fin dall’inizio, evitando di cadere nella trappola dell’identità. Infine, esprime preoccupazione per il conflitto tra politica e magistratura in Italia, sottolineando che i conflitti istituzionali danneggiano i cittadini e la democrazia.
_Goffredo Buccini su Corriere della Sera_

*Investire di più.* L’Europa deve aumentare gli investimenti nella propria difesa per fronteggiare le sfide globali e garantire la sicurezza del continente. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis sottolinea che i sistemi militari di nuova generazione richiedono investimenti che superano le capacità di ogni singolo stato membro, e propone un nuovo strumento europeo da almeno 100 miliardi di euro per finanziare le esigenze collettive di difesa e suggerisce l’esclusione delle spese per la difesa dai target fiscali per dare agli stati membri lo spazio necessario a investire mantenendo la credibilità fiscale. Inoltre, Mitsotakis invoca una maggiore efficienza e consolidamento dell’industria difensiva europea, nonché la creazione di un’Unione Europea della Difesa per rafforzare la cooperazione transatlantica e l’autonomia strategica europea.
_Kyriakos Mitsotakis su Financial Times_

*Starmer spenda di più.* Durante un vertice di leader europei, il capo dell’alleanza NATO ha esortato i paesi dell’UE a incrementare significativamente le spese per la difesa al fine di prevenire una guerra con la Russia. Mark Rutte ha sottolineato che l’attuale spesa media per la difesa dell’UE, pari allo 0,9% del PIL, è inferiore all’obiettivo minimo del 2% stabilito dalla NATO, avvertendo che “per prevenire la guerra, dobbiamo spendere di più” e che “in un mondo più pericoloso, il 2% non sarà sufficiente per tenerci al sicuro”. Il Regno Unito, che attualmente spende circa il 2,3% del PIL in difesa, ha visto Sir Keir Starmer impegnarsi ad aumentare tale percentuale al 2,5%, sebbene questo obiettivo non dovrebbe essere raggiunto prima del 2030. Rutte ha proposto un nuovo target di compromesso del 3,7% del PIL in vista di un vertice NATO di giugno, per dimostrare a Trump, che ha minacciato di ritirare le garanzie di sicurezza americane se gli alleati europei non aumentano le spese fino al 5% del PIL.
_Bruno Waterfield su Times_

*Riavvicinamento.* Sembra che il Regno Unito e l’Unione Europea stiano cercando un riavvicinamento in materia di difesa, con un incontro informale previsto a Bruxelles tra il primo ministro britannico e i leader dei 27 stati membri dell’UE. Questo incontro segue le promesse di Keir Starmer, ex capo del Labour britannico, di un “reset” nelle relazioni con l’UE. Due temi urgenti all’ordine del giorno sono il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e l’incerto futuro della guerra in Ucraina. Kaja Kallas, alta rappresentante dell’UE per gli affari esteri, ha sottolineato l’importanza del Regno Unito come potenza militare in Europa. Tuttavia, le discussioni tra il Regno Unito e i 27 non saranno semplici, a causa delle linee rosse imposte dal governo britannico e delle ferite lasciate dalle negoziazioni della Brexit.
_Cecile Ducourtieux su Monde_

*Flessibili sulla difesa.* Durante un vertice straordinario dell’UE, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha avvertito che l’UE risponderà con fermezza a eventuali misure commerciali ingiuste da parte degli Stati Uniti, sottolineando la necessità di unità europea di fronte alle minacce di dazi da parte del presidente americano Donald Trump. Il vertice ha anche discusso la flessibilità di bilancio per aumentare la spesa per la difesa, mentre Berlino ha espresso un chiaro rifiuto agli eurobond. Macron ha evidenziato l’importanza di una risposta europea unita e concreta se l’Europa dovesse essere attaccata commercialmente. Inoltre, sono emerse differenze su come finanziare una maggiore spesa per la difesa, con alcune nazioni che si oppongono al debito comune e altre che propongono maggiore flessibilità nei bilanci nazionali per gli investimenti in difesa.
_Claudio Tito su Repubblica_

*Europa divisa.* Durante un summit informale a Bruxelles, i leader europei hanno discusso il futuro della difesa dell’UE, tre anni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il presidente del Consiglio europeo, António Costa, ha sottolineato l’urgenza di aumentare gli investimenti in difesa oltre il 2% del PIL, una posizione condivisa dal segretario generale della NATO, Mark Rutte, che ha enfatizzato la necessità di produrre più armi. Le tensioni transatlantiche sotto la presidenza di Trump e la sua richiesta di aumentare gli investimenti in difesa al 5% del PIL hanno aggiunto complessità al dibattito. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso la sua disponibilità ad “esplorare la piena flessibilità prevista dal Patto” di stabilità per finanziare la difesa, mentre i Paesi Frugali e quelli vicini alla Russia considerano l’opzione di prestiti congiunti, e Italia e Grecia propongono di escludere la spesa in difesa dal calcolo del deficit.
_Franvesca Basso su Corriere della Sera e Gabriele Rosana su Messaggero_

