SICUREZZA
*Rafforzare l’Esercito con 40 mila uomini.* Il governo sta pianificando di arruolare fino a 40.000 soldati nell’esercito a partire dal 2027, in risposta a una crescente ondata di raid russi in Ucraina e alle preoccupazioni espresse dal Presidente Sergio Mattarella riguardo alla “narrativa pericolosa” di Mosca sul nucleare. L’Italia valuta la partecipazione a una missione di pace in Ucraina, anche senza il coinvolgimento delle Nazioni Unite, ma sotto una possibile guida turca e con la partecipazione di paesi extra UE. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il generale Luciano Portolano discuteranno la posizione italiana nei vertici organizzati a Parigi, mentre si considera un impegno in un contingente internazionale più ampio. Preoccupazioni finanziarie accompagnano questi sviluppi, con l’Italia che cerca alternative all’indebitamento nazionale per finanziare la sicurezza e la difesa.
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_
*Scudo francese, l’Italia frena.* La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso riserve sull’idea di uno scudo nucleare europeo guidato dalla Francia, preferendo invece affidarsi alla NATO per la difesa comune. Meloni ha sottolineato l’importanza di evitare divisioni all’interno dell’Occidente che potrebbero indebolire collettivamente le nazioni. Inoltre, ha proposto l’estensione dell’articolo 5 della NATO all’Ucraina, una mossa che ha ricevuto l’approvazione di alcuni leader europei e che mira a garantire la mutua assistenza militare in caso di aggressione. Questa posizione è stata rafforzata da contatti continui con altri leader, tra cui il presidente ucraino Zelensky e la presidente della Commissione europea von der Leyen, nonché dalla prospettiva di un incontro con il neo cancelliere tedesco Friedrich Merz. Nel contesto di una diplomazia attiva, Meloni cerca di rafforzare il dialogo transatlantico e di mantenere l’unità occidentale di fronte alle sfide globali.
_Ileana Sciarra su Messaggero_
*Economia di guerra.* La nuova situazione internazionale ha scatenato cambiamenti significativi in Europa, con la Germania che abbandona la regola del debito e si impegna a spendere quanto necessario per la difesa, incluso un fondo speciale di 400 miliardi di euro. L’Europa ha annunciato un pacchetto da 800 miliardi e sospeso le regole fiscali per la spesa militare, segnando l’ingresso in un’economia di guerra con implicazioni economiche e geopolitiche. La spesa per la difesa e la transizione verde solleva il dilemma del “compromesso tra burro e fucili”, con la ricerca che suggerisce che l’efficacia dipenderà dall’uso e dal finanziamento di tali fondi. La spesa militare ad alto contenuto tecnologico è vista come essenziale per l’indipendenza militare europea, con un forte legame tra sovranità nella difesa e leadership tecnologica. Leonardo e Cingolani sostengono la necessità di un approccio europeo alla difesa, enfatizzando l’importanza degli investimenti in tecnologia e delle sinergie con l’industria civile per rafforzare la competitività europea.
_Lucrezia Reichlein su Corriere della Sera_
*Trump taglia i ponti con gli alleati.* L’amministrazione Trump ha intrapreso azioni che segnalano un allontanamento dagli alleati europei, come la cessazione delle esercitazioni NATO in Europa, il trasferimento di 35.000 soldati americani dalla Germania all’Ungheria e il blocco dell’accesso dell’Ucraina alle immagini satellitari a uso militare. Queste mosse strategiche evidenziano la necessità per l’Europa di rafforzare la propria difesa indipendentemente dalla situazione in Ucraina. Il giornale svedese Expressen ha rivelato lo stop alle esercitazioni congiunte, mentre il britannico Telegraph riporta il possibile trasferimento di truppe in Ungheria, paese guidato da Orbán, alleato di Trump e con buoni rapporti con Putin. Infine, il Washington Post ha riferito che Trump ha deciso di privare l’Ucraina delle immagini satellitari, aumentando la pressione su Kiev per negoziare termini di pace favorevoli agli USA e potenzialmente alla Russia.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_
*Advisor.* Leonardo, leader nel settore aerospaziale, ha selezionato Deutsche Bank come advisor finanziario per guidare il progetto di una nuova alleanza strategica con Airbus e Thales, abbandonando la precedente collaborazione con Bank of America. La decisione ha alimentato speculazioni su un possibile allontanamento da interessi statunitensi; tuttavia, fonti del settore finanziario suggeriscono che la scelta sia dettata da ragioni pratiche, specificatamente per evitare un conflitto di interessi con un altro cliente della Bank of America.
_ su Corriere della Sera, Stampa, La Verita’, Libero e Giornale_
*Dove prende le armi l’Europa.* La recente decisione dell’amministrazione Trump di interrompere il supporto IT per i missili ATACMS in Ucraina ha messo in luce la dipendenza europea dalle armi statunitensi, che richiedono supporto tecnologico continuo come aggiornamenti software e dati di navigazione GPS. Questo ha scosso la fiducia degli alleati europei nella fornitura di armamenti USA, poiché oltre la metà dei fondi europei per la difesa vanno a produttori americani. La dipendenza è evidente in progetti come il jet F35, per il quale l’Europa si affida completamente agli Stati Uniti. Di fronte a questa situazione, i produttori europei vedono un’opportunità per ridurre la dipendenza dagli USA, nonostante anche i sistemi europei integrino componenti americani. La politica di Trump ha danneggiato la reputazione dei fornitori USA e potrebbe spingere l’Europa a riconsiderare le sue scelte di approvvigionamento militare.
