SICUREZZA
*Partnership con Baykar.* Leonardo è pronta ad annunciare una partnership strategica con la turca Baykar Technologies per lo sviluppo di tecnologie unmanned, ovvero droni senza pilota. L’accordo, che verrà dettagliato dall’AD Roberto Cingolani, potrebbe aprire nuove opportunità di mercato in Europa e conferma l’interesse di Leonardo per l’espansione nel settore aerospaziale e della difesa, in linea con i piani dell’Unione Europea.
_Celestina Dominelli su Sole 24 Ore_
*Verso l’intesa.* Leonardo è vicina a siglare un accordo con Baykar, produttore turco di droni militari, per una collaborazione industriale che potrebbe essere annunciata oggi da Roberto Cingolani. L’intesa prevede che Leonardo apporti la sua expertise in software avanzati e sensori, contribuendo alla creazione di un nuovo leader nel settore dei droni, con potenziali benefici per la difesa europea in un contesto di ridotto impegno militare statunitense.
_Aldo Fontanarosa su Repubblica_
*Alleanza con Baykar per i droni.* Oggi è prevista la firma di un’alleanza nel settore dei droni tra l’azienda italiana Leonardo e il gruppo turco Baykar, con dettagli che saranno rivelati dal CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, in una conferenza stampa. Baykar, recentemente coinvolta nell’acquisizione di Piaggio Aero e guidata dal genero del presidente turco Erdogan, Selçuk Bayraktar, mira a intensificare le relazioni con i Paesi della NATO.
_ su Corriere della Sera_
*Oto Melara.* La Spezia. Spesa difesa: le telecamere di Sky Tg24 nella fabbrica OTO Melara, società controllata da Leonardo, dove producono tank per l’Esercito. Il sito sarà presto ampliato per realizzare quanto stabilito dalla joint venture tra Leonardo e i tedeschi di Rheinmetall.
_ su SKY TG24_
*Calvino: più fondi dalla Bei.* Nadia Calviño, presidente della Banca europea per gli investimenti, annuncia che l’istituzione è pronta ad aumentare il supporto finanziario per la sicurezza e la difesa dell’Unione Europea, oltre gli attuali 8 miliardi di euro, includendo anche progetti puramente militari come caserme e droni. La Bei, che finora si è concentrata sulla transizione verde, valuterà proposte per inserire la sicurezza tra i suoi obiettivi strutturali e permanenti, con la possibilità di finanziare anche aziende italiane coinvolte nei primi 14 progetti esaminati.
_filippo Santelli su Repubblica_
*Bei.* Forum della BEI. Nei discorsi ha dominato il tema degli investimenti nella Difesa. Il Consiglio europeo per il piano di riarmo europeo. I finanziamenti della Bei: uno dei 14 progetti in Italia con Leonardo. Intervista: Stefano Pontecorvo (presidente Leonardo).
_ su RAI NEWS 24_
*Bei per la difesa.* La Banca europea per gli investimenti (BEI) ha deciso di diversificare le proprie attività di finanziamento destinando quest’anno 2 miliardi di euro a progetti di difesa europei, escludendo però il finanziamento di armi e munizioni. L’iniziativa rientra nell’ambito del rafforzamento della sicurezza europea e fa seguito all’annuncio del programma ReArm Europe dell’UE, che mira a sostenere gli investimenti nella difesa, in particolare nelle infrastrutture militari, senza incidere sul rating finanziario tripla A della BEI.
_Olivier Mirguet su Tribune_
*Esenzione a lungo termine.* La Germania ha chiesto all’UE di esentare la spesa per la difesa dalle regole fiscali per un periodo più lungo di quanto proposto da Bruxelles, segnando un cambiamento radicale nella politica di Berlino sul deficit e il debito sotto la guida del futuro cancelliere Friedrich Merz. Questa mossa, che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alla precedente posizione di austerità di Berlino, aumenta la pressione sugli altri governi dell’UE affinché incrementino anch’essi la spesa militare, in un contesto di crescenti rischi per la sicurezza europea.
_Henry Foy su Financial Times_
*Più debito per la difesa.* La Germania, tradizionalmente frugale, sta cambiando la sua politica fiscale per aumentare significativamente la spesa in difesa, con Friedrich Merz che propone un fondo di 500 miliardi di euro e una riforma del Patto di stabilità per consentire maggiori investimenti militari. Questa svolta arriva in un momento di tensioni geopolitiche crescenti, con la minaccia di un veto ungherese sul sostegno all’Ucraina e dibattiti sull’autonomia difensiva europea in un contesto di incertezza sull’impegno degli Stati Uniti attraverso la NATO.