*Spendere di più.* Durante il recente Consiglio europeo informale a Bruxelles, i leader europei hanno concordato sulla necessità di aumentare le spese per la difesa del continente. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha evidenziato l’importanza della collaborazione con i partner della NATO, affermando: “Ci sarà un accordo tra gli Stati membri europei sullo sviluppo industriale congiunto dell’industria della difesa e, a mio avviso, questo includerà sempre la collaborazione con i nostri partner della Nato”. Nonostante l’accordo sul principio di spendere di più, permangono divisioni su come finanziare tale aumento, con la Francia che spinge per “buy european” e il premier polacco Donald Tusk che insiste sull’acquisto di armamenti americani. Il Segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha sottolineato la necessità di investire molto di più in difesa, indipendentemente dall’origine delle armi.
_Salvatore Cannavò su Il Fatto Quotidiano e Francesca De Benedetti su Domani_

*Non servono magie.* Vincenzo Camporini discute la vulnerabilità percepita dai Paesi europei e la necessità di una difesa comune in un contesto geopolitico instabile, dove il tradizionale rapporto transatlantico con gli USA non è più sufficiente. Gli strumenti per una difesa comune esistono già, come dimostra l’art. 42 del Trattato di Lisbona e la Cooperazione Strutturata Permanente, che permettono agli Stati membri di sviluppare strutture militari congiunte. Occorre un modello simile alla NATO, dove le forze armate nazionali operano sotto un comando unificato e condiviso. Per rendere ciò possibile serve una volontà politica condivisa e investimenti adeguati, come sottolineato da Mario Draghi, per evitare la frammentazione e incentivare la standardizzazione.
_ su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia_

*Sicurezza motore di crescita.* La DekaBank ha lanciato il nuovo fondo Deka-Security e Defense in risposta ai rapidi cambiamenti nella sicurezza globale e all’aumento dell’importanza degli investimenti in questo settore. Matthias Danne, vicepresidente del consiglio di amministrazione della banca, vede nel fondo un’opportunità per contribuire alla sicurezza sociale, investendo in aziende di sicurezza e difesa, escludendo quelle provenienti da paesi come Russia e Cina. Il fondo, che non è commercializzato come un fondo di sostenibilità, segue i principi di investimento della DekaBank, escludendo armi bandite e modelli di business controversi. Nonostante il dibattito etico, alcune ONG hanno iniziato a vedere la difesa come un elemento necessario della strategia di sicurezza, e il settore della difesa è visto come un’area di crescita e un motore di rendimento indipendente dalla congiuntura economica.
_Wolf Brandes su Börsen-Zeitung_

*Difesa più ricca.* Il documento del Servizio Studi parlamentare rivela che la legge di Bilancio 2025 comporta tagli significativi per alcuni ministeri e incrementi per altri. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, emerge come uno dei vincitori con un aumento di fondi di 1,7 miliardi di euro, in parte per rispondere alle esigenze espresse dall’ex presidente americano Donald Trump. Al contrario, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Matteo Salvini e quello del Lavoro di Marina Elvira Calderone subiscono i tagli più pesanti, rispettivamente di 1,4 miliardi e 2,2 miliardi di euro. Nonostante i tagli generali, il bilancio prevede un incremento netto delle spese dei ministeri di 2,6 miliardi, grazie a nuove misure che superano i risparmi ottenuti dalla spending review.
_ su Il Fatto Quotidiano_

*Esempio Space X.* L’India punta a replicare il successo di NASA e SpaceX, affidandosi al settore privato per la costruzione di razzi e satelliti, come dichiarato da Pawan Goenka, presidente di INSPACe. Il governo di Narendra Modi intende utilizzare start-up private per produrre i veicoli di lancio precedentemente realizzati dall’agenzia spaziale nazionale ISRO, con l’obiettivo di diventare leader globale nell’esportazione di piccoli satelliti. “Il razzo utilizzato oggi per missioni come Chandrayaan sarà ora costruito dal settore privato,” ha affermato Goenka, sottolineando un’opportunità di business di circa 4-5 miliardi di dollari. L’India ha rafforzato i suoi sforzi per diventare una potenza nell’esplorazione spaziale, con due start-up indiane, Skyroot Aerospace e Agnikul Cosmos, che hanno completato con successo test suborbitali. Il governo indiano ha pubblicato un documento di visione per il settore spaziale, mirando a un’industria con entrate annuali di 44 miliardi di dollari entro il 2033, di cui 11 miliardi di dollari da esportazioni, rispetto agli 8,4 miliardi di dollari del 2022.
_John Reed su Financial Times_

*Fondi.* Triumph Group, importante fornitore americano nel settore aerospaziale e della difesa, è stato acquistato dai fondi di private equity Warburg Pincus e Berkshire Partners per circa 3 miliardi di dollari. L’operazione, che trasformerà Triumph in una società privata, prevede un pagamento di 26 dollari per azione agli azionisti, rappresentando un premio significativo rispetto al prezzo di mercato precedente all’annuncio. Dan Crowley, presidente e CEO di Triumph, ha affermato che l’accordo “garantisce un valore immediato e significativo ai nostri azionisti” e permetterà di accelerare la crescita dell’azienda. Il closing è atteso entro giugno 2025, dopo l’approvazione degli azionisti e delle autorità regolatorie, e successivamente Triumph sarà delistata dalla borsa di New York. Nel frattempo, Triumph ha mostrato una crescita finanziaria positiva, con un aumento del 13% dei ricavi aftermarket e un EBITDA cresciuto del 26%.
_Andrea Boeris su Mf_

