SICUREZZA
*Sicurezza globale.* L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha delineato una visione per il futuro dell’azienda incentrata sulla sicurezza globale, integrando tecnologie avanzate in settori diversi come l’aerospaziale, la difesa e i supercomputer, con l’obiettivo di creare sistemi interoperabili multidominio. Leonardo punta a diventare un leader internazionale nella sicurezza globale, con progetti ambiziosi come il Global Combat Air Programme (Gcap), un caccia stealth di sesta generazione descritto da Cingolani come “una sorta di supercomputer volante” o “una portaerei che sta in cielo”. Nonostante le sfide nel settore dei droni e degli aerei civili, Leonardo si sta adattando con nuove strategie, come alleanze internazionali e una maggiore enfasi sui servizi satellitari, per mantenere la sua posizione competitiva nel mercato globale.
_Gianluca Di Feo su Repubblica_
*Joint venture.* Intervista all’ad di Leonardo Roberto Cingolani su Rainews24 che illustra l’accordo firmato a Londra tra l’Italia, il Regno Unito e il Giappone per una joint venture che svilupperà un sistema di difesa aereo di sesta generazione sulla base del progetto GCAP guidato da Bae Systems, Leonardo e Mitsubishi. Leonardo sarà in prima linea nello sviluppo dei caccia stealth e dei droni, oltre a lavorare sulla tecnologia di intelligenza artificiale denominata Sistema di Sistemi. Il progetto trilaterale prevede un investimento di 45-50 miliardi di euro nei primi tre anni.
_su RAI NEWS 24_
*Sesta generazione.* Una joint-venture di portata storica è nata dall’unione di forze tra Italia, Regno Unito e Giappone, con aziende come Bae Systems, Leonardo e Japan Aircraft Industrial Enhancement, per sviluppare e produrre un avanzato velivolo da combattimento di sesta generazione. Leonardo, rappresentante italiano nel progetto, è al centro di questa iniziativa tecnologica di alto profilo. Cingolani ha sottolineato l’importanza dell’accordo, affermando: “Oggi tracciamo la rotta verso una nuova era nei sistemi aeronautici”, evidenziando l’impatto che questa collaborazione avrà sul futuro dell’aviazione militare.
_su TELENORBA_
*Sostituire gli Eurofighter.* Gran Bretagna, Italia e Giappone hanno formato una joint-venture per sviluppare un caccia di nuova generazione, con un investimento italiano di 8,8 miliardi di euro, che sostituirà gli Eurofighter entro il 2035. Il CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato l’importanza del progetto per l’industria aerospaziale italiana e la sfida tecnologica che rappresenta, paragonabile alla tecnologia spaziale avanzata. La sede della joint-venture sarà in Gran Bretagna, con un impatto significativo sulla catena del valore italiana, e il programma Gcap ha già coinvolto centinaia di enti e migliaia di persone nel lavoro di ricerca e sviluppo.
_su Piccolo_
*Urso.* Sessant’anni fa, l’Italia lanciava il San Marco I, diventando la terza nazione al mondo a mettere in orbita un satellite proprio. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, riflette sull’eredità di quell’epoca e sulla continua vocazione spaziale dell’Italia, evidenziando il ruolo del Paese nella Space Economy e il suo contributo significativo all’Agenzia Spaziale Europea, anche grazie ad aziende come Thales Alenia Space e Avio. Il governo italiano sostiene l’industria aerospaziale con investimenti miliardari e leggi per promuovere PMI e startup, puntando anche sulla formazione di talenti e sulla cooperazione internazionale. Urso sottolinea l’importanza di un approccio integrato tra accademia, formazione professionale e impresa per mantenere la leadership italiana nello spazio, e invita a un dialogo rinnovato tra cultura umanistica e tecnologica per arricchire la nuova frontiera spaziale.
_su Tempo_
*Geopolitica dello spazio.* Durante un’intervista alla Fondazione Leonardo, si è discusso della crescente importanza geopolitica dello spazio, sottolineando come i satelliti siano strumenti cruciali per la sorveglianza territoriale e lo spionaggio internazionale. Giulio Ranzo e Giovanna Manca di Avio hanno illustrato il contributo dell’azienda nella costruzione dei razzi VEGA C, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, evidenziando il dinamismo del settore spaziale europeo. È stata inoltre rilevata l’intensificazione degli investimenti spaziali da parte di Cina e India, con quest’ultima che ha sviluppato notevoli competenze tecnologiche, mentre si è accennato al ruolo tradizionalmente dominante degli Stati Uniti e della Russia nello spazio.