_Fuest Benedikt su Welt Am Sonntag_
*Senza il voto del Parlamento.* La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato l’utilizzo di una procedura d’emergenza per il piano di riarmo “ReArm Europe”, aggirando il voto parlamentare e citando l’articolo 122 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue). Tuttavia, il giurista Pasquale De Sena sostiene che non ci siano i presupposti per invocare tale articolo, poiché non esiste una minaccia immediata all’Europa intera che giustifichi una tale procedura. De Sena critica l’approccio di Von der Leyen come un tentativo di evitare il dibattito democratico e avverte che gli atti decisi in questo modo potrebbero essere nulli. Il piano di riarmo, che interessa tutti i paesi membri, potrebbe essere visto come un modo per aiutare le nazioni con problemi di debito, piuttosto che una risposta a una minaccia di sicurezza concreta.
_Lorenzo Giarelli su Il Fatto Quotidiano_
*Meno vincoli su poligoni e basi militari.* Il governo sta discutendo una proposta di legge che limiterebbe l’applicazione dei vincoli ambientali regionali sulle basi militari e i poligoni di addestramento, richiedendo il consenso dello Stato maggiore della Difesa prima di imporre tali restrizioni. Questa mossa segue il piano di riarmo europeo e l’obiettivo italiano di aumentare gli investimenti in difesa al 2% del PIL. La proposta, che modifica il codice dell’ordinamento militare, è stata criticata dal M5S come una “scelta folle” che sottrae il controllo e il bilanciamento dei poteri sui territori a fini di difesa nazionale. La questione è particolarmente rilevante per la base di Coltano a Pisa, dove si prevede la riqualificazione di un centro militare dismesso, nonostante le preoccupazioni ambientali e il dissenso locale.
_Alessandro Mantovani su Il Fatto Quotidiano_
*Aumento.* Il gruppo Leonardo, guidato dall’AD Roberto Cingolani, prevede un significativo aumento del dividendo per gli azionisti, grazie all’incremento dei ricavi dovuto al conflitto Russia-Ucraina. Leonardo ha visto un aumento dell’11,1% a 17,8 miliardi di euro nel 2024. Il Consiglio di Amministrazione, convocato per l’11 marzo, delibererà sull’aumento del dividendo, che potrebbe avvicinarsi a quello di Eni.
_Gianni Dragoni su Il Fatto Quotidiano_
*Difesa comune.* L’Europa deve ripensare la propria sicurezza in un’epoca post-americana, a seguito delle incertezze generate dal possibile ritorno di Trump e dall’aggressività russa. La NATO, pur essendo la base della sicurezza europea, potrebbe essere indebolita dall’interno, rendendo necessaria una maggiore cooperazione tra i membri europei. Occorre una difesa europea sovranazionale, evitando la nazionalizzazione della spesa militare che potrebbe aumentare le divisioni tra gli stati membri, con un’autonoma deterrenza nucleare e un sistema satellitare europeo: la sicurezza richiede responsabilità di comando e controlli democratici. Chi non vuole un Europa sottomessa deve sapere come costruire la sicurezza in un epoca postamericana.
_Sergio Fabbrini su Sole 24 Ore_
*Dall’automobile al carro armato.* Il settore della difesa tedesco, guidato da aziende come Rheinmetall, Hensoldt e Renk, sta vivendo una fase di rapida crescita e trasformazione in risposta all’aumento della domanda di armamenti causato dalla guerra in Ucraina. Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, afferma che “la difesa è ora di gran lunga il settore più dinamico dell’industria tedesca”, una realtà impensabile fino a poco tempo fa. Le aziende stanno riprofilando il personale e le fabbriche per aumentare la produzione, con Rheinmetall che si espande anche all’estero. Le azioni delle aziende di difesa hanno visto un forte incremento, soprattutto dopo l’annuncio di Friedrich Merz di escludere la spesa per la difesa dal tetto del 1% del PIL tedesco e di istituire un fondo per le infrastrutture da 500 miliardi di euro. Queste aziende stanno ora negoziando l’acquisizione di impianti da aziende in difficoltà in altri settori, con l’obiettivo di Rheinmetall di triplicare le vendite entro il 2030.
_ su Economist_
*Molti carri armati.* La Germania, altri stati europei e l’UE prevedono di investire centinaia di miliardi di euro nell’armamento nei prossimi anni, ma c’è il rischio che una parte significativa di questi fondi venga sprecata senza migliorare la prontezza alla difesa. Il fallimento del progetto Euro Hawk, un costoso e inutilizzato drone di sorveglianza, è un esempio di ciò che deve essere evitato. Esperti e economisti identificano quattro leve principali per ottimizzare la spesa: distribuire i fondi gradualmente, evitare la frammentazione dei mercati nazionali attraverso acquisti congiunti, pianificare una strategia di mercato per la difesa e stabilire standard uniformi. Questi passaggi potrebbero portare a una maggiore efficienza e ridurre i costi, consentendo all’Europa di competere meglio a livello globale e di evitare sprechi simili a quelli del passato.