_David Carretta su Foglio_
*Alleggerire il patto.* La Germania ha proposto un cambiamento più radicale delle regole di bilancio dell’UE per escludere in modo permanente le spese per la difesa dalle procedure per deficit eccessivo, ritenendo insufficienti le attuali proposte della Commissione che prevedono esclusioni temporanee e prestiti. Questa riforma mira a garantire investimenti a lungo termine in difesa e sicurezza, in un contesto dove molti paesi, inclusi Italia e Francia, sono già sotto procedura per deficit eccessivo.
_ su Sole 24 Ore_
*Riarmo.* Emmanuel Macron sottolinea la necessità di aumentare i mezzi militari europei di fronte alla minaccia russa, evidenziando che non basta spendere di più, ma è cruciale accelerare la produzione. Gli investitori sono ottimisti riguardo al rafforzamento industriale, con aziende come Rheinmetall che hanno visto un notevole incremento dei loro ordini, raggiungendo i 50 miliardi di euro. Tuttavia, i produttori come Thales e Dassault Aviation rimangono cauti, con il CEO di Thales che prevede un impatto concreto del riarmo europeo solo a lungo termine, mentre Leonardo e altri sotto-trattanti vedono opportunità di crescita nel settore della difesa.
_Matthieu Quiret su Echos_
*Una nuova era.* Emmanuel Macron ha sottolineato la necessità di rafforzare la difesa francese e europea in un contesto di crescenti minacce globali, in particolare dalla Russia, e ha chiesto ai francesi di essere pronti a fare nuove scelte di bilancio senza aumentare le tasse. Durante un discorso televisivo alla vigilia di un importante vertice europeo sull’Ucraina, ha difeso una visione equilibrata tra aggressività e sconfittismo, sottolineando l’importanza della sovranità nazionale e la necessità di un dibattito sulla dissuasione nucleare europea.
_Louis Hausalter su Figaro_
*Verso l’ottimismo.* L’accordo sul massiccio pacchetto finanziario tra CDU/CSU e SPD per la difesa e l’infrastruttura ha scatenato un’ondata di ottimismo tra gli investitori del mercato azionario tedesco, con il DAX che ha registrato un incremento del 3,5% a 23.110 punti. Tra i beneficiari, le azioni del settore infrastrutturale e della difesa hanno visto forti guadagni, con “il titolo di Leonardo [che] è salito del 50% nello stesso periodo, riflettendo la crescente fiducia degli investitori in questi settori.
_ su Handelsblatt_
*Salgono le azioni difesa.* Friedrich Merz, presumibilmente il futuro cancelliere tedesco, ha dichiarato che il principio del “Whatever it takes” deve ora essere applicato anche alla difesa, con Union e SPD che hanno concordato di aprire le “porte del denaro” per la difesa, escludendo le spese militari superiori all’1% del PIL tedesco dal patto di stabilità sui debiti. Inoltre, la crescente spesa per la difesa in Europa dovrebbe beneficiare le azioni di difesa come Rheinmetall o Hensoldt e i fondi e ETF orientati alla sicurezza e alla difesa, con analisti che prevedono un ulteriore potenziale di crescita per questi titoli. Le maggiori posizioni nel VanEck Defense ETF, che ora vale 2,7 miliardi di euro, sono Thales, Leonardo e Palantir.
_ su Börsen-Zeitung_
*Rimbalzo in Borsa.* Il rimbalzo dei mercati azionari europei è stato favorito dall’annuncio di un potenziale compromesso sui dazi tra Stati Uniti, Canada e Messico, nonché dalla prospettiva di un pacchetto di stimoli tedeschi da 500 miliardi di euro per infrastrutture e difesa. Tra i titoli della difesa che hanno beneficiato di questo slancio, Leonardo è salito del 3,93% a Milano, riflettendo la rinnovata fiducia degli investitori nelle prospettive economiche europee.
_ su Echos_
La Difesa riaccende l’economia*.* La spesa per la difesa in Europa, stimolata dagli eventi geopolitici recenti, potrebbe portare a una rivalutazione del settore fino al 23%, influenzando positivamente anche il Pil europeo. Tra i titoli difensivi, Leonardo viene evidenziato dagli analisti di Alphavalue come simbolo di una nuova fase di crescita per il comparto, non solo un semplice rally.