*Vendita.* Indra sta accelerando il processo di vendita della sua filiale tecnologica Minsait a Telefónica, mentre considera l’integrazione di Hisdesat e la possibile nomina di Pedro Duque, attuale presidente di Hispasat, alla guida della nuova filiale spaziale dopo l’acquisizione di Hispasat. L’operazione di acquisto di Hispasat, del valore di 725 milioni di euro per l’89,68% della società, è prevista per il quarto trimestre del 2025 e si baserà principalmente su debito, grazie alla solida posizione finanziaria di Indra. La nuova area di business spaziale di Indra, che includerà Hispasat e Hisdesat, si prevede genererà entrate per 400 milioni di euro nel 2026 e mira a raggiungere i 1.000 milioni nel 2030. La doppia acquisizione di Hispasat e Hisdesat è parte della strategia di Indra per rafforzare il controllo delle comunicazioni spaziali e aumentare la sua presenza in programmi chiave europei, posizionandosi come un attore di rilievo nel settore spaziale.
_Maria Jesus Perez su Abc_

*Manipolazione AI.* La start-up di intelligenza artificiale Anthropic ha sviluppato una nuova tecnica per impedire agli utenti di estrarre contenuti dannosi dai suoi modelli, in un momento in cui i principali gruppi tecnologici come Microsoft e Meta si affrettano a proteggersi dai pericoli dell’AI avanzata. Anthropic presenta i “classificatori costituzionali”, un sistema che funge da strato protettivo sui modelli di linguaggio e che può monitorare sia gli input che gli output per contenuti dannosi. Questo sviluppo arriva mentre l’industria si preoccupa sempre più del “jailbreaking”, ovvero tentativi di manipolare i modelli di AI per generare informazioni illegali o pericolose. Anthropic, che sta negoziando per raccogliere $2 miliardi con una valutazione di $60 miliardi, ha dimostrato che il suo modello Claude 3.5 Sonnet ha respinto oltre il 95% dei tentativi di jailbreak con i nuovi classificatori, rispetto al 14% senza misure di sicurezza. La start-up ha anche offerto “bug bounties” fino a $15.000 per testare l’efficacia del sistema, che ha causato solo un aumento dello 0,38% nei tassi di rifiuto assoluto.
_Cristina Criddle su Financial Times_

*Incremento AI.* Sam Altman, cofondatore di OpenAI, e Masayoshi Son, fondatore di SoftBank, hanno presentato a Tokyo “Cristal Intelligence”, un nuovo strumento di intelligenza artificiale per le aziende. Questo servizio, chiamato “Deep Research”, agisce come un collaboratore virtuale capace di iniziativa e sintesi, offrendo ricerche e analisi dettagliate per vari scopi, sia per privati che per imprese. SoftBank ha collaborato con OpenAI per creare SB OpenAI Japan, che fornirà Cristal Intelligence alle aziende giapponesi, con SoftBank stesso come primo cliente, investendo 3 miliardi di dollari all’anno. Masayoshi Son ha enfatizzato l’importanza dell’IA, paragonandola all’elettricità per le aziende, mentre Sam Altman ha prospettato un futuro in cui l’IA non solo replicherà la conoscenza esistente, ma creerà anche ciò che non è mai stato fatto. Nonostante le preoccupazioni sulla sostenibilità finanziaria dell’IA, Altman ha sottolineato l’incremento esponenziale della produttività e dei benefici derivanti dall’uso dell’IA.
_Regis Arnaud su Figaro_

*Summit AI.* Il prossimo 10 e 11 febbraio, Parigi ospiterà un importante summit sull’intelligenza artificiale, attirando decision maker globali in un momento di intensa competizione tra Stati Uniti e Cina in questo campo. Circa 500 figure di spicco, tra cui capi di stato, dirigenti aziendali e ricercatori, si riuniranno per discutere temi legati all’IA. La Francia mira a essere un punto di riferimento internazionale, con l’obiettivo di promuovere un approccio inclusivo e sostenibile all’IA, come sottolineato dall’Eliseo. Il summit vedrà anche il lancio di una fondazione per l’intelligenza artificielle e la speranza di firmare una dichiarazione finale sulla governance dell’IA. Inoltre, l’evento mira a posizionare la Francia e l’Europa al centro della mappa dell’IA, con un focus particolare sulle startup e gli investimenti privati nel settore.
_Josephine Boonet su Echos_