_su RAI 2_
*Cina vs Musk.* Il 5 dicembre, un razzo Long March-6a ha lanciato dal Taiyuan Satellite Centre il terzo gruppo di satelliti per la rete Qianfan, che mira a competere con il servizio Starlink di Elon Musk, fornendo accesso internet veloce a livello globale tramite una mega-costellazione di satelliti. Qianfan, sostenuto dal governo di Shanghai, ha già lanciato 36 satelliti e punta a 648 entro il 2025, mentre Starlink ha quasi 7.000 satelliti in orbita e potrebbe espandersi fino a 42.000. Oltre agli usi civili, come connettere le aree rurali cinesi a internet, Qianfan potrebbe avere applicazioni militari, inserendosi nelle ambizioni spaziali della Cina, che includono stazioni spaziali, missioni lunari e l’atterraggio di astronauti sulla Luna entro il 2030.
_su Economist_
*Calendario.* Il M9-Museo del 900 presenta il calendario “Love Planet Earth 2025” di Telespazio e e-Geos, con il patrocinio dell’Ocean Decade delle Nazioni Unite, che celebra la bellezza e la fragilità dei ghiacciai, in linea con l’obiettivo di conservazione stabilito dall’ONU per il 2025. In occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, le immagini satellitari del calendario saranno proiettate nella sala immersiva M9 Orizzonti, affiancando la mostra del fotografo Edward Burtynsky, che ha documentato l’impatto umano sul pianeta. I visitatori che condivideranno sui social una foto o un video della proiezione potranno ricevere gratuitamente una copia del calendario e dei poster Love Planet Earth 2025, frutto della collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Ministero della Difesa.
_su Nuova Venezia_
*Voli sostenibili.* Airbus sta sviluppando una nuova ala ispirata all’albatro, chiamata “Wing of Tomorrow”, che spera possa ridurre significativamente le emissioni di carbonio nei voli futuri. Queste ali, più lunghe e strette e realizzate in fibra di carbonio, sono progettate per essere più leggere e aerodinamiche rispetto alle attuali in lega metallica, e includono una sezione pieghevole per adattarsi alle dimensioni degli stand degli aeroporti. Sue Partridge, capo dell’aviazione commerciale del Regno Unito per Airbus, sottolinea l’importanza della sicurezza e dell’efficienza nel design, affermando: “Non si progettano aerei in quel modo Si progettano con livelli di sicurezza sufficienti affinché ciò non possa mai accadere”, riferendosi alla possibilità di guasti durante il volo.
_Oliver Gill su Sunday Times_
*La svolta di Trump.* Mentre l’UE ha fornito sostegno significativo all’Ucraina attraverso sanzioni, assistenza militare e finanziamenti, la sua capacità di difesa rimane frammentata e dipendente dagli Stati Uniti, con Trump che ha minacciato di ridurre l’impegno americano nella NATO e di considerare la guerra russo-ucraina un affare europeo. Fabbrini sostiene che l’UE deve riformare il suo paradigma integrativo per sviluppare una capacità di difesa indipendente, citando la necessità di “cambiare il paradigma integrativo, riconoscendo che vi sono compiti come la sicurezza che non possono essere assolti dai singoli stati membri o dal loro coordinamento.”
_Sergio fabbrini su Sole 24 Ore_
*Chip.* La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) è un colosso tecnologico che si concentra esclusivamente sulla produzione di chip per conto terzi, evitando la concorrenza diretta con i clienti e puntando sull’evoluzione tecnologica con investimenti previsti di oltre 30 miliardi di dollari nel 2024, di cui il 70-80% destinato a tecnologie di processo avanzate. Tuttavia, la situazione geopolitica e i rischi di conflitto tra Taiwan e la Cina, insieme alla possibile imposizione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, rappresentano incertezze significative per l’azienda. Nonostante ciò, TSMC ha riportato un aumento dei ricavi e della redditività nel terzo trimestre del 2024, con una crescita significativa attribuita alla domanda di chip per smartphone e intelligenza artificiale, ma con un rallentamento della velocità di crescita rispetto al trimestre precedente.