_Tobias Kaiser su Welt Am Sonntag_
*Con l’Onu ci saremo anche noi.* Il ministro della Difesa Guido Crosetto anticipa il contenuto della sua autobiografia e discute di vari temi, tra cui la crisi ucraina e il suo passato politico e personale. Crosetto riflette sulla possibile partecipazione italiana a una missione ONU in Ucraina, affermando: “Prima o poi andrà l’Onu, e l’Italia ha sempre partecipato alle missioni Onu”. Parla anche delle sue esperienze di vita, come la morte del padre e i suoi matrimoni, e dei rapporti con figure come Edoardo Agnelli, Pietro Ferrero e Sergio Marchionne. In politica, ricorda l’addio a Berlusconi e le liti e l’affetto con Giorgia Meloni, sottolineando che nonostante le discussioni, nulla ha scalfito il loro rapporto. Crosetto, attuale Ministro della Difesa, affronta anche le accuse di conflitto d’interessi e la sua visione sul futuro dell’Europa e sulla magistratura italiana.
_Aldo Cazzullo e Tommaso Labate su Corriere della Sera_
*Senza 007 Kiev debole anche nel negoziato .* Il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica e presidente dell’Icsa, sostiene che la rimozione del supporto dell’intelligence americana all’Ucraina da parte di Trump ha indebolito significativamente la posizione di Zelensky, anche nelle trattative. Tricarico evidenzia l’importanza della NATO e ritiene che una difesa europea autonoma sarebbe realizzabile solo con il coinvolgimento di paesi come Turchia e Israele. Secondo Tricarico, l’Europa si muove in modo confuso e dovrebbe iniziare a valutare diverse opzioni per supportare il negoziato con una garanzia internazionale. Inoltre, sottolinea che la presenza militare americana in Europa è cruciale, ma un suo eventuale ritiro potrebbe spingere verso una maggiore autonomia strategica europea, pur rimanendo all’interno della NATO. Infine, Tricarico afferma che la NATO rimane l’unico strumento funzionante e che sarebbe un errore rinunciarvi, mentre una deterrenza nucleare europea richiederebbe una valutazione accurata per garantire integrazione numerica e strategica.
_Marco Ventura su Messaggero_
*Ora la crescita.* Christian Venzano, segretario generale della Fim-Cisl Liguria, ha espresso ottimismo per il futuro di Piaggio Aerospace, sottolineando l’importanza dell’accordo tra Baykar e Leonardo per la produzione di droni. Ha evidenziato l’importanza di Piaggio Aerospace nel progetto, con attese di benefici occupazionali e di investimenti in Liguria. Venzano ha richiesto che le promesse fatte da Baykar e dal ministro Adolfo Urso siano mantenute, assicurando che Piaggio sia centrale nella produzione dei nuovi droni. Ha inoltre menzionato la tutela dei lavoratori vicini alla pensione e l’attesa di dettagli sul piano industriale che riguarderà i siti di Genova e Villanova d’Albenga. Infine, ha sottolineato la necessità di un confronto sulla politica industriale in Liguria per il rilancio del territorio.
_Christian Venzano su Repubblica Genova_
*Difesa strategica.* Il convegno “Minacce ibride e Nuove Sfide per la Protezione delle Infrastrutture Critiche” a Milano ha visto la partecipazione di esperti dell’Università del Salento e dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, focalizzandosi sulla cooperazione e sulla creazione di un sistema integrato per contrastare le minacce alla sicurezza. Il Gen. Alberto Biavati ha sottolineato l’impegno dell’Aeronautica Militare nelle tecnologie avanzate per la sicurezza, mentre il prof. Antonio Ficarella ha evidenziato l’importanza di un approccio cyber-fisico alla sicurezza delle infrastrutture. Il prof. Roberto Setola ha messo in luce la complessità degli attacchi che influenzano il funzionamento delle infrastrutture critiche. Massimo Claudio Comparini di Leonardo ha rimarcato l’importanza delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale per la difesa strategica, affermando: “L’utilizzo e l’integrazione delle tecnologie digitali [] costituiscono la base delle soluzioni, anche a supporto di operazioni multidominio, che Leonardo è in grado di mettere a disposizione.”
_Maria Pia Romano su Gazzetta del Mezzogiorno_
*Satelliti e droni per la riserva.* Telespazio, una joint venture tra Leonardo e Thales, ha siglato un accordo con la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola per utilizzare droni e satelliti nel monitoraggio ambientale e nella protezione della fauna. Questa collaborazione permetterà di migliorare la gestione del territorio, prevenire incendi e valutare i danni post-evento. Milena Lerario di Telespazio esprime orgoglio nell’offrire tecnologie avanzate per la salvaguardia dell’ambiente: “Siamo orgogliosi di mettere a disposizione competenze e tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente”. Roberto Vignarca, presidente della Riserva, evidenzia come l’uso integrato di droni e satelliti ottimizzerà la tutela ambientale. Leonardo, con la sua presenza significativa in Lombardia, mostra il suo impegno nella regione anche attraverso le attività di Thales Alenia Space.