*Sicurezza AI.* La Francia ha lanciato l’Institut national pour l’évaluation et la sécurité de l’intelligence artificielle (Inesia) per valutare e garantire la sicurezza delle intelligenze artificiali, con un budget significativo. Il caso del modello cinese DeepSeek, promettente ma controverso, evidenzia l’importanza di una valutazione indipendente, in un contesto di interessi commerciali e tensioni geopolitiche. L’Inesia si concentrerà su tutti i modelli di IA, inclusi quelli “scatola nera”, e servirà da riferimento per le amministrazioni nella valutazione delle performance e dei rischi associati alle IA. Con un finanziamento di quasi 60 milioni di euro dal piano France 2030 e dalla strategia nazionale per l’IA, l’istituto supporterà i regolatori nell’attuazione dell’AI Act europeo, cercando di bilanciare rischi e opportunità legate all’intelligenza artificiale.
_Florian Debes su Echos_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*Dazi, mercati in tilt.* I mercati finanziari globali hanno subito forti turbolenze a seguito delle decisioni degli Stati Uniti di imporre dazi su Canada, Messico e Cina, con un impatto particolarmente negativo sui listini azionari e sulle criptovalute. Il presidente Trump ha annunciato un rinvio di un mese per i dazi al Messico, causando un parziale recupero dei mercati. Il dollaro ha raggiunto massimi biennali rispetto all’euro, mentre le criptovalute hanno registrato perdite significative, con Ethereum e Bitcoin che hanno subito cali notevoli e liquidazioni record nel settore. La volatilità dei mercati riflette l’incertezza generata dalle politiche commerciali aggressive di Trump, con gli investitori che temono ulteriori dazi, in particolare verso l’Unione Europea.
_Vito Lops su Sole 24 Ore_

*Trump tratta.* Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha sospeso temporaneamente i dazi doganali del 25% su Messico e Canada, ottenendo in cambio l’impegno del Canada a schierare circa 10.000 persone per proteggere il confine e fermare il traffico di fentanyl, e del Messico a rafforzare il proprio confine settentrionale con soldati per impedire il traffico di droga. Questi accordi hanno portato a una tregua sui mercati finanziari, che avevano subito perdite significative a seguito di turbolenze causate da una startup cinese di intelligenza artificiale. Tuttavia, le tensioni commerciali persistono, con Trump che considera l’imposizione di dazi sui prodotti europei e la Cina che minaccia contromisure. La situazione economica rimane fragile, con l’inflazione in aumento e i mercati valutari e delle criptovalute che mostrano segni di instabilità.
_Giuliana Ferraino su Corriere della Sera_

*Ue pronta a reagire.* La UE si sta preparando a rispondere a eventuali dazi imposti dagli Stati Uniti, con un comitato ristretto sui dazi in azione da oltre sei mesi. I leader europei, tra cui la premier Giorgia Meloni, sono uniti nel principio che una guerra commerciale sarebbe dannosa per entrambe le parti e che è preferibile evitare il confronto diretto, cercando soluzioni negoziali. Nonostante le indiscrezioni su possibili azioni unilaterali da parte degli USA, la UE si mostra pronta a reagire, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz che sottolineano la capacità dell’Europa di gestire e rispondere autonomamente a politiche di dazi. Meloni, evitando una posizione di confronto diretto, sottolinea l’importanza della negoziazione, mentre altri leader europei e il premier canadese Justin Trudeau discutono di contromisure.
_Marco Galluzzo su Corriere della Sera_

*Noi ponte tra Usa e Ue.* Il ministro Antonio Tajani si impegna a fungere da mediatore tra Stati Uniti ed Europa per prevenire una guerra commerciale basata sui dazi, come minacciato dal presidente americano Donald Trump. Tajani afferma che l’Italia non sarà impreparata di fronte a eventuali azioni unilaterali degli USA, avendo già sviluppato una strategia per proteggere le aziende e il benessere dei cittadini italiani. Sottolinea l’importanza di un commercio libero e senza barriere, citando l’esempio storico della Repubblica di Venezia e l’attuale integrazione economica tra USA e UE. In caso di dazi, l’Italia esplorerà nuovi mercati e collaborerà con gli USA, anche attraverso un aumento della spesa militare, ma senza raggiungere il 5% come richiesto da Trump. Tajani enfatizza la necessità di una riforma della giustizia per rendere l’Italia più attraente per gli investimenti e sottolinea l’importanza di agire uniti a livello europeo.
_Paola di Caro su Corriere della Sera_

*Patrioti e Musk.* Elon Musk ha lanciato un appello per unire i popoli europei sotto lo slogan “Make Europe Great Again”, evocando un sentimento patriottico simile a quello del noto slogan di Trump. Il suo post su X, seguito da 215 milioni di persone, ha ricevuto un’accoglienza mista, con il vicepremier Matteo Salvini che lo sostiene, mentre Antonio Tajani di Forza Italia lo critica, preferendo un’Europa federale e giudaico-cristiana. Il post di Musk arriva in un momento in cui politici europei sovranisti si preparano a incontrarsi a Madrid, con figure come Viktor Orbán e Marine Le Pen. Questo movimento di Musk si intreccia con un’indagine della Commissione europea su X per capire se l’azienda manipola i contenuti a favore di una parte politica, mentre Musk è coinvolto in affari in Europa, come i satelliti Starlink in Italia e l’espansione di una fabbrica Tesla in Germania. Donald Trump ha ricordato a Musk che non può agire senza consenso, sottolineando i limiti del suo potere.
_Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera_