_ su MoltoEconomia_
*Cina.* La Cina sta aumentando il suo budget per la difesa del 7,2% nonostante una crescita economica rallentata, segnalando una continua espansione delle sue capacità militari e suscitando preoccupazione tra i vicini per potenziali conflitti, specialmente nel contesto di incertezza sull’affidabilità degli Stati Uniti come potenza protettiva. Mentre Pechino si prepara per una maggiore prontezza al combattimento, gli esperti ritengono che le spese effettive per la difesa siano significativamente superiori a quelle ufficiali, con un aumento rapido dell’arsenale nucleare e una crescente tensione nella regione, in particolare riguardo alla situazione di Taiwan e al Mar Cinese Meridionale.
_Sabine Gusbeth su Handelsblatt_
*Eutelsat alternativa a Starlink.* L’Italia sta valutando Eutelsat, società franco-britannica che gestisce una costellazione di circa 650 satelliti, come alternativa a Starlink di Elon Musk per garantire comunicazioni crittografate sicure tra governo e funzionari in aree a rischio. Il concessionario italiano è Telespazio, alleanza tra Leonardo 67% e la francese Thales 33%, evidenziando il legame italiano di Eutelsat e la possibile preferenza verso un’opzione europea per la sicurezza nazionale.
_ su Repubblica_
*Più 578% in cinque giorni.* Eutelsat, azienda francese di telecomunicazioni satellitari, ha visto le proprie azioni schizzare in Borsa del 578% in cinque giorni, grazie all’interesse crescente per il suo ruolo nella difesa europea e per le trattative in corso con l’Unione Europea e l’Italia per fornire connessioni satellitari sicure. Dopo la fusione con OneWeb, Eutelsat gestisce una costellazione di 650 satelliti LEO, posizionandosi come un attore chiave nel settore delle telecomunicazioni satellitari e potenziale partner strategico per la sicurezza delle comunicazioni in Europa.
_Massimiliano Jattoni Dall’Asen su Corriere della Sera_
*Piano Difesa.* L’Italia spende 35 miliardi l’anno per la difesa (meno del 2% del PIL), ma la NATO punta al 4%, con Trump che ipotizza il 5%, richiedendo un aumento di almeno 20 miliardi. L’industria della difesa avrebbe bisogno di 5-6 anni per adeguarsi e la maggior parte delle forniture europee proviene dagli USA. Intervista a Giuseppe Cossiga dell’Aiad, Federazione aziende italiane per aerospazio, difesa e sicurezza.
_Porta a Porta su RAI 1_
*Non è questione di soldi, ma di volontà politica.* Giuseppe Cossiga, presidente di Aiad, sottolinea che la difesa comune europea non è solo una questione di finanziamenti, ma richiede volontà politica e un sistema produttivo meno frammentato; l’Europa spende 350 miliardi in difesa, ma la metà va a industrie americane. In riferimento all’Italia afferma: «E uno dei tre Paesi Ue in grado di competere, con Francia e Germania. La nostra industria dimostra di saper lavorare bene in cooperazione. E c’è un colosso come Leonardo che di fatto controlla tutte le capacità italiane nel campo».
_Giorgio Caccamo su Giorno – Carlino – Nazione_
*Ora Stati Uniti d’Europa.* Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno italiano e Presidente della Fondazione Med Or, sottolinea l’urgenza per l’Europa di sviluppare una capacità di difesa autonoma in risposta ai cambiamenti nella politica estera degli Stati Uniti sotto la presidenza di Trump. Egli sostiene che l’Europa deve scegliere tra avanzare verso gli Stati Uniti d’Europa o rimanere una collezione di stati nazionali deboli, con la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha lanciato un piano per la difesa europea con un investimento di 800 miliardi di euro in quattro anni.
_Aldo Torchiaro su Riformista_
*Servono novemila uomini.* L’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana, evidenzia la necessità di incrementare l’organico di 9.000 unità per affrontare le nuove minacce in mare, come i sottomarini russi e i droni yemeniti, e per sostenere le missioni internazionali e la sorveglianza dei fondali italiani. Quanto al numero delle navi spiega di non vedere problemi, in quanto è appena entrato in servizio il Trieste, dal 2029-30 arriveranno le navi anfibie più piccole che sostituiranno la classe Santi, ed è stata decisa la costruzione delle altre fregate Fremm Evo, dei pattugliatori e dei cacciatorpediniere Ddx.
_Gianluca Di Feo su Repubblica_
*Riarmo, il governo frena.* Il governo italiano mostra divisioni interne sulla risposta al piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, con il ministro Giorgetti che critica il piano come frettoloso e senza logica, mentre Tajani di Forza Italia si esprime a favore; anche il Partito Democratico appare diviso sulla questione. Nel contesto internazionale, Macron etichetta la Russia come una minaccia per l’Europa, mentre negli Stati Uniti la Corte Suprema blocca una decisione di Trump relativa ai fondi Usaid.