_Roberto Canali su Giorno_
*Musk vuole parlare con Mattarella.* Elon Musk ha espresso il desiderio di incontrare il presidente Sergio Mattarella per discutere dell’impiego dei satelliti Starlink in Italia. Le trattative tra SpaceX e il governo italiano per un appalto da 1,5 miliardi di euro per fornire comunicazioni criptate stanno incontrando ostacoli, con preoccupazioni sollevate da membri del governo riguardo la vicinanza dell’azienda all’amministrazione Trump. Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari è tra coloro che esprimono riserve, mentre Matteo Salvini difende l’opportunità offerta da Starlink. La richiesta di udienza di Musk segue tensioni tra il Quirinale e l’imprenditore, con Mattarella che richiama al rispetto della sovranità italiana in risposta a commenti di Musk sulla magistratura italiana.
_Pier Francesco Borgia su Giornale_
*Pioggia d’alluminio.* Nel gennaio scorso, oltre 100 satelliti di comunicazione sono stati intenzionalmente distrutti nell’atmosfera terrestre per evitare la congestione dell’orbita terrestre e il rischio di cadute incontrollate. Tuttavia, la vaporizzazione dei satelliti ha come conseguenza non intenzionale il rilascio di particelle metalliche, tra cui alluminio e litio, nella stratosfera, con potenziali impatti sconosciuti sull’ambiente. La Federal Communications Commission (FCC) statunitense richiede che i satelliti decadano dall’orbita entro cinque anni, ma la crescente quantità di detriti spaziali e la loro composizione chimica diversa sollevano preoccupazioni. Gli esperti temono che i metalli possano alterare le reazioni chimiche nell’atmosfera, con possibili effetti negativi come il danneggiamento dell’ozono. Mentre SpaceX domina attualmente il lancio di satelliti, altre nazioni e organizzazioni hanno in programma proprie mega-costellazioni, aumentando la necessità di regolamentazioni ambientali e soluzioni tecniche innovative.
_ su Economist_
*Ritorno al nucleare.* Fabrizio Fabbri, AD di Ansaldo Energia, sostiene che l’Italia è pronta per un ritorno al nucleare, con una filiera di settanta aziende pronte a lavorare su progetti di mini reattori nucleari. Ansaldo Energia, parte del gruppo genovese che non ha mai abbandonato il nucleare, anche dopo il referendum post-Chernobyl, punta a realizzare la prima centrale nucleare italiana entro la metà degli anni ’30. Il governo italiano ha mostrato interesse nel nucleare come parte del mix energetico, con la creazione di una società valutatrice dei progetti innovativi, coinvolgendo Enel, Ansaldo Energia e Leonardo. Fabbri evidenzia l’importanza di un dibattito parlamentare approfondito e di un’ampia riflessione territoriale senza pregiudizi, sottolineando che il nucleare può garantire energia pulita, affidabile e a basso costo. Infine, menziona la sfida della scelta del sito per il Deposito unico nazionale per le scorie nucleari, un passo cruciale per il futuro del nucleare in Italia.
_Massimo Minella su Repubblica_
*Sappiamo come difenderci.* Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la Sicurezza Digitale, rivela che l’Italia ha subito centinaia di cyberattacchi nelle ultime due settimane, ma grazie alle misure adottate, i danni sono stati minimi. Sottolinea l’importanza degli investimenti in cybersecurity, in linea con le raccomandazioni europee, e menziona l’approvazione imminente del Cyber Security BluePrint dell’UE. Frattasi enfatizza che la sicurezza digitale è fondamentale per la protezione fisica delle persone e che l’agenzia ha raddoppiato il personale, assumendo molti giovani qualificati. Infine, evidenzia il potenziale dell’intelligenza artificiale nel rafforzare le difese digitali, citando l’investimento di 30 milioni di euro nel PNRR e il progetto con il supercomputer “Leonardo da Vinci”, sostenendo che “Gli algoritmi ci salveranno”.
_Mario Ajello su Messaggero_
*IA, traballa il primato americano.* La Cina sta sfidando il predominio degli Stati Uniti nel campo dell’intelligenza artificiale, con due importanti sviluppi. Inizialmente, la startup DeepSeek ha introdotto modelli di IA competitivi a costi ridotti. Ora, Huawei si appresta a lanciare il suo nuovo chip 910C, che potrebbe avvicinarsi alle prestazioni dei chip Nvidia, attualmente dominanti nel settore. Questi sviluppi seguono le restrizioni all’export imposte dagli USA, che hanno spinto la Cina verso l’autarchia tecnologica. Nonostante le sfide, Huawei, in collaborazione con Smic, punta a produrre 400 mila 910C al mese entro fine anno. Gli analisti del Csis riconoscono che il divario tra la Cina e gli USA si sta riducendo, con la Cina che potrebbe colmare il gap in uno o due anni, anche in presenza di restrizioni all’export più stringenti.
_Filippo Santelli su Repubblica_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Kiev verso il ritiro dal Kursk.* Un’ondata di raid russi ha provocato decine di morti in Ucraina, colpendo principalmente le regioni del Donbass e del Donetsk, nonché l’esercito di Kiev. Il presidente ucraino Zelensky ha accusato Putin di non cercare la pace, mentre l’Ucraina affronta una situazione militare critica nel Kursk, con le forze russe in avanzata e le truppe ucraine costrette alla ritirata. Il presidente Mattarella ha lanciato un appello da Hiroshima contro l’uso di minacce nucleari. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno ridotto il supporto all’Ucraina, inclusa la condivisione di immagini satellitari, complicando ulteriormente la resistenza ucraina. Gli attacchi russi continuano, con l’Ucraina che valuta se ritirarsi per evitare un accerchiamento, mentre Zelensky si prepara a incontri diplomatici in Arabia Saudita.