*Salvini al raduno di Mega.* Il lancio di Mega, la versione europea dello slogan di Trump “Make America Great Again” proposta da Elon Musk, sta creando divisioni all’interno della destra europea. Antonio Tajani di Forza Italia si dissocia dall’idea di Musk, sostenendo un’Europa federale e popolare con radici giudaico-cristiane, mentre Matteo Salvini della Lega conferma la sua partecipazione al raduno dei Patrioti a Madrid, appoggiando il progetto di Musk. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia mantengono il silenzio sull’iniziativa politica di Musk, nonostante i precedenti rapporti amichevoli. L’approccio di Musk, che include attacchi al politicamente corretto e la diffusione di false notizie, risuona con la strategia comunicativa della Lega, ma genera insofferenza in alcuni settori di Fratelli d’Italia, che valorizzano la propria indipendenza e fanno parte della maggioranza europea popolare-socialista.
_Matteo Pucciarelli su Repubblica_

*Ucciso amico di Putin.* Armen Sarkisyan, un influente boss armeno e fondatore della milizia paramilitare ArBat, è stato ucciso in un attentato dinamitardo a Mosca, nel complesso residenziale di lusso Alye Parusa. Considerato un fedelissimo del presidente russo e legato all’ex presidente ucraino Yanukovich, Sarkisyan era noto per la sua difesa dell’autonomia del Donbass e per le sue attività criminali e imprenditoriali. L’attentato, avvenuto tramite tritolo posizionato nell’atrio del complesso, potrebbe essere stato organizzato da agenti ucraini che avevano affittato un appartamento per sorvegliare Sarkisyan. La sua morte è vista come un messaggio intimidatorio all’élite russa da parte dell’Ucraina, secondo commentatori e siti ultranazionalisti russi.
_Marco imarisio su Corriere della Sera_

*La pista degli 007.* Il Quinto Direttorato dello Sbu, il servizio segreto ucraino, è al centro di una guerra segreta contro figure legate alla Russia, con esecuzioni mirate e infiltrazioni. L’attentato contro Armen Sarkisyan a Mosca potrebbe essere parte di questa campagna, considerando il suo passato legato all’ex presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich e alla compagnia di mercenari Wagner. Lo Sbu, forte di quasi 30.000 uomini e supportato da assistenza occidentale, ha adottato tattiche diverse come bombe e agguati per eliminare i propri bersagli. La strategia operativa dello Sbu si articola in cerchi concentrici che vanno dalla selezione dei bersagli fino all’esecuzione degli attacchi, spesso affidati a sicari stranieri per ridurre i sospetti. Parallelamente, l’intelligence militare ucraina conduce proprie azioni punitive, mentre sul fronte orientale la guerra continua con pesanti costi.
_Guido Olimpio su Corriere della Sera_

*Minaccia da Est.* Il Generalinspekteur della Bundeswehr, Carsten Breuer, vede una chiara minaccia da est e crede nella solidità delle relazioni transatlantiche. Per affrontare la minaccia russa, chiede un aumento delle spese per la difesa e sostiene che la NATO risponde con unità e determinazione alle aggressioni di Putin, senza necessità di un nuovo “Cortina di Ferro”. La Germania ha anticipato la disponibilità di una divisione per il 2025, nonostante le sfide in termini di equipaggiamento e personale. Breuer sottolinea l’importanza di una maggiore responsabilità europea nella NATO, indipendentemente dalla pressione degli Stati Uniti, e riconosce la necessità di coordinamento tra gli sforzi europei di difesa. Infine, considera seri gli avvertimenti sull’abilità russa di attaccare un paese NATO entro il 2028 e sottolinea l’importanza di prepararsi a tale eventualità, supportando contemporaneamente l’Ucraina contro l’aggressione russa.
_Moritz Koch su Handelsblatt_

*Tregua non garantita.* Alla vigilia del vertice tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la situazione in Israele è tesa, con particolare attenzione alla cintura di kibbutz e moshav attorno a Gaza. Emily Damari, recentemente liberata dopo essere stata ostaggio di Hamas, ha fatto appello per il ritorno di tutti gli ostaggi israeliani. Nel contesto politico, il leader dell’opposizione Yair Lapid sostiene che un eventuale accordo sugli ostaggi non porterà alla caduta del governo, nonostante le tensioni interne alla coalizione di Netanyahu. Hamas si dichiara pronto a negoziare la seconda fase della tregua a Gaza, mentre Netanyahu è sotto pressione per ristrutturare il team di negoziatori, con possibili cambiamenti ai vertici della sicurezza. Trump esprime incertezza sulla durata del cessate il fuoco a Gaza, mentre Netanyahu prolunga il suo soggiorno a Washington per incontri, incluso uno con Elon Musk sull’intelligenza artificiale, e non sarà presente alla liberazione di tre ostaggi prevista per il sabato successivo.
_Fabiana Magrì su Stampa_