_Paola di Caro su Corriere della Sera_
*Le richieste di Meloni.* Giorgia Meloni ha richiesto al Ministero dell’Economia e Finanze (Mef) dettagli e proiezioni riguardo le spese militari, in vista di un possibile incremento sostenuto dall’UE, mentre esprime cautela sulle condizioni e gli impatti finanziari di tali spese. Nonostante il sostegno politico interno e la soddisfazione per l’accelerazione europea degli investimenti in difesa, Meloni rimane prudente, soprattutto dopo il rifiuto di Trump a proposte riguardanti la NATO e un vertice USA-UE, cercando chiarezza sui termini finanziari e sulle possibilità di utilizzo dei fondi.
_Marco Galluzzo su Corriere della Sera_
*Più spese militari.* La premier italiana Giorgia Meloni sosterrà l’aumento delle spese militari per rispettare gli impegni con la NATO, proponendo uno scostamento di bilancio di circa nove miliardi per raggiungere il 2% del PIL in spese difensive, a condizione che la Commissione Europea escluda tali spese dai parametri di bilancio. Allo stesso tempo, Meloni deve gestire le tensioni interne al governo, in particolare con la Lega di Salvini, cercando di mantenere l’unità nazionale e rispondendo ai dubbi sul debito e l’uso dei fondi di coesione, proponendo di utilizzare solo la parte del piano di spesa militare coperta dalla flessibilità sui conti, evitando così l’emissione di eurobond.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Ordine sparso.* Le industrie della difesa europea, tra cui le italiane Leonardo e Fincantieri, si stanno posizionando per partecipare all’investimento di 800 miliardi di euro annunciato da Ursula Von der Leyen per il riarmo urgente dell’Europa, in un contesto di possibile disimpegno degli Stati Uniti. Nonostante la presenza di 33 industrie europee tra le prime cento al mondo per fatturato, la Francia mantiene una forte gelosia per la propria autonomia nel settore, ostacolando un’azione coordinata a livello continentale.
_Marco Ventura su Messaggero_
*Auto in missili.* Berlino e Parigi stanno guidando la riconversione industriale europea, trasformando le fabbriche automobilistiche in siti di produzione per il settore della difesa, con aziende come Rheinmetall e Hensoldt che assumono personale dall’industria automobilistica in crisi. L’Italia, nonostante la presenza di colossi come Leonardo e Fincantieri, è in ritardo nella corsa alla conversione, con la necessità di accelerare il processo di riconversione industriale e riqualificazione del personale per non perdere la fetta dei finanziamenti europei destinati alla difesa.
_Tobia de Stefano su La Verita’_
*Visita.* L’assessore regionale allo sviluppo economico, Guido Guidesi, ha visitato lo stabilimento Leonardo a Venegono per rafforzare il settore aerospaziale in Lombardia, enfatizzando l’importanza della formazione e dello sviluppo della filiera produttiva locale. Inoltre, Guidesi ha effettuato una visita informale allo stabilimento di Beko Europe a Cassinetta, per discutere la situazione lavorativa e la trattativa in corso, con l’obiettivo di mitigare l’impatto degli esuberi annunciati.
_ su Prealpina_
*Ex Ilva.* Durante l’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Adolfo Urso e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno discusso della decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, che si prevede di completare in quattro anni, assicurando la salvaguardia dei livelli occupazionali. Emiliano ha espresso ottimismo, citando Urso: “Su ex Ilva abbiamo avuto assicurazione che in 4 anni verrà compiuto il processo di totale decarbonizzazione della fabbrica con totale salvaguardia dei livelli occupazionali”, e ha sollevato questioni riguardanti Versalis Brindisi e lo stabilimento Leonardo di Grottaglie, oltre alla crisi dell’automotive a Bari.
_Maristelal Massari su Gazzetta del Mezzogiorno_
*Aumento della produzione.* Dassault Aviation prevede di aumentare la produzione del Rafale per rispondere sia alle esigenze dell’armata francese che ai nuovi contratti internazionali, puntando a raggiungere una cadenza di cinque aerei al mese. Questo incremento, che segue il passaggio da un Rafale al mese nel 2020 a quasi tre nel 2024, potrebbe comportare assunzioni, espansione di strutture in Francia e l’istituzione di una linea di assemblaggio in India, in linea con la politica del “make in India” e per migliorare la competitività.
