SICUREZZA
*Hub di servizi.* Leonardo accelera sulla digitalizzazione delle filiere, in particolare aerospazio e automotive. Sono stati attivati su tutto il territorio nazionale gli access desk di Damas (Digital hub for automotive and aerospace) che consentono alle imprese italiane di quei comparti, indipendentemente dalla loro ubicazione, di avere un punto di riferimento unico per accedere a tutte le risorse e i servizi del progetto, che è coordinato dalla stessa Leonardo ed è nato per supportare la trasformazione digitale e sostenibile d’imprese d’ogni dimensione e delle pubbliche amministrazioni. Simone Ungaro, chief strategy & innovation officer di Leonardo, sottolinea che “investire nella digitalizzazione delle imprese della filiera significa creare un circolo virtuoso di crescita e innovazione.” L’hub di Leonardo offrirà formazione personalizzata e laboratori di sperimentazione per accelerare il time-to-market delle soluzioni tecnologiche. Inoltre, il supporto alle imprese si estenderà all’accesso ai finanziamenti e alla creazione di partnership strategiche. Il polo di aerospazio e automotive si avvarrà di supercalcolatori per realizzare il paradigma del “digital continuum”, integrando tutti i livelli del processo di sviluppo. Ungaro conclude che una filiera digitalizzata ottimizza la collaborazione, potenzia l’innovazione e aumenta la resilienza delle imprese.
_ su ILSOLE24ORE.COM_
*Access Desk.* Il progetto Damas, coordinato da Leonardo e parte della rete europea Edith, è stato presentato a Genova, confermando la città e la Liguria come leader nell’innovazione dei settori automotive e aerospaziale. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e l’AD di Leonardo, Roberto Cingolani, hanno sottolineato l’importanza degli access desk, il primo dei quali è operativo a Genova, per guidare la trasformazione digitale e sostenibile a livello nazionale. Questi punti di riferimento facilitano l’integrazione tra sistemi e software, con vantaggi sia civili che militari. Bucci ha evidenziato il ruolo strategico della Liguria nell’innovazione tecnologica, mentre il progetto Damas, finanziato dal Pnrr e avviato due anni fa, promuove l’accesso a tecnologie avanzate e supporta la competitività delle imprese italiane.
_ su GENOVA.REPUBBLICA.IT_
*Digitalizzazione.* Leonardo ha lanciato a Genova il progetto Damas, mirato alla digitalizzazione delle filiere aerospaziale e automotive, con l’inaugurazione del primo dei 16 access desk previsti, gestito dal Distretto tecnologico ligure Siit. L’evento ha visto la partecipazione di figure di rilievo come il governatore Marco Bucci e l’Amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani. Questo progetto rappresenta un passo significativo per l’innovazione e la competitività in settori chiave dell’industria italiana.
_ su Repubblica Genova_
*Polo digitale.* A Genova è stato creato Damas (Digital hub for automotive and aerospace), un polo italiano ed europeo che mira a stimolare la trasformazione digitale e sostenibile dei settori aerospaziale e automobilistico a livello nazionale. Questo hub, che coinvolge importanti aziende e si rivolge a PMI e enti pubblici, fa parte della rete degli Edih (European digital innovation hub) sostenuta dalla Commissione europea per promuovere l’innovazione digitale. Il finanziamento previsto per Damas, che fa capo a Leonardo, è di circa 6 milioni di euro, provenienti da risorse comunitarie.
_ su ILSECOLOXIX.IT_
*Nuove alleanze Usa.* Leonardo, leader nel settore della difesa, sta cercando di rafforzare la sua presenza nel mercato statunitense attraverso nuove alleanze e collaborazioni tecnologiche. L’AD Roberto Cingolani sottolinea l’importanza del consolidamento europeo nel settore della difesa, spiegando che “per fronteggiare i giganti di Stati Uniti e Cina, i colossi nazionali della difesa Ue devono iniziare a fare sinergie e a puntare sullo sviluppo di joint venture o accordi all’interno del comparto industriale europeo nell’ottica di rendere sempre più efficaci e competitive le tecnologie progettate e prodotte in Europa”. Leonardo ha già promosso un’alleanza con Rheinmetall per la produzione di veicoli da combattimento e sta cercando di replicare lo schema anche nello spazio con Airbus e Thales. Negli Usa, Leonardo ha una forte presenza con circa 7.400 dipendenti e controlla Drs, una società in crescita che produce sistemi di difesa avanzati. L’azienda è anche coinvolta in programmi strategici come il F-35 e collaborazioni con Textron per fornire addestratori alla Marina Usa. Leonardo si posiziona così per sfruttare un’eventuale spinta alle spese per la difesa da parte dell’amministrazione Trump.
_Celesina Dominelli su Sole 24 Ore Il mondo di Trump_
*Militare e civile.* Leonardo, primo produttore mondiale di elicotteri civili, e Fincantieri, leader nella costruzione navale, sono esempi di come la ricerca militare possa generare tecnologie civili avanzate. Gli investimenti militari possono stimolare l’innovazione tecnologica e rafforzare la competitività produttiva. Nonostante la Costituzione italiana ripudi la guerra, l’Italia si adegua alle leggi internazionali per garantire pace e giustizia tra le nazioni. Il bilancio UE 2021-2027 ha stanziato fondi significativi per progetti infrastrutturali dual use, e l’Italia, con aziende come Leonardo e Fincantieri, è attiva nella ricerca e innovazione in questo settore. L’Italia è riconosciuta per l’alta qualità del suo capitale umano nel campo delle innovazioni dual use.