*Al bando.* L’agenzia delle Nazioni Unite UNRWA, che assiste i profughi palestinesi, è stata messa al bando in Israele a seguito di due leggi della Knesset, ostacolando le sue operazioni a Gerusalemme Est e limitando i contatti con le autorità israeliane. Il Commissario generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, in un’intervista, ha sottolineato l’importanza del lavoro dell’agenzia, che fornisce istruzione e servizi sanitari a milioni di rifugiati palestinesi. Nonostante le accuse di infiltrazioni da parte di Hamas e la disinformazione, Lazzarini afferma che l’UNRWA continua a cercare modi alternativi per consegnare gli aiuti e sostiene che l’educazione è la chiave per la pace. L’agenzia ha subito tagli ai finanziamenti, ma Lazzarini invita al sostegno internazionale per aiutare il popolo palestinese.
_Greta Privitera su Corriere della Sera_

*Aiuti inesistenti.* Il Sudan è devastato da una guerra civile che ha causato migliaia di morti, 10 milioni di sfollati e 25 milioni di persone denutrite. La comunità internazionale mostra una mancanza di volontà politica per intervenire umanitariamente, nonostante la gravità della crisi. Medici Senza Frontiere (MSF) è attivo nel paese con 1.500 operatori umanitari che lavorano in 21 ospedali e 12 cliniche, ma gli aiuti sono ostacolati da lungaggini burocratiche e checkpoint. La violenza colpisce indiscriminatamente, con attacchi a mercati e quartieri civili, mentre la fame e la malnutrizione mietono ulteriori vittime, specialmente tra i bambini. Nonostante la situazione disperata, non si registrano progressi diplomatici o tentativi di tregua, lasciando i sudanesi a sognare un giorno di pace e sicurezza alimentare.
_Michele Farina su Corriere della Sera_

*Negare il futuro.* Papa Francesco ha condannato l’uccisione dei bambini in contesti di guerra, povertà e migrazione come una negazione del futuro, durante il summit mondiale sui diritti dei bambini intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”. Ha annunciato la preparazione di un’Esortazione apostolica per promuovere l’impegno verso l’infanzia negata. Il summit ha visto la partecipazione di leader politici, economisti, alti ecclesiastici e Premi Nobel da tutto il mondo, che hanno discusso le molteplici sfide che i bambini affrontano, inclusi conflitti, mancanza di istruzione e sfruttamento. Il Papa ha evidenziato la gravità delle situazioni in cui i bambini sono vittime di violenza e abuso, e ha sottolineato l’importanza di proteggere i diritti e il benessere dei bambini come fondamento per un futuro migliore.
_Carlo Marroni su Sole 24 Ore_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Dazi: 3,8 miliardi sul Pil italiano.* Uno studio Svimez per Il Sole 24 Ore ha analizzato l’impatto di possibili nuovi dazi commerciali statunitensi sulle merci europee, con particolare attenzione all’Italia e al Mezzogiorno. In uno scenario intermedio, l’Italia potrebbe subire una perdita di 3,8 miliardi di euro del Pil e 5,8 miliardi di euro di export verso gli USA, con una possibile perdita occupazionale di oltre 53mila unità lavorative annue. Il Sud, pur perdendo meno in termini di Pil, risentirebbe maggiormente sulle esportazioni, con un calo previsto di quasi 800 milioni di euro (-9,3%). L’analisi considera tre scenari ipotetici, con il più estremo che prevede dazi fino al 100% per le auto elettriche e conseguenze ancora più gravi per Pil ed export. Settori chiave come l’automotive, l’agrifood e la farmaceutica, in cui il Mezzogiorno è particolarmente attivo, sarebbero i più colpiti.
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_

*Alla canna del gas.* L’allarme per l’aumento del prezzo del gas, che ha raggiunto i 54 euro per MWh, spinge il governo a considerare l’estensione degli sconti sulle bollette non solo alle imprese energivore ma anche alle famiglie. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, stanno valutando misure urgenti, tra cui lo sblocco del “gas release” per fornire metano a prezzo calmierato alle aziende con consumi elevati. Tuttavia, il problema delle coperture finanziarie per queste misure rimane aperto. Inoltre vi è preoccupazione per le riserve di gas, con le scorte europee sotto il 55% e quelle italiane al 62,7%, e il timore di prezzi ancora più alti in estate. La situazione è aggravata dal rallentamento nell’espansione delle capacità di liquefazione del GNL a livello globale e dalla crescente domanda asiatica di gas.
_Giuseppe Colombo su Repubblica_

*Holding blindata.* Francesco Gaetano Caltagirone ha rafforzato il controllo sulla sua holding, Fgc Spa, modificando la struttura azionaria per assicurare che le azioni di categoria B, con diritti speciali, rimangano in famiglia. L’AD di Generali, Philippe Donnet, ha difeso il nuovo piano strategico 2025-2027, che ha attratto l’interesse di Unicredit, entrata nel capitale di Generali con una quota significativa. Questo piano promette un alto ritorno per gli azionisti, riflettendo il successo di Generali negli ultimi anni. Nel frattempo, la situazione di governance di Generali si complica con l’assemblea imminente che vedrà lo scontro tra Mediobanca e gli azionisti Delfin e Caltagirone. Infine, il mercato azionario sta reagendo all’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca, con una riduzione dello sconto offerto e un aumento del valore delle azioni di Mps.
_Giuliano Balestrieri su Stampa_