_Veronique Guillemard su Figaro_
*Aumento delle consegne.* Dassault Aviation ha registrato un profitto netto record di oltre 1 miliardo di euro nel 2024, grazie alle forti vendite all’esportazione del suo aereo da combattimento Rafale, con un carnet di ordini che è salito a 43,2 miliardi di euro. Nonostante le difficoltà di produzione legate ai fornitori, l’azienda prevede di aumentare la produzione, con un focus sul rafforzamento delle consegne di Rafale e Falcon, e si prepara a sviluppare un drone da combattimento e a cogliere opportunità di riarmo in Europa.
_Bruno Trevidic su Echos_
*IA.* I pionieri dell’apprendimento per rinforzo, Andrew Barto e Richard Sutton, hanno espresso preoccupazione per il dispiegamento non sicuro di modelli di intelligenza artificiale, dopo aver vinto il Turing Award per aver sviluppato questo metodo influente. Hanno criticato le aziende che affrettano il lancio di prodotti AI non completamente testati e hanno messo in guardia contro le pratiche ingegneristiche insicure, nonostante rimangano ottimisti sul potenziale positivo dell’apprendimento per rinforzo combinato con l’AI.
_Crisina Criddle su Financial Times_
*IA.* L’intelligenza artificiale (AI) sta guidando la transizione verso l’Industria 5.0, migliorando l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dei processi industriali attraverso l’integrazione con tecnologie come Internet of Things, gemelli digitali e realtà aumentata, e ponendo l’accento sulla collaborazione uomo-macchina. Questa rivoluzione tecnologica, che include anche AI generativa e robot collaborativi, presenta sfide come l’integrazione complessa e costosa in ambienti produttivi esistenti, la necessità di competenze tecniche specializzate e l’importanza della sicurezza informatica e dell’uso etico dell’AI.
_Gianni Rusconi su Sole 24 Ore Nòva 24_
*Cyber.* La cybersicurezza è diventata una priorità fondamentale nell’era dell’industria 5.0, con le aziende che devono proteggere dati e infrastrutture critiche da attacchi informatici sempre più sofisticati, come evidenziato da uno studio di Abi Research sulla vulnerabilità delle catene di approvvigionamento. Per contrastare efficacemente tali minacce, è essenziale adottare politiche di sicurezza avanzate, collaborare strettamente con partner e fornitori e implementare un processo di sicurezza continuo che includa valutazione delle minacce, verifica delle vulnerabilità e piani di risposta agli attacchi.
_ su Sole 24 Ore Nòva 24_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*L’America è tornata.* Donald Trump, nel suo discorso al Congresso dopo 43 giorni dall’inizio del suo secondo mandato, ha dichiarato “l’America è tornata”, enfatizzando i risultati ottenuti e sfidando l’Europa con politiche protezionistiche e la sospensione degli aiuti all’Ucraina. Mentre i repubblicani hanno accolto con entusiasmo il discorso, i democratici hanno espresso dissenso; Trump ha inoltre criticato l’Europa per le spese in energia russa e ha annunciato politiche rigide sull’immigrazione, con un cambio di strategia nelle deportazioni e un focus su economia e immigrazione.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Ma la Corte Suprema dice no a Donald.* La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta dell’amministrazione Trump di sospendere il pagamento di quasi 2 miliardi di dollari per aiuti all’estero congelati, con una decisione divisa 5 a 4 che ha visto due giudici conservatori unirsi ai liberal. La Corte ha ordinato flessibilità sul termine di pagamento stabilito da un giudice federale, mentre procedimenti giudiziari contestano la legalità del congelamento degli aiuti da parte dell’amministrazione, che ha anche smantellato l’agenzia USAID responsabile per lo sviluppo internazionale.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*I no di Donald al telefono con Giorgia.* La telefonata tra la premier italiana Giorgia Meloni e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha evidenziato una serie di rifiuti da parte di Trump riguardo alle proposte di Meloni, tra cui un vertice Europa-USA su Kiev e un’idea di protezione per l’Ucraina senza l’ingresso nella NATO. Meloni, nonostante le divisioni interne al suo governo e le critiche al piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, cerca di mantenere un ruolo di mediatrice e di adattarsi alle nuove priorità dell’amministrazione USA, mentre affronta le sfide politiche interne e le perplessità sul debito italiano.
_Ilario Lombardo su Stampa_
*La Cia scarica Kiev.* La CIA ha interrotto la condivisione di dati di intelligence con Kiev, una mossa che aumenta la pressione su Zelensky per negoziare senza precondizioni e che segue una pausa nell’invio di aiuti militari, riducendo la capacità dell’Ucraina di colpire obiettivi russi con precisione. Questa decisione, annunciata dal capo della CIA John Ratcliffe, potrebbe avere un impatto significativo sul conflitto, limitando l’efficacia delle operazioni ucraine e costringendo l’esercito a operare con meno informazioni e risorse.