_Fabrizio Onida su Sole 24 Ore Il mondo di Trump_
*Spese in rialzo.* Il settore della difesa europeo, con dimensioni pari a un terzo di quello statunitense e investimenti in ricerca e sviluppo inferiori a un decimo, ha visto un incremento delle spese militari e un rialzo significativo dei titoli in borsa dal conflitto in Ucraina. I Paesi UE membri della NATO hanno speso 313 miliardi di dollari nel 2023, con l’Italia al 12° posto mondiale con 35,5 miliardi di dollari. Per raggiungere il 2% del PIL in spese per la difesa, richiesto dalla NATO, gli altri Paesi dovrebbero aggiungere 60 miliardi. La Commissione europea stima che saranno necessari circa 500 miliardi di euro in più per la difesa nel prossimo decennio, con una possibile revisione al rialzo. Nonostante ciò, un maggior coordinamento europeo potrebbe portare a risparmi significativi, fino a 75 miliardi di euro all’anno con una difesa comune europea. (rif. in tabella anche a Leonardo, con i dati relativi a capitalizzazione e performance)
_Antonella Olivieri su Sole 24 Ore Il mondo di Trump_
*Per un dominio Usa dei cieli.* Donald Trump ha influenzato la politica difensiva degli Stati Uniti, ponendo l’accento su una nuova difesa missilistica e pressioni sugli alleati per aumentare i contributi alla difesa. Trump, descritto come “Disruptor in chief”, ha ridefinito le alleanze tradizionali e ha spinto per una spesa militare che si avvicina ai mille miliardi di dollari l’anno, con una particolare attenzione alla modernizzazione e ai sistemi spaziali di difesa missilistica. Elon Musk emerge come figura chiave, con le sue aziende, tra cui SpaceX, che hanno stretto contratti multimiliardari con il Pentagono, sollevando questioni di conflitto di interessi. La politica di Trump ha anche portato a cambiamenti culturali all’interno del Pentagono, con un impegno a sradicare principi progressisti e programmi di diversità, equità e inclusione. Infine, Trump ha esercitato pressioni sui membri della NATO per aumentare la spesa militare al 5% del PIL, ben oltre l’attuale obiettivo del 2%.
_Marco Valsania su Sole 24 Ore Il mondo di Trump_
*Piano mirato.* Fincantieri, azienda leader nella cantieristica, ha annunciato un piano di assunzioni mirato per 1.500 posti di lavoro nei suoi cantieri americani, in risposta al crescente bisogno di navi da guerra e fregate per la US Navy. Questa espansione segue il maxi contratto da 5,5 miliardi di dollari ottenuto nel 2020 per le fregate del programma Constellation, che ha rafforzato la partnership strategica con la marina americana. L’azienda, che ha investito oltre mezzo miliardo di dollari negli Stati Uniti, vede una nuova opportunità di crescita grazie alle possibili politiche favorevoli alla produzione navale annunciate dall’ex presidente Donald Trump. Pierroberto Folgiero, CEO di Fincantieri, ha espresso ottimismo riguardo la regionalizzazione delle produzioni e la forza derivante dall’essere l’unico costruttore di navi nella regione, sottolineando che “siamo americani in America e italiani in Italia”.
_Celestina Dominelli su Sole 24 Ore Il mondo di Trump_
*Aumento incidenti cyber.* Gli incidenti di cybersecurity in Italia hanno registrato un incremento significativo del 89,8% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato in parte attribuito all’introduzione di nuove normative che hanno contribuito a far emergere maggiormente il fenomeno, come spiegato da Gianluca Galasso, direttore del Servizio operazioni dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. I dati sono stati rivelati durante la presentazione dei risultati del primo Osservatorio Security Risk, un’iniziativa di Aipsa in collaborazione con Teha-Ambrosetti. Tra le strutture coinvolte nella gestione degli incidenti cyber si evidenzia il Soc Leonardo di Chieti, esempio di centro operativo nazionale attivo nel campo.
_ su Sole 24 Ore_
*Sfida.* Elon Musk, fondatore di SpaceX e Starlink, punta a diffondere il suo sistema di satelliti Starlink in Europa e, in particolare, in Italia. La proposta di Starlink al governo italiano offre un sistema militare di telecomunicazioni sicuro e immediatamente operativo, superando le lacune del progetto europeo Iris2, previsto per il 2030. Massimo Comparini, a capo della divisione spazio di Leonardo, afferma che “Oggi non c’è partita: Starlink è l’unico sistema satellitare per le comunicazioni in orbita bassa e bassa latenza dal punto di vista delle prestazioni”. La rete di Musk, che ha già dimostrato la sua efficacia durante il conflitto in Ucraina, promette connettività globale, bassa latenza e alta velocità. L’AD di Leonardo, Roberto Cingolani, assicura che i dati sensibili in Italia saranno gestiti e crittografati da operatori nazionali, inclusa Leonardo, indipendentemente dall’operatore scelto. Nonostante le controversie politiche, l’offerta di SpaceX rimane allettante per l’Italia, con la possibilità di un sistema operativo entro tre mesi dalla firma del contratto.
_Fausto Biloslavo su Panorama_
*Vedere attraverso le pareti.* Gli scienziati dei Leonardo Innovation Labs di Roma stanno sviluppando una tecnologia quantistica rivoluzionaria che permetterà di vedere attraverso le pareti utilizzando singole particelle di luce. Questo progresso si basa sull’osservazione di singoli fotoni e le loro interazioni con gli oggetti, aprendo nuove frontiere rispetto alle capacità dei dispositivi tradizionali. “Una di queste è usare fasci di fotoni, fatti rimbalzare ad esempio su una parete, e usarli per spiare cosa c’è dentro una stanza oppure vedere cose coperte da un ostacolo sulla visuale,” spiega Massimiliano Dispenza, responsabile dell’area. La tecnica implica la misurazione del tempo di arrivo dei fotoni con precisione del picosecondo e la successiva elaborazione in immagini 3D, permettendo di ricostruire l’ambiente nascosto e di visualizzarlo in tempo reale, come illustrato da Ugo Zanforlin del Leonardo Innovation Lab.
_ su Conquiste del Lavoro_
*Il nucleare vale cinque miliardi.* La nuova società composta da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo ha il compito di valutare la fattibilità dei reattori nucleari modulari Smr e Amr in Italia, con un orizzonte di due anni per fornire un parere al governo. Si prevede una spesa iniziale di 5 miliardi di euro per la costruzione dei primi 2 GW di capacità nucleare tra il 2035 e il 2040. Secondo il Piano Nazionale Energia e Clima (Pniec), l’adozione del nucleare potrebbe portare a un risparmio di circa 17 miliardi di euro per raggiungere l’obiettivo Zero Carbon al 2050. I costi di costruzione dei mini-reattori modulari sono stimati tra 3 e 5 milioni di euro per Megawatt, con un costo totale tra 4,8 e 8 miliardi di euro per 1,6 GW aggiuntivi. Il confronto con le energie rinnovabili mostra una riduzione del divario di costo, e si guarda a partner internazionali come Francia e USA per il supporto nel settore nucleare.