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Senza intelligence Usa situazione critica.* La Russia controlla attualmente circa un quinto del territorio ucraino, con l’Ucraina che ha subito una significativa riduzione della popolazione da 41 a circa 25 milioni di abitanti a causa della guerra. Il blocco degli aiuti militari americani, ha lasciato l’Ucraina con una grave carenza di munizioni e difese aeree, mentre la mancanza di intelligence statunitense ha dato un vantaggio tattico ai russi. L’Ucraina si affida ora all’intelligence europea e combatte per mantenere il controllo in aree chiave come Kursk e il Donbass. La situazione economica del paese è critica, con un PIL dimezzato e un esercito che grava pesantemente sul bilancio nazionale, mentre le perdite umane sono difficili da quantificare ma potrebbero ammontare a centinaia di migliaia di soldati.
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Subito i rinforzi a Kiev.* Il vertice degli eserciti alleati dell’Ucraina, convocato a Parigi, si trasforma in un summit di emergenza a seguito dell’intensificarsi degli attacchi missilistici russi e del disimpegno degli Stati Uniti nell’intelligence. La Francia si impegna a mantenere lo scambio di informazioni con l’Ucraina, mentre anche il Regno Unito assicura il proseguimento del supporto nonostante le direttive di Trump. L’obiettivo del vertice è rafforzare l’Ucraina per evitare che Zelensky si trovi in una posizione di debolezza nei negoziati. Macron e il premier britannico Starmer cercano di ridisegnare la sicurezza europea in assenza del supporto americano, puntando a una tregua e a una pace duratura, nonostante il persistente scetticismo sulla volontà negoziale del Cremlino.
_Anais Ginori su Repubblica_
*Pericolosa narrativa sul nucleare.* Il Presidente Sergio Mattarella, parlando da Hiroshima, ha lanciato un severo monito contro la Russia per la sua narrativa nucleare pericolosa, accusandola di sviluppare arsenali non per difesa ma per dominazione e di minare gli accordi di non proliferazione. Mattarella ha evidenziato il rischio che le armi nucleari diventino strumenti ordinari nei conflitti e ha condannato il tentativo di militarizzare lo spazio. Ha inoltre criticato la Corea del Nord per il suo programma atomico e missilistico, sottolineando l’importanza di accordi di pace autentici che affrontino queste minacce, poiché una guerra nucleare non avrebbe vincitori.
_Ugo Magri su Stampa_
*Guerra civile.* La Siria è scossa da una nuova ondata di violenza che fa temere il rischio di una guerra civile, con almeno 500 vittime civili e 230 combattenti in soli tre giorni. Gli alawiti, una volta classe dirigente e sostenitori di Assad, sono ora bersaglio di vendette e violenze. Il governo siriano minimizza gli eventi, attribuendoli a vendette, mentre l’Osservatorio per i diritti umani e le Chiese orientali lanciano appelli contro la vendetta. La situazione è complicata dagli interessi delle potenze regionali, con la Turchia che mira a mantenere l’unità siriana per contrastare le rivendicazioni curde, mentre Israele si oppone ai nuovi governanti di Damasco. La resistenza alawita, composta da ex soldati di Assad, si è ritirata sulle montagne, mantenendo la capacità di manovra e lasciando aperta la possibilità di ulteriori scontri.
_Andrea Nicastro su Corriere della Sera_
*Si europeo al piano arabo per Gaza.* I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito hanno espresso sostegno al piano egiziano per la ricostruzione di Gaza, approvato dalla Lega araba, che prevede investimenti per 53 miliardi di dollari in cinque anni senza spostare i palestinesi. Il piano è considerato realistico e potrebbe migliorare rapidamente le condizioni di vita a Gaza, prevedendo anche la creazione di un governo tecnico per sei mesi prima di passare i poteri all’Autorità Palestinese, escludendo Hamas. Gli Stati Uniti hanno mostrato segnali contrastanti, con il Dipartimento di Stato scettico e l’inviato per il Medioriente aperto alla discussione. Tensioni sono emerse tra USA e Israele per un canale diretto con Hamas, mentre le trattative per un cessate il fuoco continuano e le proteste in Israele chiedono la liberazione degli ostaggi. Attivisti hanno vandalizzato un campo da golf di Trump in Scozia e un uomo ha sventolato una bandiera palestinese sul Big Ben a Londra.
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*Cina vs Australia.* La marina cinese, vantando la flotta più grande del mondo, ha sorpreso Australia e Nuova Zelanda con esercitazioni militari e manovre provocatorie nell’Oceania, inclusa una circumnavigazione senza precedenti dell’Australia. Il 21 febbraio, un pilota commerciale è stato avvertito di esercitazioni a fuoco vivo da una task force cinese nel Mar di Tasman, costringendo le compagnie aeree a deviare i voli. Le manovre, che potrebbero includere anche un sottomarino nucleare, hanno alimentato il dibattito politico in Australia, dove il governo laburista di centro-sinistra è accusato dall’opposizione di essere troppo conciliante con la Cina per ripristinare i commerci. Nel frattempo, la Cina rafforza i legami con microstati del Pacifico come le Isole Cook, potenzialmente utili per rifornire le sue forze navali, aumentando le preoccupazioni per la sicurezza regionale di Australia e Nuova Zelanda.