_Guido Olimpo su Corriere della Sera_
*Interruzione.* La sospensione della condivisione di dati di intelligence da parte degli Stati Uniti con l’Ucraina ha interrotto un collegamento sicuro essenziale, compromettendo la capacità dell’Ucraina di localizzare e colpire obiettivi russi con precisione, in particolare utilizzando sistemi di razzi avanzati come l’HIMARS. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni per la riduzione dell’allerta precoce contro attacchi russi e potrebbe avere ripercussioni sulla cooperazione in ambito di intelligence tra i paesi alleati, aumentando il rischio di attacchi meno tempestivi e accurati da parte ucraina e potenzialmente esponendo il Regno Unito a maggiori rischi di cyberattacchi russi.
_Larisa Brown su Times_
*Più produzione interna.* In risposta al rallentamento dell’assistenza militare statunitense, il presidente ucraino Zelensky ha esortato il suo paese ad aumentare la produzione interna di armamenti, con un’enfasi particolare sui droni, per proteggere i soldati al fronte. Mentre i leader mondiali discutevano del futuro dell’Ucraina, Zelensky e i suoi collaboratori hanno cercato di rafforzare i legami con gli Stati Uniti e hanno condannato la Russia per continuare ad attaccare civili e infrastrutture critiche, nonostante le proprie affermazioni di voler la pace.
_Jack Clover su Times_
*Trump tratta con Hamas.* Gli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, hanno infranto un precedente non negoziando direttamente con Hamas, considerato un gruppo terroristico, per discutere la liberazione degli ostaggi e una possibile tregua duratura, nonostante le critiche che ciò potrebbe incoraggiare ulteriori rapimenti. Nel frattempo, un’inchiesta in Israele sul massacro del 7 ottobre ha rivelato problemi nell’intelligence israeliana e tensioni con il governo Netanyahu, con dettagli che mettono in luce difficoltà nella raccolta di informazioni a Gaza e pressioni sul capo dello Shin Bet.
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*Rendimenti record del Bund.* Il piano di investimenti da 500 miliardi del futuro cancelliere tedesco Friedrich Merz e le preoccupazioni per un’eventuale nuova inflazione hanno causato un’impennata dei rendimenti del Bund tedesco, raggiungendo il 2,80%, il livello più alto dal 2023, e influenzando al rialzo anche i bond sovrani europei. Questo aumento dei tassi ha portato a un rialzo generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona, con lo spread Italia-Germania che si è leggermente ridotto, chiudendo a 106 punti base.
_Vito Lops su Sole 24 Ore_
*Debito pubblico, Europa primo creditore Usa.* L’Europa è diventata il principale detentore del debito pubblico degli Stati Uniti, superando Giappone e Cina, con una quota significativa di circa il 32% del debito estero totale, equivalente a circa 2.733 miliardi di dollari. Mentre il Giappone e la Cina hanno ridotto la loro esposizione ai Treasuries americani, il Regno Unito emerge come uno dei maggiori creditori, quasi eguagliando la Cina, e la questione del debito potrebbe influenzare future negoziazioni tra Europa e USA, nonostante la potenza del sistema finanziario americano e il controllo dei rating da parte di agenzie statunitensi.
_Alessandro Graziani su Sole 24 Ore_
*Freno del debito.* La riforma del freno al debito tedesco, che esclude la spesa per la difesa dal limite costituzionale e prevede un fondo per le infrastrutture da 500 miliardi in dieci anni, è in procinto di essere votata con l’obiettivo di una approvazione definitiva prima del 25 marzo, nonostante le critiche di Afd e Linke che potrebbero portare a un ricorso alla Corte costituzionale. La manovra, che mira a rafforzare le capacità di difesa della Germania e dell’Europa, ha ricevuto il sostegno di diversi partiti, ma è contestata per la sua legittimità e potrebbe aumentare significativamente il debito pubblico tedesco.
_Gianluca Di Donfrancesco su Sole 24 Ore_
*Mini proroga dei dazi.* Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato dazi punitivi contro Canada, Messico e Cina, provocando tensioni commerciali e reazioni negative dai mercati finanziari e dai consumatori, mentre il ministro del Commercio Howard Lutnick promette una possibile correzione di rotta. Nonostante una breve proroga sui dazi per le importazioni di auto, il Canada e il Messico resistono, con il primo ministro canadese Justin Trudeau che minaccia di imporre dazi su 100 miliardi di dollari di merci americane se gli Stati Uniti non ritirano le loro misure punitive.