_Agela Zoppo su Mf_
*Droni per la Nato.* Il gruppo turco Baykar, prossimo acquirente di Piaggio Aerospace, ha presentato un piano di rilancio che prevede un investimento di almeno 40 milioni di euro nei primi due anni e l’assunzione di 680 lavoratori. Il piano si focalizza su quattro pilastri: il riposizionamento del velivolo P180, l’aumento della produzione di motori e attività di manutenzione, la creazione di un hub per le vendite globali nell’aviazione commerciale e l’istituzione di un nuovo centro UAS (Unmanned Aerial System) per supportare il mercato europeo in periodi di instabilità. Baykar mira a trasformare Piaggio in un polo per il mercato dei droni destinati alla NATO, ma ci sono preoccupazioni per il futuro dello stabilimento di Sestri Ponente, che non è di proprietà dell’azienda. Il piano include anche la riduzione delle perdite e il ritorno all’utile dal terzo anno di gestione, nel 2027.
_Gilda Ferrari su Secolo XIX_
*Atene non ci sta.* La Grecia sta preparando una protesta formale contro l’Italia per la vendita di Piaggio Aerospace alla turca Baykar, sostenendo che Roma abbia violato i regolamenti UE informando gli altri Stati membri. Secondo il quotidiano Kathimerini, Atene ritiene che la trasparenza nella cooperazione europea in materia di Difesa sia cruciale, soprattutto in relazione alla Turchia, con cui ha dispute nel Mediterraneo. La notizia arriva nello stesso periodo in cui Atene ha espresso la propria contrarietà alla possibile vendita ad Ankara di missili aria-aria Meteor, prodotti dal consorzio europeo Mbda, controllato da Airbus, Bae Systems e Leonardo. Il premier greco Mitsotakis ha discusso la questione con il presidente francese Macron a Bruxelles, mentre la newco italiana di Baykar, con sede a Milano, è già operativa e si occupa di aeromobili e droni, con un fatturato di circa 2 miliardi di dollari. Il ministro italiano Adolfo Urso visiterà lo stabilimento Piaggio Aerospace per valutare la situazione.
_ su Secolo XIX_
*Caso diplomatico.* Il governo greco ha espresso formalmente il proprio disappunto nei confronti dell’Italia per la vendita di Piaggio Aerospace al gruppo turco Baykar, accusando Roma di non aver rispettato i regolamenti europei che richiedono la notifica agli altri Stati membri per investimenti esteri in società strategiche. La Grecia, che ha tensioni storiche con la Turchia, sottolinea l’importanza della trasparenza nella cooperazione europea in materia di difesa. La vendita si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra i due paesi, aggravate dalla potenziale vendita di missili Meteor, prodotti dal consorzio europeo Mbda, che vede nella compagine anche Leonardo. Nel frattempo, i sindacati annunciano uno sciopero presso gli stabilimenti Piaggio Aerospace in concomitanza con la visita del ministro Urso, evidenziando la fase cruciale della vertenza aziendale.
_Maria Gramaglia su Stampa Savona_
*Satellite Airbus.* Airbus ha completato a Tolosa la realizzazione di Biomass, un satellite innovativo incaricato dall’Agenzia Spaziale Europea di rilevare la quantità di carbonio assorbita dalle foreste, essenziali nella lotta contro il cambiamento climatico. Il satellite è dotato di un radar a banda P che gli consente di “vedere attraverso il feuillage” e misurare la biomassa forestale, offrendo dati cruciali sui livelli di carbonio stoccato. Questa tecnologia rappresenta un passo avanti significativo rispetto ai satelliti esistenti, permettendo una visione più approfondita dello stato di salute degli alberi e del suolo sottostante. Biomass, che ha coinvolto 20 paesi europei e oltre 700 persone nel suo picco di attività, è pronto per essere lanciato dalla Guyana ad aprile, dopo aver superato gli ultimi test. Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di osservazione della Terra presso l’ESA, sottolinea l’importanza delle foreste.
_Florine Galeron su Tribune_
*Aereo cinese ma occidentale.* Il C919, l’aereo di punta dell’industria aeronautica cinese, si affida pesantemente a componenti occidentali, inclusi i motori CFM Leap 1C, frutto della collaborazione tra il francese Safran e l’americano GE, che sono gli stessi utilizzati dai suoi concorrenti Airbus A320neo e Boeing 737 Max. Questo aereo rappresenta un potenziale nuovo cliente per i grandi fornitori occidentali, nonostante sia anche un concorrente per Airbus e Boeing. Safran, in particolare, potrebbe guadagnare fino a 15 miliardi di dollari dal programma C919, con ogni aereo che potrebbe portare circa 14,5 milioni di dollari all’azienda, secondo le stime del 2015. Tuttavia, c’è il rischio che le restrizioni commerciali americane possano influenzare la fornitura di questi componenti, dato che Cornac, il produttore del C919, è già stato inserito in una lista di entità cinesi che potrebbero contribuire alla potenza militare della Cina. Inoltre, la dipendenza dal 40% di componenti occidentali potrebbe diventare un problema se le tensioni politiche dovessero intensificarsi.
_ su Echos_
*Matematica per la democrazia.* Il declino delle competenze matematiche tra gli studenti è diventato un problema globale, con l’indagine OCSE-PISA 2022 che mostra un calo medio di 16 punti rispetto al 2018, e l’Italia si trova in una posizione particolarmente preoccupante, con il più ampio divario di genere nelle competenze matematiche. Ersilia Vaudo Scarpetta, attraverso il racconto “Nove volte sette” di Isaac Asimov, mette in luce la crescente sfiducia nelle capacità umane di fronte all’avanzata dei computer, sollevando interrogativi sulla capacità futura della mente umana di mantenere le proprie abilità matematiche. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, evidenzia l’importanza delle competenze tecniche e scientifiche per la sicurezza nazionale e la Global Security, sottolineando come la mancanza di talenti in questi settori rappresenti una vulnerabilità per il Paese. La sfida educativa è quindi duplice: aumentare gli studenti in materie STEM e contrastare la fuga di cervelli, con un’attenzione particolare alla promozione delle ragazze in questi settori, spesso escluse fin dalle elementari.