_Vittorio carlini su Sole 24 Ore_
*Proteste e assalti.* Venerdì mattina, è stata annunciata a Londra una grande alleanza tra Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo del caccia di sesta generazione, che vedrà la partecipazione di aziende come Leonardo e BAE Systems. Contemporaneamente, gruppi di protesta hanno attaccato le Ogr di Torino, un hub di innovazione dove operano i talenti di Leonardo e Thales Alenia Space, aziende chiave nell’industria aerospaziale con migliaia di dipendenti in Piemonte. L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato l’importanza del nuovo caccia non solo come sfida tecnologica, ma anche come opportunità per sviluppare droni avanzati, sottolineando l’espansione prevista della forza lavoro nei centri di ricerca altamente sicuri.
_Beppe Fossati su CronacaQui Torino_
*Puntiamo sulle fiere.* Marco Mo, amministratore delegato di Vastint, è determinato a trasformare l’ex stazione di Porta Susa di Torino in un nuovo complesso alberghiero nonostante il crollo del tetto avvenuto a giugno 2023, sottolineando la resilienza della città e l’importanza strategica della zona, che ospita il Leonardo Lab e il quartier generale di Intesa Sanpaolo. “Mai pensato di abbandonare, dopo l’imprevedibile collasso del tetto? Non fa parte del nostro dna: crediamo in questa sfida e in questo luogo”, afferma Mor, evidenziando la fiducia nel progetto e nel potenziale di sviluppo turistico e fieristico dell’area. Il progetto Scalo 1856, che comprende la costruzione di un hotel Marriott eco-friendly e una piazza pubblica, mira a rispettare il patrimonio storico di Porta Susa, integrando l’antico edificio con strutture moderne e sostenibili, con l’obiettivo di avviare i lavori a metà 2025.
_Miriam Massone su Stampa Torino_
ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO
*Manovra, tensioni e rinvio.* L’opposizione ha bloccato il maxi emendamento del governo sulla legge di Bilancio, causando uno slittamento dell’esame alla Camera e tensioni per possibili aumenti di stipendio a 8 ministri non parlamentari. Il dibattito si è intensificato dopo la proposta di un emendamento che prevede un incremento di 7.193 euro mensili per i ministri tecnici, con l’obiettivo di equipararli ai colleghi parlamentari, suscitando critiche per la mancanza di coperture finanziarie. Tra le misure discusse, vi sono anche un bonus di 100 euro per l’acquisto di elettrodomestici per le famiglie e un aumento di 8 euro per le pensioni sociali degli ultrasettantenni in difficoltà.
_Mario Sensini su Corriere della Sera_
*Imbarazzo.* Il governo italiano è alle prese con una controversia riguardante un emendamento che aumenterebbe significativamente lo stipendio dei ministri e sottosegretari non eletti, una misura criticata sia all’interno che all’esterno della coalizione al potere. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, difende il principio dell’aumento salariale per chi rappresenta il popolo, nonostante le critiche e le accuse di ipocrisia, mentre altri ministri esprimono opinioni diverse. La premier Giorgia Meloni sta considerando di ritirare o modificare l’emendamento in risposta alla polemica, con il problema degli stipendi dei ministri non eletti che persiste da tempo e la soluzione proposta che sarebbe la meno costosa tra quelle valutate.
_Monica Guerzoni su Corriere della Sera_
*Bonus frigo e Ires ridotta.* La Manovra italiana introduce una serie di misure economiche che includono un bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, una riduzione dell’Ires per le aziende che assumono e investono, e incentivi per il Mezzogiorno, come la decontribuzione per il lavoro e maggiori fondi per la Zona economica speciale. Per la sanità, è prevista una flat tax sugli straordinari degli infermieri e più borse di studio per gli specializzandi, mentre per i giochi online sono stati introdotti nuovi prelievi. Alcune delle risorse necessarie per finanziare queste misure provengono da un aumento del prelievo sulle banche e da nuove tasse, come quella sulla cittadinanza per discendenza e l’eliminazione della franchigia sulle plusvalenze delle criptovalute.