*Acciao green.* Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, afferma che l’Italia è leader in Europa nella produzione di acciaio “green”, con l’85% della produzione già decarbonizzata. Nonostante il calo produttivo nel 2024, dovuto al rallentamento dell’ex Ilva, le imprese private italiane hanno mantenuto volumi e occupazione, anche di fronte ai costi energetici elevati. Gozzi è ottimista per il futuro, prevedendo un vantaggio competitivo grazie agli investimenti effettuati e alla presenza internazionale. Sottolinea l’importanza di superare alcune sfide, come l’acquisto di energia nucleare e l’adeguamento alle politiche industriali europee, per accelerare la transizione verso un’acciaieria più sostenibile.
_Matteo Meneghello su Sole 24 Ore_

*Cambi ai vertici.* Stellantis, il quarto produttore automobilistico globale, sta attraversando una fase di riorganizzazione manageriale dopo le dimissioni di Carlos Tavares a dicembre 2024. Il nuovo CEO verrà scelto entro la prima metà del 2025, con John Elkann che guida temporaneamente il piano di semplificazione aziendale. Cambiamenti significativi includono Alain Favey che sostituisce Linda Jackson alla guida di Peugeot, Bob Broderdorf che prende il comando di Jeep, e Olivier François che dirigerà il nuovo Marketing Office. Nel frattempo, il gruppo affronta difficoltà sul mercato italiano, con un calo delle vendite e delle immatricolazioni, nonostante una leggera ripresa della quota di mercato in Italia. Si discute inoltre la necessità di un fondo europeo per sostenere il settore automotive in crisi.
_Filomena Greco su Sole 24 Ore_

*Sinergie.* ITA Airways e Lufthansa hanno annunciato una partnership che intensifica le sinergie tra le due compagnie aeree, con ITA che lascerà SkyTeam per unirsi a Star Alliance entro il 30 aprile 2025. I membri dei programmi fedeltà di entrambe le compagnie possono ora accumulare e utilizzare punti sui voli reciproci, e presto ITA Airways sposterà le sue operazioni nei terminal di Lufthansa a Monaco e Francoforte. Inoltre, verranno avviati accordi di codeshare per facilitare l’accesso a circa 250 destinazioni. I vertici di ITA hanno anche discusso il futuro della compagnia, con un aumento dei ricavi e dei passeggeri nel 2024 e piani per un nuovo piano industriale che prevede la crescita della flotta e l’assunzione di personale.
_Mara Monti su Sole 24 Ore_

*In Parlamento.* I ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell’Interno Matteo Piantedosi sono attesi in Parlamento la prossima settimana per riferire sul caso Almasri, dopo le pressioni dell’opposizione e una maratona di interventi in Aula. Una nuova denuncia per favoreggiamento è stata presentata da Lam Magok Biel Ruei, migrante vittima delle torture del generale libico. Nel frattempo, si discute anche la controversa proposta di Forza Italia di ripristinare l’immunità parlamentare, con reazioni miste tra le forze politiche. La situazione di stallo nei lavori parlamentari potrebbe essere superata con l’informativa dei due ministri, mentre l’opposizione continua a richiedere spiegazioni dirette dalla premier Giorgia Meloni.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_

*Immunità.* Il dibattito politico è acceso sulla proposta di reintrodurre l’immunità parlamentare come era prima della riforma del 1993, con Forza Italia che spinge per una proposta di legge costituzionale in tal senso. La discussione si intensifica in seguito a un avviso di garanzia che coinvolge esponenti del governo, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Alcuni membri del governo e della Lega si mostrano favorevoli al ritorno all’immunità, invocando lo spirito dei padri costituenti, mentre altri, come il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, sono contrari. Fratelli d’Italia si oppone alla proposta, ritenendola non in linea con il loro programma e potenzialmente impopolare. Il dibattito si infiamma ulteriormente con la proposta di una commissione d’inchiesta sulla magistratura da parte del deputato azzurro Enrico Costa.
_Giacomo Salvini su Il Fatto Quotidiano_

*Guerra tra 007.* Il clima di tensione tra governo e magistratura in Italia si intensifica con l’audizione del sottosegretario Alfredo Mantovano al Copasir, in relazione a due casi che hanno accentuato la frattura tra le istituzioni. Mantovano, insieme alla premier Meloni e ad altri ministri, è indagato per il rimpatrio del generale libico Almasri, accusato di crimini contro l’umanità, un’azione che alcuni vedono come ritorsione del procuratore di Roma, Francesco Lo Voi. Nel frattempo, a Perugia è stato aperto un fascicolo senza ipotesi di reato contro Lo Voi, mentre il Copasir esamina anche la rivelazione di indagini dei servizi segreti sul capo di gabinetto di Meloni, Gaetano Caputi. Questi sviluppi si inseriscono in un contesto più ampio che include anche l’inchiesta su una presunta agenzia clandestina di investigazioni private, coinvolgente ex membri dei servizi segreti.
_Fulvio Fiano su Corriere della Sera_