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_
*Cambiate le regole.* Il ministro per il Commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick, ha sottolineato l’importanza della reciprocità nelle politiche commerciali, avvertendo che gli Stati Uniti imporranno dazi su prodotti europei se l’UE continua a trattare in modo scorretto l’economia americana. Lutnick ha rifiutato di fornire dettagli su possibili eccezioni per prodotti specifici, come quelli gastronomici italiani, e ha annunciato che dal 2 aprile ci sarà un “reset” nelle politiche commerciali verso Europa, India e Giappone, con un focus sulla correttezza e la crescita economica americana.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Stimolare la domanda interna.* Durante l’Assemblea Nazionale del Popolo in Cina, il premier Li Qiang ha enfatizzato la fiducia nella crescita economica del Paese, puntando su un aumento dei consumi interni come motore principale dello sviluppo, nonostante le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e altre incertezze geopolitiche. Il governo cinese ha annunciato misure per stimolare la domanda interna, tra cui un aumento del deficit di bilancio e investimenti in infrastrutture e sussidi per il consumo, oltre a continuare a investire in tecnologie avanzate e aumentare la spesa militare, mantenendo l’obiettivo di riunificazione con Taiwan.
_Gianluca Modolo su Repubblica_
*Mercati aperti e liberi per la pace.* Il presidente italiano Sergio Mattarella, durante la sua visita a Tokyo, ha sottolineato l’importanza dei mercati aperti e del multilateralismo come garanzia di pace e stabilità mondiale, opponendosi al protezionismo e alle tensioni commerciali, come quelle generate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump. Mattarella ha anche promosso un ordine internazionale basato su regole chiare e uguali per tutti, auspicando una soluzione per l’Ucraina in linea con i principi dell’ONU e ha discusso con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba di cooperazione e di un Indo-Pacifico libero e aperto.
_Marzio Breda su Corriere della Sera_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Mini rimbalzo.* L’economia italiana ha registrato un leggero incremento del PIL dello 0,1% nel quarto trimestre del 2024, principalmente grazie a un aumento degli investimenti fissi lordi dell’1,6%, che ha permesso di evitare una stagnazione e ha fornito una spinta iniziale per la crescita del 2025. Nonostante questo mini rimbalzo, che ha posizionato l’Italia in linea con la media dell’Eurozona, permangono incertezze legate a questioni commerciali e geopolitiche, con consumi quasi stazionari e una crescita complessiva inferiore rispetto ad altri paesi come Spagna e Stati Uniti.
_Gianni Trovati su Sole 24 Ore_
*Unicredit.* UniCredit ha registrato un notevole aumento in Borsa, con la capitalizzazione che ha raggiunto gli 83 miliardi di euro, mentre contemporaneamente riduce la dipendenza dai fondi Amundi, abbassando la loro quota al 69% e aumentando la distribuzione di fondi propri attraverso la piattaforma onemarkets fund. La banca, guidata da Andrea Orcel, sta negoziando con cautela il rinnovo dell’accordo con Crédit Agricole, partner nel risparmio gestito tramite Amundi, cercando di rafforzare la propria posizione negoziale e diversificare l’offerta di fondi.
_Luca Davi su Sole 24 Ore_
*Cdp e Mermec.* Cassa depositi e prestiti (Cdp) sta valutando l’ingresso nel capitale di Mermec, azienda pugliese leader nella diagnostica ferroviaria, con l’obiettivo di supportare la crescita internazionale dell’azienda e potenziali joint venture con Ferrovie dello Stato. Le trattative sono ancora in una fase preliminare e non è certo che porteranno a cambiamenti nell’azionariato di Mermec, attualmente controllata al 100% da Angel Holding di Vito Pertosa, ma si prevede che possano concludersi nei prossimi mesi.
_Cheo Condina su Sole 24 Ore_
*Tim riduce il rosso.* Tim ha chiuso il 2024 con una perdita netta consolidata di 364 milioni di euro, segnando un miglioramento del 67% rispetto all’anno precedente, grazie anche alla cessione della sua rete a KKR e al conseguente alleggerimento del debito. Nel secondo semestre, dopo la vendita di NetCo, l’azienda è tornata all’utile con un risultato netto positivo di 139 milioni di euro, mentre si prepara a cedere Sparkle, la sua società di cavi internazionali, con una svalutazione che allinea il valore al prezzo offerto dal Tesoro e Retelit.