_ su Economist_
*Nubi per Musk.* Elon Musk sta affrontando una serie di sfide sia personali che professionali, con atti di vandalismo contro le sue aziende e una crescente ostilità pubblica legata ai suoi licenziamenti di massa e al suo coinvolgimento nella politica. Atti di violenza, come auto Tesla incendiate e scritte diffamatorie, sono stati segnalati in varie città degli Stati Uniti. La sua reputazione è stata ulteriormente danneggiata da un litigio con il senatore Marco Rubio e da tensioni all’interno dell’amministrazione Trump, dove Musk ha esortato a licenziamenti che hanno portato a un intervento diretto del presidente. Le azioni di Tesla sono scese e le vendite in Germania hanno registrato un calo significativo, suggerendo che le azioni di Musk potrebbero avere ripercussioni a lungo termine nonostante i potenziali benefici economici per le sue aziende derivanti dalla sua politica.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_
*Non siamo nè danesi nè yankee.* La Groenlandia, con la sua capitale Nuuk, è al centro dell’attenzione internazionale a causa delle dichiarazioni di Trump che ha espresso interesse per l’isola, suscitando reazioni tra i locali che aspirano all’indipendenza dalla Danimarca. Il rapper Josef Tarrak-Petrussen incarna la voce della protesta giovanile, esprimendo il malcontento per le condizioni sociali e il desiderio di secessione. La Groenlandia, ricca di risorse naturali e colpita dal riscaldamento globale, si prepara per le elezioni del 11 marzo, con i partiti indipendentisti in vantaggio. Nonostante l’interesse degli Stati Uniti, i groenlandesi sono determinati a preservare la propria cultura e autonomia, cercando un equilibrio tra il sostegno economico danese, le opportunità di investimenti stranieri e la tutela ambientale.
_Anna Lombardi su Repubblica_
*Intesa Cdu-Spd.* La CDU e la SPD hanno raggiunto un accordo di principio per formare il nuovo governo tedesco, con Friedrich Merz che ha delineato un programma incentrato su stabilità, forza economica e coesione sociale. Gli investimenti in infrastrutture e una politica fiscale sana sono tra le priorità, insieme a una gestione controllata dell’immigrazione. Il piano economico include un fondo da 500 miliardi di euro per modernizzare infrastrutture essenziali e misure per stimolare la produttività e sostenere l’industria automobilistica, mantenendo l’impegno verso la sostenibilità ambientale. In materia di immigrazione, il nuovo governo intende ridurre l’immigrazione illegale e ha concordato misure più severe, come respingimenti coordinati con l’UE e restrizioni sul ricongiungimento familiare per alcuni stranieri.
_Mara Gergolet su Corriere della Sera_
*Si allarga il divario Usa-Europa.* Dall’inizio dell’anno, i mercati azionari europei hanno registrato guadagni fino al 15%, mentre quelli americani, come il Nasdaq, hanno subito perdite del 6%, riflettendo una crescente divergenza tra Europa e Stati Uniti anche nel settore obbligazionario. In Europa, i rendimenti dei bond sovrani decennali sono aumentati notevolmente, mentre negli Stati Uniti si sono mossi in direzione opposta. In Cina, le aziende tecnologiche hanno guidato un rally nei listini azionari. Questi movimenti di mercato sono stati influenzati dall’iperattivismo del presidente USA Donald Trump, le cui politiche hanno avuto un impatto significativo sui mercati finanziari, causando cambiamenti nelle aspettative di spesa pubblica e di politica monetaria.
_Moyra Longo su Sole 24 Ore_
*Trumpnomics inceppata?* A sette settimane dal ritorno di Donald Trump alla presidenza, l’economia e i mercati statunitensi mostrano segnali preoccupanti, con perdite significative per il principale indice di Borsa, lo S&P 500, e un calo del valore del dollaro. L’occupazione ha registrato numeri inferiori alle aspettative e la disoccupazione è aumentata, mentre l’inflazione e la sfiducia dei consumatori sono in crescita. Le incertezze legate alla politica dei dazi e alla spesa pubblica stanno influenzando negativamente gli investimenti aziendali e i consumi. Inoltre, l’amministrazione Trump mostra segni di nervosismo, come la proposta di modificare il calcolo del PIL e la possibile sostituzione del capo della Federal Reserve, Jay Powell, se la Corte Suprema dovesse giudicare legittimo il licenziamento di un altro alto funzionario.
_Federico Fubini su Corriere della Sera_
*Dazi al Canada.* La Cina ha imposto dazi per 2,6 miliardi di dollari su prodotti canadesi come olio di colza, carne di maiale e pesce in risposta alle tariffe del 100% del Canada su auto elettriche, acciaio e alluminio cinesi, adottate in ottobre. Queste misure di ritorsione, che entreranno in vigore il 20 marzo, sono state annunciate dopo un’indagine che ha evidenziato come le restrizioni canadesi abbiano danneggiato il commercio e le imprese cinesi. Il Canada aveva precedentemente seguito l’esempio di Stati Uniti e Unione Europea, introducendo dazi su prodotti cinesi a causa dei sussidi pubblici concessi dal governo cinese al proprio settore delle auto elettriche. Queste tensioni commerciali aggiungono ulteriori complicazioni alle relazioni internazionali e potrebbero portare a significative perdite di posti di lavoro e una possibile recessione, con effetti già visibili sul turismo e il commercio tra Canada e Stati Uniti.