*Spioni.* L’inchiesta condotta dalle procure di Milano e Roma ha rivelato le attività illecite di due agenzie di spionaggio, Equalize a Milano e la squadra Fiore a Roma, che operavano in maniera simile creando dossier falsi, spiando carte di credito e accedendo abusivamente a dati riservati. Entrambe le organizzazioni avevano legami con i servizi segreti e la ‘ndrangheta, e influenzavano nomine importanti. Tra i 68 indagati nell’operazione Equalize ci sono figure legate agli 007, mentre a Roma sono indagati l’hacker Samuele Calamucci e l’ex poliziotto Carmine Gallo. Le indagini hanno rivelato connessioni con pubblici ufficiali corrotti e la capacità di accedere a sistemi investigativi delle forze dell’ordine, sollevando ipotesi di reati quali accessi abusivi, violazioni della privacy e corruzione.
_Andrea Ossini su Repubblica_

*Spioni e intelligence.* L’inchiesta sui presunti dossieraggi condotta a Milano ha rivelato l’esistenza della Squadra Fiore, un gruppo composto da hacker e imprenditori-spie con legami con l’intelligence. Le indagini si sono estese a Roma, dove la procura ha scoperto connessioni con figure di rilievo negli apparati dei servizi segreti. Tra gli indagati ci sono Carmine Gallo e Samuele Calamucci di Equalize, ma anche personaggi influenti e ex agenti dell’Aisi e funzionari del Dis. L’indagine ha inoltre evidenziato intrecci societari e attività di spionaggio che coinvolgono diverse figure, tra cui Gabriele Edmondo Pegoraro, e società come Bitcorp, legate a ex carabinieri e operazioni di intelligence. Restano molte domande senza risposta, mentre le procure di Milano e Roma cercano di fare luce su questa complessa rete di relazioni tra spionaggio e servizi segreti.
_Enrica Riera su Domani_

*Ristrutturazione.* Il governo di Giorgia Meloni ha attuato una ristrutturazione dei servizi segreti italiani, confermando e nominando nuove figure chiave. Carlo Zontilli è stato confermato come vicedirettore dell’AISE, mentre Vittorio Rizzi è stato nominato a capo del DIS e Leandro Cuzzocrea come vice dell’AISI. Si attende una nuova nomina per la vicedirezione del DIS, con Mario Cinque e Riccardo Galletta tra i candidati. Queste mosse segnano la fine di una lunga era precedente e introducono un nuovo corso sotto la direzione di Meloni e Mantovano, con un’audizione al Copasir prevista per discutere il caso Caputi e le implicazioni per l’intelligence italiana.
_Carmelo Caruso su Foglio – Inserto_

*Commissione di inchiesta.* La maggioranza di destra-centro in Italia, guidata da Fratelli d’Italia, è infuriata con le recenti decisioni dei magistrati, in particolare l’azione penale avviata contro membri del governo e la mancata convalida del trattenimento di migranti. In risposta, si propone una commissione d’inchiesta sui magistrati e si discute di riformare l’articolo 68 della Costituzione per reintrodurre l’immunità parlamentare. Tuttavia, alcuni parlamentari ritengono che una tale riforma costituzionale sia irrealizzabile in questa legislatura. La commissione, proposta da Enrico Costa di Forza Italia, mira a esaminare aspetti come gli errori giudiziari e l’impatto dei magistrati fuori ruolo, ma c’è il timore che possa diventare uno strumento politico contro la magistratura.
_Francesco Grignetti su Stampa_

*La destra non si insegue.* Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, sostiene che la sinistra non deve inseguire la destra, ma contrastarla parlando di questioni sociali. A Bruxelles, ha partecipato al prevertice del Partito socialista europeo, sottolineando l’importanza dell’unità europea e la necessità di superare il potere di veto per affrontare le sfide globali. Schlein critica il nazionalismo estremista e il “tecnocapitalismo”, evidenziando il rischio di una Europa indebolita da relazioni bilaterali con gli Stati Uniti. Infine, chiede un piano di investimenti europeo per l’innovazione e una politica industriale comune, oltre a una difesa europea condivisa e un bilancio UE adeguato.
_Annalisa Cuzzocrea su Repubblica_

*Patto anti Santanchè.* Un’indagine della Procura di Milano ha rivelato un presunto scambio di favori tra la trasmissione di inchiesta Rai “Report” e la centrale di dossieraggi privata Equalize, controllata da Enrico Pazzali e guidata dall’ex poliziotto Carmine Gallo. Secondo le carte dell’inchiesta, Report avrebbe ricevuto informazioni compromettenti sul ministro del turismo Daniela Santanchè da Equalize, in cambio di una copertura mediatica più morbida verso Pazzali e l’ospedale allestito durante la pandemia di Covid. Le confessioni di Gallo e del tecnico informatico Danilo Calamucci, insieme a documenti e intercettazioni, sembrano confermare i rapporti tra Equalize e Report, nonostante le smentite della trasmissione. L’indagine ha portato all’arresto di alcuni implicati e all’acquisizione di prove che potrebbero dimostrare l’uso di dossier illegali nelle inchieste di Report.
_Luca Fazzo su Giornale_

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