_Enrico Marro su Corriere della Sera_
*Lavoro.* La ministra del Lavoro Marina Calderone ha evidenziato l’impegno del governo nel contrastare la precarietà lavorativa e nell’attenzione ai salari, soprattutto per i lavoratori a reddito medio-basso, attraverso misure fiscali strutturali e emendamenti che migliorano i benefici economici per gli inclusi in programmi di formazione e lavoro. Calderone ha ribadito l’importanza della sicurezza sul lavoro, citando l’introduzione della patente a crediti in edilizia e il potenziamento delle ispezioni, e ha sottolineato che la lotta contro le morti sul lavoro è un dovere collettivo che richiede un’azione unita e responsabile. Infine, ha rifiutato l’idea di un salario minimo imposto per legge, sostenendo che la contrattazione collettiva è fondamentale per migliorare i salari, e ha annunciato che il reddito medio dei lavoratori è aumentato del 2,9% nel 2023, con segnali positivi anche per l’occupazione femminile e giovanile.
_Paolo Festuccia su Stampa_
*Transizione 4.0.* Il governo italiano ha imposto un limite di 2,2 miliardi di euro ai benefici fiscali per le imprese che investono in tecnologie avanzate attraverso il piano Transizione 4.0, valido per gli investimenti effettuati nel 2025, con la possibilità di estensione fino a giugno 2026 se viene versato un acconto entro la fine del 2025. Inoltre, è stato eliminato il credito d’imposta del 10% per l’acquisto di software con caratteristiche 4.0 a partire dal 31 dicembre dell’anno corrente. Infine, il Ministero dell’Economia ha introdotto un filtro per limitare l’uso eccessivo del Fondo di garanzia per le PMI da parte delle banche, prevedendo un premio per gli istituti finanziari che ne fanno uso significativo, con i dettagli che saranno definiti in un successivo decreto interministeriale.
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_
*Delisting.* Negli ultimi quattro anni, la Borsa Italiana ha assistito a oltre 100 delisting, con un trend che ha visto 27 cancellazioni solo quest’anno contro 21 nuove Ipo. Molti amministratori delegati e fondatori di società hanno scelto di abbandonare il listino pubblico a favore del private equity e altri canali di finanziamento, ritenendo che il mercato azionario non valuti adeguatamente le loro aziende e non supporti i loro progetti di crescita a lungo termine. Nonostante ciò, la Borsa viene ancora vista come un’esperienza utile e formativa, e alcune aziende non escludono la possibilità di un ritorno al listino pubblico in futuro, una volta raggiunta una dimensione aziendale maggiore e più adatta al mercato principale.
_Matteo Meneghello su Sole 24 Ore_
*Spread.* Il divario tra le valutazioni delle aziende statunitensi ed europee ha raggiunto un livello record, con gli Stati Uniti che presentano prezzi delle azioni molto più alti rispetto agli utili rispetto all’Europa, secondo BlackRock Investment Institute. Questa differenza è attribuita alla crescita degli utili molto più forte negli USA rispetto all’Europa, dove gli utili sono stagnanti e le politiche economiche meno favorevoli. Nonostante le valutazioni più basse, gli investitori tendono a preferire le azioni statunitensi, in attesa di un catalizzatore che possa rendere più attraenti quelle europee, mentre le previsioni per il futuro non indicano cambiamenti significativi a breve termine.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_
*Francia.* L’agenzia di rating Moody’s ha abbassato il rating del debito francese da Aa2 a Aa3 con outlook passato da negativo a stabile, citando come motivazione il probabile indebolimento delle finanze pubbliche e la difficoltà di ridurre in modo sostenibile i disavanzi fiscali a causa della frammentazione politica. La decisione segue la nomina del primo ministro François Bayrou e si prevede che il deficit pubblico francese raggiunga il 6,3% del PIL nel 2025, con un debito pubblico che potrebbe salire al 120% del PIL entro il 2027. Il nuovo primo ministro Bayrou riconosce le sfide finanziarie, politiche e sociali che attendono la Francia, considerando il debito non solo un problema economico ma anche morale, poiché grava sulle future generazioni.
_Riccardo Sorrentino su Sole 24 Ore_
*400 milioni.* Il governo italiano ha inserito nel maxi-emendamento alla legge di bilancio un rifinanziamento di 400 milioni di euro per le politiche industriali, con 200 milioni destinati sia al 2026 che al 2027, che potrebbero servire a mitigare il drastico taglio di 4,6 miliardi di euro al Fondo automotive previsto fino al 2030. Nonostante il rifinanziamento, non vi è alcuna nuova allocazione di fondi per il 2025, e il ministero guidato da Adolfo Urso potrebbe dover cercare altre fonti di finanziamento, come i residui degli incentivi all’acquisto degli anni passati. Il futuro del settore automotive e le relative politiche industriali saranno discussi in un incontro programmato per il 17 dicembre con Stellantis e altre parti interessate, con l’obiettivo di delineare un “piano Italia” per sostenere ricerca, innovazione e produzione nel settore.