_Ersilia Vaudo Scarpetta su Sole 24 Ore_
*Nuovo piano.* Alla Leonardo di Grottaglie è stato presentato un nuovo piano formativo per gestire il “vuoto lavoro” che coinvolge 786 dei 1700 lavoratori della Divisione Aerostrutture. Il piano, ancora in attesa di autorizzazione ministeriale, prevede percorsi formativi di durata variabile a seconda del ruolo dei dipendenti. La Uilm, pur apprezzando l’iniziativa, sollecita rassicurazioni sul futuro dello stabilimento e critica la mancanza di un dialogo sindacale efficace. Il piano di rilancio della Divisione Aerostrutture è atteso per marzo, con la speranza di utilizzare le Divisioni Elettronica e Elicotteri per colmare le lacune di Aerostrutture, come sottolineato dalla Uilm.
_Gabriella Casabona su L’Edicola_
*Ampliare il bilancio.* La Commissione europea ha proposto una riforma significativa del bilancio dell’UE, esortando gli Stati membri ad ampliare il quadro finanziario per affrontare nuove priorità come la competitività, la transizione verde e la difesa, oltre a garantire il rimborso del fondo di recupero post-COVID. La riforma suggerisce di porre fine all’attuale modello dei fondi di coesione e dei fondi agricoli, sostituendoli con un piano unico per ciascun Paese, subordinato a riforme e obiettivi politici. Questa proposta dà il via al dibattito sul bilancio pluriennale per il 2028-2034, con l’aspettativa di un’intensa battaglia tra gli Stati membri e la Commissione. La Commissione non ha specificato di quanto dovrebbe essere aumentato il bilancio, ma cita la necessità di nuove risorse proprie e la possibilità di tasse europee.
_Manuel Gomez su Pais_
*Duecento miliardi sulla IA.* La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha annunciato un fondo comunitario da 20 miliardi di euro per stimolare la ricerca e l’innovazione nell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di mobilitare investimenti per un totale di 200 miliardi di euro. Von der Leyen ha espresso la volontà di rendere l’Europa leader nel settore dell’IA, sottolineando che “la corsa all’intelligenza artificiale è tutt’altro che finita” e che “siamo solo all’inizio”. Il fondo sarà utilizzato per costruire quattro gigafactory specializzate in IA, con l’ambizione di replicare il successo del CERN di Ginevra. La strategia europea si concentra sull’uso cooperativo dell’IA e sul sostegno alle fonti aperte, con un approccio che considera anche i rischi politici e sociali associati alla tecnologia.
_Beda Romano su Sole 24 Ore_
*Altman contro Musk.* Sam Altman, CEO di OpenAI, ha respinto l’offerta di Elon Musk di 97,4 miliardi di dollari per acquistare l’organizzazione, sottolineando che OpenAI non è in vendita e che dovrebbe competere con un prodotto migliore piuttosto che con tattiche legali. OpenAI, fondata come no-profit per sviluppare intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità, ha una struttura capped-profit che rende difficile l’acquisizione esterna e richiede l’allineamento con la missione originaria. Altman ha rifiutato la proposta di Musk, ribadendo l’impegno a mantenere l’indipendenza di OpenAI e ha risposto alla sfida con una controfferta ironica di acquistare Twitter. La rivalità tra Musk e Altman, che hanno fondato insieme OpenAI nel 2015, riflette visioni contrapposte sull’intelligenza artificiale e sul futuro della tecnologia, con una storia di alleanze e fratture, culminata nell’accusa di Musk che OpenAI avrebbe tradito lo spirito originario del progetto.
_Biagio Simonetta su Sole 24 Ore_
*Attacco da cento miliardi.* Elon Musk ha lanciato un’offerta di quasi 100 miliardi di dollari per acquisire OpenAI, la società dietro ChatGPT, ma il CEO Sam Altman ha respinto l’offerta, definendola “Non merci”. Musk, uno dei fondatori di OpenAI che ha lasciato il consiglio di amministrazione nel 2018, mira a riacquistare un ruolo significativo nell’azienda, sottolineando che “È tempo per OpenAI di tornare ad essere la forza positiva, open source, incentrata sulla sicurezza che è stata”. Altman, tuttavia, ha rassicurato i suoi dipendenti che “nessun individuo può prendere il controllo di OpenAI”, e ha respinto le mosse di Musk come tentativi di indebolire l’azienda. OpenAI, che sta negoziando nuovi finanziamenti e potrebbe essere valutata fino a 300 miliardi di dollari, non è in vendita, nonostante le difficoltà di Musk nel mantenere il passo nella corsa all’IA e i suoi tentativi legali di contrastare la privatizzazione di OpenAI.
_Hortense Goulard su Echos_
*Corsa al nuovo oro.* L’intelligenza artificiale è considerata il nuovo oro nell’economia globale, con previsioni che indicano ricavi totali che potrebbero superare i mille miliardi di dollari entro il 2028. Gli investimenti in AI sono massicci a livello internazionale: gli Stati Uniti hanno lanciato il progetto Stargate con un impegno di 500 miliardi di dollari, la Francia ha risposto con un piano da 109 miliardi di euro, e l’UE ha stanziato 200 miliardi attraverso partenariati pubblico-privati. Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi di dollari per acquistare OpenAI, evidenziando l’importanza strategica del settore. Secondo il Global Technology Report 2024 di Bain e Company, il mercato dell’AI potrebbe raggiungere un valore tra 780 e 990 miliardi di dollari entro il 2027, mentre un altro studio prevede che i ricavi possano salire a 1.270 miliardi entro il 2028.
_Giuliana Ferraino su Corriere della Sera_
*IA una spesa per la Difesa.* Durante il summit mondiale sull’intelligenza artificiale a Parigi, è emersa la consapevolezza europea che la sfida dell’IA si gioca sul terreno finanziario, con l’Europa che rischia di rimanere indietro rispetto a USA e Cina. Ursula von der Leyen ha annunciato un piano di investimento di 200 miliardi di euro nell’IA, sottolineando l’importanza di spostare l’attenzione dallo stato ai privati per stimolare l’innovazione tramite la competizione. Nonostante ciò, l’investimento italiano di un miliardo di euro appare esiguo in confronto agli ingenti fondi stanziati da altri paesi e aziende private. Il governo propone di trattare gli investimenti in IA come spese di difesa, escludendoli dal calcolo del deficit, sostenendo che “la logica del profitto più che essere combattuta va incentivata, favorita e agevolata, non frenata a colpi di norme pericolosamente liberticide”.