_Rita Fatiguso su Sole 24 Ore_
*La Cina avanza nel Sud globale.* La Cina sta rafforzando la sua influenza nel Sud globale, estendendo la sua diplomazia militare e conducendo esercitazioni con 21 Paesi, in particolare nel Sudest asiatico. L’intelligence italiana evidenzia l’interesse crescente di Pechino per l’America Latina, l’Africa e l’India, con l’obiettivo di riformare l’ordine internazionale e ridurre la dipendenza dal dollaro USA. La Cina promuove la de-dollarizzazione attraverso iniziative come il Brics Bridge e l’internazionalizzazione dello yuan, con impegni finanziari in Africa erogati nella valuta cinese. Inoltre, la Cina sta spingendo per l’adesione di più Paesi latinoamericani alla Via della Seta e sta aumentando la sua presenza militare e economica nella regione, come dimostrato dal progetto del porto di Chancay in Perù. Infine, l’intelligence segnala l’uso da parte della Cina di compagnie di sicurezza private e strategie di disinformazione per rafforzare ulteriormente la sua posizione geopolitica.
_Manuela Perrone su Sole 24 Ore_
*Allarme prezzi.* Il clima e i dazi stanno causando un’impennata dei prezzi di materie prime come olio, caffè e cacao. La siccità e il riscaldamento globale, insieme a crisi geopolitiche e protezionismo, influenzano i costi dei prodotti agricoli, con previsioni di un calo generale del 4% nel settore, ma con eccezioni significative. Il caffè e il cacao hanno visto aumenti notevoli nelle quotazioni, aggravati da difficoltà produttive nei principali Paesi esportatori come Brasile, Costa d’Avorio e Ghana. In Italia, la produzione di grano duro e olio extravergine d’oliva è in controtendenza rispetto al mercato mondiale, con un calo del 26% per l’olio e un aumento dei prezzi. Le nuove regolamentazioni UE contro la deforestazione potrebbero portare a ulteriori rincari per i consumatori europei, mentre le speculazioni e la scarsa produzione influenzano i prezzi del mais.
_Raffaele Lorusso su Repubblica_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Salvini contro Macron.* Il vicepremier Matteo Salvini continua a lanciare frecciate contro il presidente francese Macron, definendolo “uno qualunque” e criticando la sua capacità di gestire la crisi ucraina. Nonostante l’irritazione di Parigi, il governo italiano cerca di minimizzare gli attacchi, sottolineando che la politica estera è guidata dal ministro degli Esteri Tajani e dalla premier Meloni. Salvini, inoltre, esprime dubbi sul piano Rearm Europe e sull’idea di un esercito europeo comune, preferendo il potenziamento degli eserciti nazionali. Tajani difende la strategia europea per la sicurezza, mentre Salvini organizza gazebo in tutta Italia per promuovere la pace fiscale e in Ucraina.
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_
*Bonaccini sta con Schlein.* Stefano Bonaccini, presidente del Partito Democratico, si allinea alla posizione dell’europarlamentare Elly Schlein riguardo al rifiuto di una corsa agli armamenti in Europa, sostenendo l’idea di un esercito comune europeo. Durante un evento di Energia Popolare a Torino, Bonaccini ha sottolineato l’importanza dell’unità del partito e ha evitato di rispondere alla richiesta di un congresso straordinario. Ha inoltre lanciato una frecciata sulla leadership, affermando che questa si dimostra vincendo le elezioni, non le primarie. Bonaccini ha parlato anche di alleanze politiche, evidenziando la necessità di rivolgersi sia alla sinistra che alla destra moderata, e ha annunciato incontri con le imprese insieme a Giorgio Gori per promuovere una cultura riformista all’interno del Pd.
_Giulia Ricci su Stampa_
*Rata più leggera.* Le previsioni di un calo significativo delle rate dei mutui nel 2025 potrebbero essere riviste a causa di un rallentamento nella discesa dell’Euribor, nonostante i recenti tagli dei tassi da parte della BCE. L’Euribor, indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, non ha seguito completamente il taglio di 25 punti base della BCE, mentre l’Eurirs, indicatore del costo del denaro a lungo termine, ha mostrato un aumento. Per chi ha già un mutuo a tasso variabile, le rate sono diminuite rispetto al picco di fine 2023 e dovrebbero continuare a scendere, mentre per chi deve ancora stipulare un mutuo, la scelta tra fisso e variabile è meno chiara, con il fisso che potrebbe essere preferibile se offerto a un tasso leggermente superiore. La salute del mercato immobiliare dipende dal costo dei mutui e dalla disponibilità delle banche a concederli, con tassi di interesse ridotti che sono cruciali per l’accessibilità all’acquisto, specialmente per i giovani che possono beneficiare di agevolazioni pubbliche.