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore_
*Auto.* Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, avverte che il Green Deal europeo potrebbe mettere a rischio 70.000 posti di lavoro nell’industria automobilistica italiana, parte di un totale di 270.000 in Europa, a causa delle sfide poste dalla transizione ecologica e dalla necessità di mantenere la neutralità tecnologica. Orsini sottolinea l’importanza di un incontro fissato per il 17 dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy con Stellantis, esortando John Elkann a dimostrare il suo impegno per l’Italia e per la salvaguardia dell’occupazione. Infine, Orsini insiste sulla necessità di un piano industriale a lungo termine che protegga le eccellenze italiane, supporti i settori maturi nella transizione e promuova l’espansione dei mercati, come dimostra l’accordo UE-Mercosur.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_
*Nuovi investimenti.* L’aeroporto di Fiumicino ha registrato un traffico record di 53 milioni di passeggeri, con un incremento dell’8% rispetto al 2024, e si prevede un ulteriore aumento dovuto al Giubileo del 2025, nonostante gli investimenti di oltre 3 miliardi negli ultimi 12 anni. Gli esperti del settore, come Andrea Giuricin, avvertono del rischio di saturazione delle infrastrutture aeroportuali e sottolineano la necessità di nuovi investimenti immediati, fino a 9 miliardi, per gestire l’aumento dei flussi e supportare l’espansione di Fiumicino. Il sistema di trasporto pubblico di Roma, compresi i collegamenti con l’aeroporto, è considerato inadeguato, con una riduzione dell’offerta di autobus, tram e metro e la necessità di migliorare l’integrazione con l’alta velocità e aumentare il numero di licenze taxi e Ncc per far fronte alla crescente domanda.
_Giacomo Andreoli su Messaggero_
*Prove di intesa.* Stellantis e il governo italiano stanno avviando una nuova fase di collaborazione, con l’obiettivo di rilanciare l’industria automobilistica del paese. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, prevede un’intesa che porterà a novità per gli stabilimenti italiani, tra cui nuovi modelli e versioni ibride, e sottolinea l’importanza di una transizione ecologica pragmatica per evitare sanzioni europee sulle emissioni di CO2. Il capo del Personale di Stellantis, Giuseppe Manca, anticipa buone notizie senza rivelare dettagli, mentre il ministro Urso evidenzia la necessità di una revisione delle politiche europee sulle emissioni per sostenere il settore automobilistico.
_Diego Longhin su Repubblica_
*City car.* Stellantis è al centro di una sfida industriale in Italia, con l’obiettivo di produrre modelli mass market e confermare il polo di produzione di batterie a Termoli. La decisione sulla possibile installazione della piattaforma Stellantis Small per le nuove auto del segmento B è ancora in sospeso, ma si assicura che l’Italia avrà produzione in un segmento di massa, non solo a Mirafiori ma anche potenzialmente a Pomigliano. Nel frattempo, la city car Fiat 500 subisce una ridefinizione con l’aggiornamento della versione elettrica e la promessa di mantenere la produzione della Panda a Pomigliano fino al 2029, mentre si lavora alla conferma della produzione di batterie a Termoli nonostante le incertezze del mercato.
_Filomena Greco su Sole 24 Ore_
*Stellantis.* Stellantis, conglomerato automobilistico globale, affronta sfide complesse come la sovrapposizione dei marchi e vendite deludenti di alcuni modelli, come Abarth e Maserati, nonostante gli investimenti passati e i piani ambiziosi di rilancio. In Brasile, Fiat registra un successo storico nel segmento dei pick-up, mentre in Nord America il gruppo lotta con problemi di redditività e criticità di mercato. In Europa, Stellantis si impegna nella transizione verso l’elettrificazione, con progetti di gigafactory e joint venture per la produzione di veicoli elettrici, mentre in Italia si affrontano questioni produttive legate alla Fiat Panda e all’aggiornamento delle piattaforme tecnologiche.