_Antonella Olivieri su Sole 24 Ore_
*Lavoro su.* Il mercato del lavoro italiano sta vivendo un periodo di forte crescita, con un aumento dell’occupazione e una diminuzione della disoccupazione, grazie anche all’abolizione del reddito di cittadinanza e all’introduzione di nuove misure di incentivo al lavoro. Il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, attribuisce il merito a chi produce e lavora, sottolineando che il governo ha agito per ridurre l’assistenzialismo e promuovere l’occupazione, con risultati positivi specialmente al Sud e una diminuzione dei contratti precari.
_Michele Zaccardi su Libero Quotidiano_
*No al piano Ursula.* Elly Schlein, leader del Partito Democratico (Pd), si oppone al piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, sostenendo invece la necessità di una difesa comune europea e cercando di convincere i socialisti europei a Bruxelles. Mentre alcune figure del Pd come Dario Franceschini condividono la sua posizione, altre come Paolo Gentiloni mostrano apertura verso la strategia di von der Leyen, evidenziando divergenze all’interno del partito.
_Gabrielal Cerami su Repubblica_
*Pd diviso.* Il Partito Democratico italiano è diviso sul piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen, con Paolo Gentiloni che lo considera un primo passo positivo e migliorabile, mentre Dario Franceschini e altri esponenti del partito, come Elly Schlein, chiedono una revisione profonda, ritenendo che non contribuisca alla difesa comune europea. La segretaria del PD, Schlein, si trova a Bruxelles per cercare un accordo con altri socialisti europei, ma le divergenze interne al partito e le critiche del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, complicano la situazione.
_Maria Teresa Meli su Corriere della Sera_
*Avanti con la riforma.* L’incontro tra il governo e l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) a Palazzo Chigi si è concluso con un “muro contro muro” rispettoso ma fermo, senza alcun cambiamento nelle posizioni riguardo la riforma della giustizia; il governo, guidato da Giorgia Meloni, insiste nel portare avanti la riforma con determinazione, mentre l’Anm esprime critiche e continua a mobilitarsi per spiegare i rischi associati alla riforma. Nonostante le differenze, entrambe le parti hanno mostrato apertura al dialogo su altri aspetti della giustizia, ma rimangono distanti sulla riforma stessa, con l’Anm che si prepara a spiegare le proprie ragioni in vista di un futuro referendum.
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_
*Lo scontro fa male al Paese.* Fabio Pinelli, vicepresidente del CSM, sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo tra politica e magistratura per superare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese, riconoscendo il ruolo fondamentale delle toghe e la legittimità del governo nell’intervenire sulla riforma della giustizia. Egli evidenzia che la separazione delle carriere non risolve i problemi di efficienza della giustizia, e invita a un approccio equilibrato e al rispetto reciproco tra i poteri dello Stato per garantire una giustizia rapida ed efficiente, in linea con le aspettative dei cittadini e le necessità del sistema Paese. –
_Paolo Festuccia su Stampa_
*Sogei.* Stefania Ranzato e l’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, sono indagati per tentato peculato in relazione a presunti canali privilegiati e appalti statali sospetti alla società Deas, con perquisizioni che hanno portato al sequestro di materiale rilevante. Le indagini si concentrano sull’ipotesi che Deas abbia ricevuto trattamenti preferenziali negli appalti di cybersecurity per ministeri e Stato Maggiore, con ulteriori sospetti di un sistema corruttivo che coinvolge altre figure e aziende in appalti gonfiati e scambio di informazioni riservate.
_Fulvio Fiano su Corriere della Sera_
*Arresto eccellente.* Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ritirato il suo sostegno alla legge Salva-Milano dopo l’emergere di nuove e gravi accuse di corruzione e si è costituito parte civile contro i dirigenti coinvolti; Elly Schlein del PD concorda sulla gravità della situazione. Giovanni Oggioni, ex dirigente dell’urbanistica milanese, è stato arrestato per corruzione e falso, accusato di aver manipolato il sistema urbanistico e di aver partecipato alla stesura della legge Salva-Milano per proteggere interessi illeciti.
_Monica Serra su Stampa_
*Ustica.* La Procura di Roma ha richiesto l’archiviazione delle indagini sulla strage di Ustica, ma i familiari delle vittime e alcuni esponenti politici insistono affinché lo Stato continui a cercare la verità e a esercitare pressione sugli alleati per ottenere risposte. Nonostante le teorie sull’abbattimento del Dc-9 da parte di un aereo militare o l’esplosione di una bomba a bordo, nessun colpevole è stato individuato in 45 anni, e la richiesta di archiviazione ha riacceso il dibattito sulla necessità di giustizia e verità per le 81 vittime.
_Romina Marceca su Repubblica_
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