_Gino Pagliuca su Corriere della Sera_
*Nel futuro dell’energia.* Eni ha stretto un accordo con la United Kingdom Atomic Energy Authority (UKAEA) per collaborare nella ricerca sulla fusione nucleare, con l’obiettivo di rivoluzionare la sostenibilità energetica. Il Culham Campus, vicino a Oxford, diventa così un epicentro di innovazione, dove si cerca di superare le sfide tecniche e logistiche per rendere la fusione una fonte di energia pulita e quasi illimitata. Gli investitori mostrano un crescente interesse, vedendo il potenziale di guadagno in un settore precedentemente incerto. La fusione promette di accelerare la decarbonizzazione e democratizzare l’accesso all’energia, ma richiede un lavoro di informazione per superare i pregiudizi sul nucleare. UKAEA gestisce il progetto STEP per dimostrare la produzione di energia netta da fusione e lavora a fianco dell’industria per sviluppare centrali elettriche sostenibili.
_Marcello Parilli su Corriere della Sera_
*Prime centrali nel 2040.* Eni, in collaborazione con l’Agenzia britannica dell’energia atomica (Ukaea) e altri partner internazionali come il MIT di Boston e l’Enea, sta facendo progressi significativi nel campo dell’energia da fusione attraverso il progetto H3at. Questo progetto è focalizzato sulla gestione del trizio, un elemento chiave per la fusione nucleare, e mira a ottimizzare il recupero e il riutilizzo di questo combustibile per aumentare l’efficienza e la sostenibilità della tecnologia. Lorenzo Fiorillo di Eni sottolinea l’importanza dell’impianto H3at per lo sviluppo delle future centrali a fusione e prevede che le prime centrali commerciali possano diventare operative tra gli anni 2030 e 2040. Eni è coinvolta anche nella costruzione di una macchina negli USA che si prevede produrrà più energia di quella consumata, con l’obiettivo di connettere tali impianti alla rete elettrica entro il 2030. La fusione è vista come una soluzione promettente per la transizione energetica, offrendo energia sicura, inesauribile e a zero emissioni.
_Giuliana Ferraino su Corriere della Sera_
*Semplificazione.* La ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Elisabetta Casellati, è in prima linea nell’Unione Europea per promuovere la semplificazione burocratica. Ha avviato un dialogo diretto con il commissario UE per l’Economia, Valdis Dombrovskis, per ridurre gli oneri amministrativi e normativi che gravano su cittadini e imprese. Casellati sostiene la necessità di tagliare la burocrazia e l’ipertrofia normativa, condividendo le preoccupazioni espresse dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. L’Italia, con l’esperienza maturata in due anni di razionalizzazione normativa, si propone di guidare il percorso di semplificazione in Europa, mirando a rendere le norme più chiare e adatte alle esigenze attuali e future, inclusa l’introduzione di una Valutazione di impatto generazionale nelle nuove leggi. Casellati auspica che l’incontro con Dombrovskis segni l’inizio di una partnership strategica tra Roma e Bruxelles per un’Europa più competitiva e attenta ai bisogni dei cittadini.
_Manuela Perrone su Sole 24 Ore_
*Paletti.* Il governo ha introdotto nuove regole per limitare i ritardi e le iniziative legislative fuori tempo massimo, con una circolare firmata dai sottosegretari Mantovano e Ciriani. La circolare impone ai ministeri di mantenere l’omogeneità dei decreti legge e di evitare emendamenti fuori tema. Si richiede inoltre il rispetto dei tempi per l’istruttoria sugli emendamenti e si sottolinea l’importanza delle relazioni tecniche per valutare l’impatto finanziario delle modifiche. Le proposte di riformulazione tardive o non autorizzate da Palazzo Chigi non saranno prese in considerazione, e i ministeri devono limitare il numero di emendamenti governativi e indicare preventivamente quelli prioritari.
_Marco Rogari su Sole 24 Ore_
*Anm in pressing sul governo.* L’Associazione Nazionale Magistrati sta intensificando la sua campagna di protesta in seguito alla sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato il governo italiano a risarcire i migranti della nave Diciotti per trattenimento arbitrario. Il presidente dell’ANM, Cesare Parodi, critica il messaggio del governo, che suggerisce uno spreco di denaro pubblico a causa della sentenza. Il governo, tuttavia, minimizza l’impatto della decisione della Cassazione sulla politica migratoria attuale, considerandola ininfluente. Nonostante le tensioni, l’ANM è determinata a portare le proprie ragioni tra i cittadini, superando le divisioni interne e unendo le varie correnti in difesa dell’indipendenza della magistratura. Nel frattempo, il governo, guidato da Meloni e Salvini, continua a criticare la sentenza e a sostenere la propria linea dura sull’immigrazione.
_Conchita Sannino su Repubblica_
*Spioni.* Milano si trova al centro di una battaglia contro lo spyware, con la Selcom srl che ha sviluppato un sistema di difesa avanzato, il M2B-01, capace di rilevare trojan senza toccare il dispositivo infetto. Questo sistema utilizza liste aggiornate di malware noti e server sicuri per diagnosticare rapidamente la presenza di software spia. La tecnologia, certificata CE, offre un’analisi dettagliata che può essere utilizzata legalmente e per indagini forensi. Tuttavia, l’efficacia di queste misure dipende dalla loro gestione etica, evitando che cadano in mani sbagliate. Intanto, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale riconosce un aumento significativo degli attacchi informatici, attribuibile anche all’obsolescenza e al ritardo sistemico delle infrastrutture digitali italiane.
_Davide Milosa su Il Fatto Quotidiano_
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