_Mario Cianflone su Sole 24 Ore_
*Testa in Italia.* Michele Colaninno, amministratore delegato del gruppo Piaggio, sottolinea l’importanza dell’export e della ricerca per la crescita dell’azienda, con un forte ancoraggio produttivo in Italia e investimenti in tecnologie elettriche come il nuovo Porter elettrico. Colaninno critica la strategia europea di imporre una transizione tecnologica troppo rapida verso l’elettrico, sostenendo la neutralità tecnologica e la necessità di mantenere il controllo sulla produzione e il software per non dipendere da fattori esterni. Nonostante le sfide del mercato e la competizione, Piaggio punta a rimanere un gruppo premium, investendo il 5% in ricerca e sviluppo e esplorando nuove soluzioni per la mobilità urbana, come la robotica e i microhub per l’ultimo miglio.
_Nicola Saldutti su Corriere della Sera_
*Banco.* Dopo sei mesi di tensioni, Banco Bpm è vicino a raggiungere un accordo con i sindacati per 1.050 assunzioni, segnando un passo verso la riconciliazione e rafforzando la posizione dell’istituto in vista delle mosse di Unicredit. Le trattative hanno visto inizialmente la banca proporre 1.600 uscite e 800 ingressi, con numeri poi aggiustati dopo negoziati e interventi giudiziari, culminando in una proposta più vicina alle richieste sindacali. L’accordo sindacale, che include anche altri aspetti come il premio aziendale, permetterà all’amministratore delegato Giuseppe Castagna di affrontare con maggiore solidità la sfida posta da Unicredit e delineare una strategia di difesa, anche in vista di un possibile polo bancario supportato dal governo Meloni.
_Carlotta Scozzari su Repubblica_
POLITICA & CRONACA DAL MONDO
*Smobilitazione.* La Russia mostra segni di smobilitazione delle sue forze in Siria, con preparativi per un possibile ritiro evidenziati da immagini satellitari e movimenti di grandi cargo e mezzi militari verso le basi, tra cui quella di Hmeimim. Alcuni convogli russi sono stati avvistati diretti verso la Libia, suggerendo un possibile spostamento delle forze, mentre la flotta russa nel Mediterraneo si è allontanata dal porto di Tartus. Nonostante le incertezze, il leader jihadista al-Jolani esprime apertura al dialogo e annuncia future elezioni, mentre la Russia cerca di mantenere la sua presenza in Siria e valuta nuove opzioni strategiche in Nord Africa e Medio Oriente.
_Guido Olimpio su Corriere della Sera_
*Elezioni.* In Siria si prevedono elezioni e riforme costituzionali sotto la guida del leader islamista al Jolani, mentre il governo transitorio cerca di ottenere legittimità e di essere rimosso dalla lista dei terroristi degli Stati Uniti. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha confermato contatti diretti con Hayat Tahrir al-Sham (HTS), segnando un cambiamento significativo nella politica estera USA verso il gruppo precedentemente etichettato come terrorista. La situazione complessiva in Siria rimane tesa, con la presenza russa e le azioni militari israeliane che continuano a influenzare la dinamica regionale, mentre vari attori internazionali esplorano vie per la ricostruzione del paese e la fine delle sanzioni.
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*I dannati di Daraya.* Il reportage di Francesca Mannocchi racconta la tragica storia di Daraya, una città siriana che ha subito massacri e un assedio prolungato ad opera delle forze di Assad. Sulaiman Mhmoud Kassah, testimone e sopravvissuto, descrive esecuzioni casa per casa e la disperazione di un popolo costretto a vivere sotto attacchi e fame, culminati nell’uccisione di circa 700 persone, tra cui donne e bambini. Dopo anni di resistenza, nel 2016 Daraya si arrende e i pochi sopravvissuti ricordano il dolore e chiedono giustizia, mentre l’ONU e la comunità internazionale sono accusati di non aver fatto abbastanza per proteggere i civili e fermare le atrocità.
_Francesca Mannocchi su Stampa_
*Inatteso.* Il crollo del regime di Assad in Siria ha lasciato un vuoto di potere che ha messo in discussione le vecchie certezze del Medio Oriente, con conseguenze regionali incerte e la possibilità di nuovi allineamenti geopolitici. Mentre le forze straniere, compresi Stati Uniti, Turchia e Israele, continuano a intervenire militarmente, l’Iran sta ripensando alla sua politica estera a seguito delle perdite strategiche, e la Russia potrebbe vedere danneggiata la sua immagine di potenza militare globale. La caduta di Assad solleva interrogativi sulla futura stabilità della Siria e sul ruolo degli attori internazionali, con implicazioni dirette per l’Europa e Israele, e la possibilità che la Siria continui a generare flussi migratori senza un adeguato sostegno alla ricostruzione e alla stabilità.