_Claudio Cerasa su Foglio_
*Export più opaco.* Il governo sta lavorando su un disegno di legge che potrebbe ridurre la trasparenza nell’export di armi, concentrando le decisioni sulle vendite all’estero nelle mani del governo e oscurando il coinvolgimento delle banche nel finanziamento di tali operazioni. Anna Fasano, presidente di Banca Etica, critica il provvedimento per la sua contraddizione con gli sforzi europei verso maggiore trasparenza nel settore finanziario e per il suo potenziale di alimentare la corruzione, citando uno studio della Commissione europea che evidenzia il rischio di corruzione nel settore della difesa. La legge attuale, la 185/1990, impone che le vendite di armi non coinvolgano paesi in conflitto o responsabili di violazioni dei diritti umani, mantenendo un principio di trasparenza che Banca Etica e altre organizzazioni della società civile difendono, sottolineando l’importanza del diritto dei cittadini e del parlamento di essere informati su tali operazioni.
_Anna Fasano su Domani_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Dazi, tassa sulla crescita.* La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha annunciato che risponderà con contromisure ferme e proporzionate ai dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti sull’importazione di acciaio e alluminio. Il presidente americano Donald Trump ha confermato questi dazi, che sono entrati in vigore dal 12 marzo, suscitando preoccupazione nell’UE per le possibili ripercussioni sulle imprese e i consumatori europei. I ministri del Commercio dell’UE si incontreranno in una videoconferenza convocata dal presidente di turno dell’UE, Donald Tusk, per discutere la situazione. Nonostante la tensione, la Commissione europea, attraverso il commissario per il Commercio Maros Sefcovic, ha espresso la volontà di evitare una guerra commerciale e di cercare soluzioni reciprocamente vantaggiose, pur ribadendo la determinazione a proteggere gli interessi economici dell’Europa. Nel frattempo, i produttori europei esprimono preoccupazione per l’impatto negativo dei dazi sulle esportazioni e sul mercato.
_Claudia Voltattorni su Corriere della Sera_
*La scossa di DeepSeek.* Il settore dell’intelligenza artificiale sta vivendo una fase di intensa competizione e innovazione, con l’ingresso di nuovi attori come DeepSeek e la rivalità tra Sam Altman ed Elon Musk. La Borsa riflette queste dinamiche, con aziende come Meta che registrano una crescita del 10,8% grazie all’efficienza dell’IA nei loro modelli di business incentrati sui social network e sulla pubblicità. Al contrario, aziende come Nvidia e Microsoft hanno visto un calo delle loro azioni, rispettivamente del 6,3% e del 7,1%, a causa dell’impatto dei chip IA a basso costo di DeepSeek e delle incertezze legate ai loro investimenti in cloud computing e hardware. Mentre Apple ha beneficiato di una crescita del 2,2% non essendo direttamente coinvolta nella corsa all’IA, le big tech cinesi come Tencent e Alibaba hanno registrato forti guadagni, rispettivamente del 9,4% e del 24,8%, segnalando il successo dell’autarchia tecnologica cinese nel settore dell’IA.
_Vittorio Carlini su Sole 24 Ore_
*Kiev può essere russa.* Donald Trump ha suggerito in un’intervista a Fox News che l’Ucraina potrebbe finire sotto il controllo russo e ha espresso il desiderio di ottenere benefici economici per gli Stati Uniti in cambio del sostegno fornito a Kiev, incluso un pagamento in terre rare del valore di 500 miliardi di dollari. Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha colto l’occasione per affermare che una parte significativa dell’Ucraina desidera unirsi alla Russia. Gli incontri diplomatici si intensificano, con il segretario al Tesoro degli Stati Uniti e l’inviato speciale per l’Ucraina che si preparano a discutere questi scambi e la ricostruzione post-conflitto. Il presidente ucraino Zelensky si è detto disposto a considerare uno scambio territoriale e ad aprire a concessioni economiche, sottolineando l’importanza del sostegno americano per la sicurezza dell’Ucraina.
_Paolo Mastrolilli su Repubblica_
*Libertà di tortura.* Il Wall Street Journal ha rivelato come il sistema carcerario russo sia stato istruito a torturare prigionieri di guerra ucraini in modo sistematico e brutale, seguendo ordini che sembrano provenire direttamente dal presidente Vladimir Putin. Ex guardie e funzionari carcerari, ora testimoni protetti della Corte Penale Internazionale (CPI), hanno descritto pratiche di tortura quali scariche elettriche, pestaggi, negazione di cure mediche e amputazioni forzate. Queste testimonianze sono supportate da documenti ufficiali e interviste con ex prigionieri, che hanno subito violenze estreme e umiliazioni. La CPI ha accusato la Russia di crimini di guerra, inclusa la deportazione illegale di bambini ucraini, e ha emesso mandati di arresto contro funzionari russi, incluso Putin. Nonostante alcune riforme nel sistema carcerario, la Russia mantiene una cultura di crudeltà e violenza nelle prigioni, con un’organizzazione interna quasi autonoma.
_Thomas Grove su Stampa_
*Prove di dialogo Usa-Russia.* La Russia ha rilasciato Marc Fogel, un insegnante americano detenuto dal 2021, in un gesto interpretato come un segnale di apertura verso gli Stati Uniti in vista di negoziati sull’Ucraina. Fogel, ex diplomatico presso l’ambasciata USA a Mosca, era stato condannato per contrabbando e detenzione di droga, ma ha sostenuto che si trattava di marijuana per uso medico. La liberazione è avvenuta senza apparenti contropartite, con l’invio di Steve Witkoff, inviato di Trump per il Medio Oriente, a Mosca per riportare Fogel negli USA. Questo evento segna un raro momento di diplomazia tra Russia e USA, con speranze che possa contribuire a progressi nei colloqui per porre fine al conflitto in Ucraina.
_Marco Imarisio su Corriere della Sera_
*L’Ue e la resa dei conti sull’Ucraina.* L’articolo discute la situazione geopolitica dell’Europa in relazione alla guerra in Ucraina e al possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Timothy Snyder, storico americano, ha avvertito che se verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco in Ucraina, l’Europa dovrebbe offrire pieno sostegno all’Ucraina, inclusa l’adesione all’UE e investimenti massicci, altrimenti vivrà permanentemente nell’ombra della guerra. La Francia, guidata da Emmanuel Macron, cerca di assumere un ruolo di leadership nel dibattito sulla sicurezza europea, mentre si confronta con la prospettiva di un disimpegno americano e la minaccia di un accordo russo-americano che potrebbe escludere gli interessi europei. L’articolo sottolinea l’importanza di garanzie di sicurezza forti per Kiev e il dibattito in corso sull’autonomia della difesa europea, con alcuni paesi, come la Francia, che si sentono meno vulnerabili grazie al proprio deterrente nucleare indipendente.