_su Economist_
*Cambio.* Le forze russe stanno intensificando gli attacchi in Ucraina, specialmente nella regione di Kursk e nel Donbass, mentre la popolazione locale cerca di mantenere lo spirito natalizio nonostante la minaccia imminente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato la presenza di truppe nordcoreane che combattono al fianco dei russi e prevede di sollevare la questione alla prossima conferenza NATO. Nel frattempo, Zelensky ha ordinato un rapido cambio di comandanti nella regione di Donetsk, mentre la Russia, attraverso il vicepresidente Dmitry Medvedev, esprime ottimismo per una possibile vittoria entro il 2025.
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Georgia.* Mikheil Kavelashvili, ex attaccante del Manchester City e politico filorusso, è stato eletto presidente della Georgia da un’assemblea in cui mancava l’opposizione, suscitando proteste di massa a Tbilisi. La presidente uscente Salome Zurabishvili, sostenuta dall’opposizione, ha rifiutato di riconoscere l’elezione, definendola una farsa e promettendo di non lasciare l’incarico fino a un “voto vero”. La tensione politica in Georgia è acuita da contestate elezioni politiche, una legge filorussa sugli agenti stranieri e la sospensione del processo di adesione all’Unione Europea, con la prossima data chiave fissata per il 29 dicembre, quando Zurabishvili dovrebbe cedere il posto a Kavelashvili.
_Monica Ricci Sargentini su Corriere della Sera_
*Paese fantasma.* L’ex primo ministro georgiano Giorgi Gakharia, ora leader dell’opposizione, denuncia l’elezione di Mikheil Kavelashvili come illegittima e prevede che i primi tre mesi dell’anno saranno decisivi per trovare una soluzione politica, mentre la popolazione georgiana aspira a unirsi all’Europa. Gakharia accusa la Russia di voler creare caos nel Caucaso per i propri interessi economici e critica il partito Sogno Georgiano per promettere falsamente l’integrazione europea dopo il 2028. È ottimista sulla possibilità di ottenere un nuovo voto e chiede il sostegno dell’Occidente, incluso l’uso di sanzioni finanziarie contro i leader corrotti di Sogno Georgiano, sottolineando la lotta tra democrazia e autocrazia che va oltre la sola regione europea.
_Monica Ricci Saregentini su Corriere della Sera_
*Anche Bezos sta con Trump.* I principali dirigenti della Silicon Valley, tra cui Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e Sam Altman, hanno iniziato a stringere rapporti con il presidente Trump, offrendo sostegno finanziario e cercando di allinearsi con la sua amministrazione. Nonostante le tensioni passate e le minacce di Trump, i leader tecnologici stanno facendo donazioni significative e cercando di collaborare con il governo, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale e dello spazio. Tuttavia, Elon Musk rimane scettico nei confronti dei suoi rivali e mantiene una posizione di sfiducia, nonostante le pressioni e i cambiamenti nel panorama politico e commerciale.
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_
*Invasione di droni.* Negli Stati Uniti si è verificata un’ondata di avvistamenti di droni misteriosi in diversi stati, tra cui New Jersey, New York e Pennsylvania, suscitando paure e teorie del complotto. Donald Trump, non ancora insediato alla Casa Bianca, ha suggerito di abbattere i droni se il governo non informa il pubblico, provocando reazioni accese tra i suoi sostenitori e richieste di azione da parte dei repubblicani. Mentre il Pentagono nega il coinvolgimento di potenze straniere e l’FBI minimizza la minaccia alla sicurezza nazionale, le autorità locali e il pubblico restano in cerca di risposte, con alcuni che speculano su possibili spiegazioni che vanno dagli alieni a fenomeni meno straordinari.
_Massimo Basile su Repubblica_
*Travolto.* Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, è stato messo sotto accusa dopo che l’Assemblea nazionale ha approvato la mozione di impeachment, con le piazze di Seul che esplodono in festa per la salvaguardia della giovane democrazia del paese. La società civile, con una forte presenza giovanile e femminile, ha giocato un ruolo chiave nel contrastare le azioni di Yoon, che aveva precedentemente bloccato indagini su accuse rivolte alla moglie e aveva imposto la legge marziale. Ora, con i poteri di Yoon sospesi e trasferiti al premier ad interim, la Corte costituzionale ha 180 giorni per confermare o respingere l’impeachment, mentre emergono dettagli su un piano che avrebbe potuto giustificare la legge marziale con una crisi militare con Pyongyang.