_Sylvie Kauffmann su Financial Times_
*Ricomincia la guerra.* Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato di riprendere le ostilità contro Hamas se il gruppo militante palestinese non rilascia gli ostaggi israeliani entro sabato, ordinando alle forze militari di radunarsi intorno alla Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ribadito l’ultimatum durante un incontro con il re di Giordania, Abdullah, alla Casa Bianca, pressando Giordania ed Egitto, beneficiari di miliardi di dollari in assistenza militare USA, ad accogliere i 2,2 milioni di abitanti di Gaza. Tuttavia, il piano di Trump ha suscitato indignazione tra i funzionari arabi, che lo considerano destabilizzante per la regione e in conflitto con gli alleati occidentali. Nonostante le potenziali conseguenze del disaccordo con Trump, i leader arabi si trovano costretti a resistere al piano, temendo la rabbia popolare e l’accusa di tradire la causa palestinese.
_Neri Zilber su Financial Times_
*Ostaggi o guerra.* Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato di riprendere i combattimenti se i nove ostaggi rimasti non verranno liberati entro sabato, seguendo la linea dura dell’amico Donald Trump. Dopo una tregua mediata da USA, Qatar ed Egitto, che ha posto fine a 467 giorni di guerra, la situazione rimane tesa, con Hamas impegnato a rispettare l’accordo di cessate il fuoco. Israele ha mobilitato i riservisti e rafforzato le truppe attorno a Gaza in preparazione a vari scenari, mentre il ministro oltranzista Bezalel Smotrich incita a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi. Trump promette ai coloni l’annessione della Cisgiordania, mentre Netanyahu rischia di perdere la maggioranza se non riprenderà la guerra dopo la prima fase dell’accordo, che prevede il rilascio di 33 rapiti e 1.890 palestinesi.
_Davide Frattini su Corriere della Sera_
*Ci prenderemo Gaza.* Il re di Giordania Abdallah II ha incontrato il presidente americano Donald Trump alla Casa Bianca per discutere il piano di Trump per la Riviera di Gaza, che prevede la costruzione di alloggi per due milioni di palestinesi. Trump ha precedentemente minacciato di tagliare gli aiuti a Giordania ed Egitto se non accettassero il suo piano, ma durante l’incontro ha ammorbidito il tono, sottolineando il buon rapporto con la Giordania. Il re Abdallah ha espresso cautela, cercando di bilanciare gli interessi della sua nazione con quelli regionali, e ha proposto di accogliere bambini palestinesi malati di cancro. Nel frattempo, il presidente egiziano Al Sisi ha rinviato una visita programmata alla Casa Bianca, mentre Egitto e Giordania hanno espresso preoccupazioni per la potenziale instabilità e crescita del radicalismo derivanti dal piano di Trump.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Trump governa per decreto.* Il presidente Donald Trump sta governando attraverso una serie di ordini esecutivi su vari temi, dalla sospensione di leggi anti-tangenti alla promozione dell’uso di cannucce di plastica. Ha firmato 86 atti esecutivi in tre settimane, superando i suoi predecessori in termini di quantità, ma non Franklin Roosevelt. I decreti coprono un’ampia gamma di argomenti, inclusi tagli all’istruzione, politica estera, immigrazione, clima, energia, diritti transgender e finanza. Alcuni di questi decreti hanno sollevato dubbi costituzionali e sono sotto esame giudiziario, ma Trump continua ad utilizzarli per dimostrare una leadership forte, anche su questioni minori come l’eliminazione dei penny.
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Scontro Papa-Trump.* Papa Francesco ha inviato una lettera ai vescovi degli Stati Uniti esprimendo una dura critica verso le politiche di deportazione dei migranti promosse dall’amministrazione Trump, sottolineando come tali azioni ledano la dignità umana e invitando a non cedere a narrazioni discriminatorie. Il Pontefice ha enfatizzato l’importanza di uno Stato di diritto che protegge tutti e ha esortato i cattolici a costruire ponti anziché muri. La Casa Bianca ha risposto che il Papa dovrebbe concentrarsi sulla Chiesa e lasciare che gli Stati Uniti gestiscano i propri confini, facendo notare che anche il Vaticano è circondato da mura. Nel frattempo, il Papa ha effettuato nomine ecclesiastiche considerate anti-Trump, accentuando lo scontro tra il Vaticano e la Casa Bianca.
_Domenico Agasso su Stampa_
*Adesione neutrale.* La Prima Ministra islandese Kristrún Frostadóttir sostiene che l’Islanda dovrebbe valutare l’adesione all’Unione Europea basandosi su motivazioni economiche e culturali positive, piuttosto che su timori legati alle politiche di Donald Trump nell’Artico. Nonostante alcune pressioni geopolitiche, come le minacce militari ed economiche di Trump verso la Danimarca per il controllo della Groenlandia, l’Islanda mira a mantenere la sua posizione neutrale tra gli Stati Uniti e l’Europa. Il dibattito sull’adesione all’UE è stato controverso in Islanda, specialmente dopo la crisi finanziaria del 2008-09 e le preoccupazioni sulla sovranità e la pesca. Un referendum per riprendere i negoziati di adesione è stato proposto e incluso nel programma del nuovo governo islandese. Frostadóttir desidera affrontare prima questioni domestiche come alloggi e welfare, e ha istituito un panel di esperti per valutare i pro e i contro dell’adozione dell’euro rispetto alla corona islandese.
_Richard Milne su Financial Times_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Risposta di tutti.* Il Ministro Urso ha sottolineato l’importanza di una risposta unitaria dell’Unione Europea di fronte ai dazi imposti dall’amministrazione Trump su acciaio e alluminio, rifiutando la possibilità di accordi bilaterali tra singoli Stati membri e gli USA. L’Italia, avendo un surplus commerciale significativo con gli USA, è preoccupata per le possibili conseguenze dei nuovi dazi, ma Urso ritiene che l’impatto sarà limitato per il settore italiano. Il governo italiano non ha un piano B e si impegna a mantenere la coesione dell’UE, utilizzando il suo rapporto speciale con gli USA per prevenire ulteriori escalation. Inoltre, Urso ha evidenziato i progressi dell’Italia nel campo dell’intelligenza artificiale e la sua partecipazione attiva nella definizione delle regole e delle risorse a livello europeo, con particolare riferimento alle tecnologie abilitanti e ai progetti di data center nel paese.
_Claudia Voltattorni su Corriere della Sera_
*Sostituire le vendite Usa.* Il governo italiano si trova di fronte alla sfida di gestire la guerra dei dazi tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, cercando di non alienarsi né l’alleato americano né i partner europei. A Palazzo Chigi si stanno valutando contromisure e strategie per diversificare i mercati di esportazione, con un focus su 14 Paesi promettenti come l’India e il Messico, per compensare eventuali perdite dovute alle barriere doganali con gli USA. La presidente del Consiglio spera di avviare un dialogo con gli Stati Uniti per mitigare l’impatto dei dazi, mentre il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sottolinea l’importanza di negoziare con gli USA per proteggere l’export italiano. Emma Marcegaglia, leader del gruppo siderurgico Marcegaglia, esprime preoccupazione per l’incertezza che i dazi potrebbero generare, potenzialmente frenando gli investimenti globali e danneggiando l’economia europea.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Energia, costi insostenibili.* Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha evidenziato l’insostenibilità dei costi energetici per le imprese italiane, sottolineando la necessità di un programma energetico europeo che affronti il tema della competitività. Orsini ha proposto la suddivisione immediata dei costi tra fonti fossili e rinnovabili per aumentare la competitività delle imprese e ha sollecitato un prezzo unico europeo per l’energia. Ha inoltre sostenuto il rilancio del nucleare sicuro e l’installazione di micro reattori, pur riconoscendo che il nucleare non sarà disponibile prima di otto anni. Orsini ha anche enfatizzato l’importanza di negoziare con gli USA per evitare dazi dannosi e ha chiesto una politica industriale europea che consideri la neutralità tecnologica e affronti il problema della burocrazia eccessiva.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_
*Fuga.* Negli anni 2022 e 2023 almeno 100.000 giovani hanno lasciato l’Italia, quasi il triplo rispetto ai 37.000 che sono tornati, con un saldo negativo di 377.000 giovani dal 2011 al 2023, soprattutto dal Nord Italia. Questa emigrazione ha comportato una perdita di capitale umano stimata in 134 miliardi di euro in 13 anni. La Fondazione Nord Est ha rilevato che non solo i laureati emigrano, ma anche chi ha un livello di istruzione inferiore, e le motivazioni vanno oltre la ricerca di salari più alti, includendo il desiderio di migliori condizioni di vita e opportunità di studio. L’Italia risulta poco attrattiva per i giovani stranieri, con un giovane straniero che arriva ogni 8,5 italiani che emigrano, evidenziando una perdita netta di capitale umano e una scarsa attrattività del paese.
_Claudio Tucci su Sole 24 Ore_
*Il patto con la Cisl.* Il governo di Giorgia Meloni ha mostrato un forte legame con la CISL, come evidenziato dalla partecipazione entusiastica della premier all’assemblea dei delegati del sindacato e dai ringraziamenti al segretario uscente Luigi Sbarra. Quest’ultimo, che potrebbe avere un futuro nelle liste del centrodestra, ha preso le distanze dalla CGIL, criticata per la sua cultura sindacale ritenuta antagonista. La CISL, con la successione di Daniela Fumarola a Sbarra, promette continuità e un dialogo costruttivo con il governo. Meloni punta a espandere il suo partito verso il centro, e il rapporto con la CISL rappresenta un passo significativo in questa direzione, segnando un dialogo ineditamente stretto con un sindacato tradizionalmente non allineato con la destra.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Pace fiscale.* Il Consiglio federale della Lega, presieduto da Matteo Salvini, si riunisce per discutere temi urgenti, tra cui la rottamazione delle cartelle esattoriali, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa con gli alleati e approvare la misura entro la primavera. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in sintonia con Salvini, è chiamato a trovare le coperture finanziarie per la proposta, che prevede il pagamento di debiti fiscali in 120 rate senza interessi né sanzioni, destinata a contribuenti in difficoltà economica. Fratelli d’Italia e Forza Italia attendono dettagli sul finanziamento della misura, temendo che possa ridurre le risorse disponibili per il taglio dell’Irpef, priorità annunciata per il ceto medio. La trattativa è aperta, con la possibilità di un’approvazione prima dell’estate e la prima rata della rottamazione fissata a luglio.
_Luca Monticelli su Stampa_
*Svolta per Tim.* Poste Italiane è in trattative avanzate per acquisire una partecipazione in Tim da Cassa depositi e prestiti, attraverso uno scambio di azioni che vedrebbe Poste cedere a Cdp il suo 3,8% in Nexi, più un conguaglio in denaro. Questo riassetto permetterebbe a Cdp di disinvestire da Tim e concentrarsi su Open Fiber, mentre Poste potrebbe esplorare sinergie con Tim, come la distribuzione di prodotti tramite la sua rete di sportelli. L’operazione, che potrebbe concludersi entro la prossima settimana, assicurerebbe un controllo governativo su Tim, dato che Poste è in parte controllata dal ministero dell’Economia. Nel frattempo, Tim sta valutando un nuovo piano strategico e possibili vendite di asset, mentre altri attori come Iliad e il fondo Cvc mostrano interesse per il settore delle telecomunicazioni italiane.
_Francesco Bertolino su Corriere della Sera_
*Orcel gioca la partita di Generali.* Unicredit sotto la guida di Andrea Orcel ha chiuso il 2024 con un utile netto contabile di 9,7 miliardi di euro, segnando un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente, escludendo le DTA (crediti d’imposta). La banca ha superato il 5% di partecipazione nelle Generali, ma Orcel sottolinea che l’interesse rimane puramente finanziario. Inoltre, non si esclude un possibile rilancio su Banco Bpm, mentre si osserva con interesse l’evoluzione del riassetto creditizio italiano. I ricavi di Unicredit nel 2024 sono stati di 24,8 miliardi di euro, con un aumento del dividendo per azione a 2,4 euro. Un accordo sindacale ha inoltre previsto un premio per i dipendenti di 2.500 euro.
_Andrea Rinaldi su Corriere della Sera_
*Cento nuovi ingegneri a Mirafiori.* Stellantis, il gruppo automobilistico che include il marchio Fiat, sta attuando un significativo ricambio generazionale presso il suo storico stabilimento di Mirafiori a Torino, con l’assunzione di oltre cento ingegneri under 35 coinvolti in progetti di digitalizzazione e sviluppo di veicoli elettrici. La produzione della Fiat 500 ibrida inizierà a novembre 2025, con l’obiettivo di produrre tra 130.000 e 140.000 unità all’anno, affiancando la versione elettrica. Antonella Bruno, responsabile del mercato Italia di Stellantis, ha sottolineato l’importanza dell’Italia nelle strategie del gruppo, con piani di espansione della gamma produttiva e tutela dell’occupazione. Il 2025 è previsto come un anno di transizione, con una crescita della produzione a partire dal 2026 e il lancio di dieci nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane.
_Leonardo Di Paco su Stampa_
*Al via l’indagine su Nordio.* Il Tribunale dei ministri ha iniziato un’indagine sull’ex ministro della Giustizia Carlo Nordio per presunta omissione di atti d’ufficio nella scarcerazione del generale libico Najeem Osama Almasri, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Il procuratore di Roma Francesco Lo Voi ha trasmesso un esposto che include anche la premier Giorgia Meloni e altri membri del governo, accusandoli di favoreggiamento e peculato. Il Tribunale ha richiesto tutti gli atti relativi al caso, compresa una bozza di provvedimento ignorata da Nordio che avrebbe potuto sanare l’irregolarità dell’arresto di Almasri. Entro aprile, il Tribunale deciderà se archiviare il caso o richiedere l’autorizzazione a procedere contro Nordio alla Camera dei deputati. Nel frattempo, l’opposizione ha espresso sfiducia nei confronti di Nordio, mentre l’Associazione Nazionale Magistrati si è schierata con il procuratore Lo Voi.
_Giovanni Bianconi su Corriere della Sera_
*Anm.* La tensione tra il governo e il mondo giudiziario si intensifica con l’annuncio di uno sciopero dei magistrati, nonostante sia previsto un incontro con il governo. L’opposizione, ad eccezione di Azione, ha presentato una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio, per la gestione del caso Almasri. Il vicepremier Antonio Tajani esprime apprezzamento per il dialogo, mentre il presidente dell’ANM Cesare Parodi auspica un incontro con il governo, che è già al lavoro per fissare una data. Nonostante ciò, i magistrati insistono che la riforma proposta dal governo debba essere ritirata, ritenendola dannosa per la giustizia e per i cittadini. Nel frattempo, la Camera dei deputati si prepara a discutere la mozione di sfiducia contro Nordio, mentre si attende l’elezione di quattro giudici mancanti alla Corte costituzionale.
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_
*Blitz per l’Italia.* Durante un’audizione al Copasir, il direttore dell’Aise, Giovanni Caravelli, ha discusso i rapporti con la Libia, sottolineando la collaborazione consolidata con il governo libico e negando trattative sui mandati della Corte penale internazionale o l’offerta di salvacondotti a criminali locali. Caravelli ha anche affrontato il caso Almasri, negando il coinvolgimento dell’Aise nella sua scarcerazione e rimandando alle dichiarazioni del ministro degli Interni per l’espulsione. Inoltre, ha parlato dell’uso dello spyware Graphite, assicurando che l’Aise lo ha impiegato rispettando la legge e senza prendere di mira giornalisti o attivisti. Resta però il dubbio su chi possa aver utilizzato il software su giornalisti e attivisti, con l’attenzione rivolta ora all’Aisi e alle forze di polizia, che hanno negato l’uso ma che secondo alcune fonti potrebbero aver impiegato software di intercettazione israeliani in inchieste coordinate da procure distrettuali.
_Gianluca Foschini su Repubblica_
*Salvini ultrà.* Durante la sua visita in Israele, il vicepremier italiano Matteo Salvini ha espresso pieno sostegno al piano di Donald Trump, che prevede lo spostamento di oltre un milione di palestinesi fuori da Gaza, e ha criticato la teoria dei due popoli e due Stati. Salvini ha lodato il ruolo dell’Italia a livello internazionale, sottolineando la stabilità del governo italiano rispetto ad altri Paesi europei in difficoltà. Ha inoltre espresso speranza in un cambiamento verso governi conservatori o patriottici in Europa, citando esempi di governi amici come quello di Orbán in Ungheria. Infine, ha attaccato la Corte penale internazionale per aver messo sotto accusa Netanyahu e altri leader per crimini a Gaza, suggerendo una riconsiderazione della partecipazione italiana all’organismo.
_Francesca Caferri su Repubblica_
*Salvini vuole Trenitalia.* Dario Lombardo riporta uno scontro politico in Italia riguardante le nomine ai vertici delle aziende partecipate statali, che diventerà centrale in primavera. Matteo Salvini, leader della Lega e Ministro dei Trasporti, è intenzionato a nominare Giampiero Strisciuglio come amministratore delegato di Trenitalia, nonostante le norme UE impediscano tale passaggio a causa del suo recente ruolo in RFI. Questa mossa ha creato tensioni e incertezze burocratiche, con il ministero dell’Economia e l’Autorità di regolazione dei trasporti coinvolti nella verifica della legalità della nomina. Nel frattempo, Fratelli d’Italia, guidato da Francesco Lollobrigida, sembra preferire Sabrina De Filippis per il ruolo in Trenitalia, creando una lotta di potere tra alleati di governo.
_Ilario Lombardo su Stampa_
*Fine vita.* La Toscana è diventata la prima regione italiana ad approvare una legge sul fine vita, regolamentando il suicidio assistito in risposta alle indicazioni della Corte Costituzionale del 2019. Il Consiglio regionale toscano ha votato a favore con 27 voti contro 13, stabilendo procedure e tempi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, con una risposta all’istanza del malato entro 20 giorni e la definizione delle modalità di attuazione entro altri 10 giorni. La legge, che ha suscitato polemiche e potrebbe essere impugnata dal governo, prevede anche un finanziamento per le prestazioni necessarie. La norma è vista da alcuni come un passo avanti per la libertà di scelta e la dignità umana, mentre altri la considerano una sconfitta etica e un rischio di “turismo della morte”.
_Michele Bocci su Repubblica_
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