Lorenzo Lamperti su Stampa_
*Le Pen collaborativa.* Louis Aliot del Rassemblement National (RN) si mostra aperto alla collaborazione con il nuovo primo ministro francese François Bayrou, nonostante le differenze politiche, soprattutto su temi come la riforma delle pensioni e l’introduzione della proporzionale. Aliot critica l’approccio del presidente Macron e la possibile alleanza con la sinistra moderata, ritenendola dannosa per le istituzioni, e suggerisce che l’unico percorso per il governo in caso di crisi sia nuove elezioni o le dimissioni del presidente. Inoltre, Aliot difende Marine Le Pen dalle accuse di malversazione di fondi europei, sostenendo l’assenza di arricchimento personale e preannunciando un appello in caso di condanna, con possibili riflessioni sul futuro leadership del partito.
_Danilo Ceccarelli su Stampa_
POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA
*Decreti in sospeso.* Il Parlamento italiano sta affrontando un ingorgo legislativo con 138 decreti attuativi in sospeso, di cui 101 derivanti da emendamenti e 37 da leggi iniziate da deputati e senatori, rallentando così il processo di riforma. Il tempo medio di approvazione per i disegni di legge del governo è di 177 giorni, mentre per quelli parlamentari è di 264 giorni, evidenziando una lentezza nel processo legislativo. Il governo sta cercando di ridurre la dipendenza da decreti attuativi e di velocizzare le riforme, ma le leggi di bilancio e le modifiche parlamentari continuano a generare un alto numero di atti secondari, con 165 decreti previsti dalle prime due manovre del governo Meloni e ulteriori ritardi causati da atti ancora in sospeso.
_Marco Rogari su Sole 24 Ore_
*Ad personam.* Matteo Renzi critica aspramente una norma della manovra che limita i compensi extra UE per i parlamentari, definendola un attacco personale e un esproprio stile sovietico. Sottolinea il silenzio dei liberali del centrodestra e l’assenza di Berlusconi, mentre propone di utilizzare i centri per migranti come carceri per detenuti albanesi. Renzi esprime il desiderio di concentrarsi su temi politici concreti come la riduzione delle tasse e la lotta al crimine, piuttosto che su giochi di potere, e critica la gestione della legge di Bilancio da parte del governo Meloni.
_Maria Teresa Meli su Corriere della Sera_
*Attrazione Milei.* Il presidente argentino Javier Milei è stato il protagonista alla kermesse di Fratelli d’Italia, Atreju, dove ha ricevuto un’accoglienza calorosa e ha condiviso la sua visione politica, esprimendo disprezzo per l’ONU e ammirazione per Elon Musk. Milei ha sottolineato l’importanza di una rivoluzione culturale e ha proposto un decalogo per la destra, enfatizzando la lotta contro il socialismo e la difesa dei valori occidentali. La sua presenza ha rafforzato i legami tra Italia e Argentina, e il suo discorso è stato accolto con entusiasmo dalla platea, che ha risposto con ovazioni e cori di libertà.
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_
*Conte cerca i fischi.* Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha partecipato alla festa di Fratelli d’Italia, dove ha provocato la platea con posizioni distanti da quelle del PD, ricevendo applausi per le sue critiche all’accoglienza indiscriminata e alle politiche di sinistra focalizzate sulle ZTL. Nonostante alcuni fischi iniziali, Conte ha affrontato un dibattito serrato con il direttore di Libero, Mario Sechi, criticando il governo Meloni per le sue politiche e la mancanza di misure di sviluppo, ma alla fine ha ricevuto più applausi che fischi. Il suo intervento ha evidenziato la distanza dal PD e la ricerca di un’alternativa al governo attuale, pur rifiutando alleanze strutturali e rimandando la costruzione di un’opposizione unita.
_Niccolò Carratelli su Stampa_
*Battere la destra.* Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico (PD), critica aspramente il governo di Giorgia Meloni durante l’assemblea nazionale del partito, accusandolo di propagandare un’immagine irrealistica dell’Italia e di attuare politiche recessive senza investimenti. Schlein sottolinea l’importanza di costruire un’ampia alleanza progressista, basata su un progetto condiviso per l’Italia, che includa diverse forze politiche e sociali, e che sia priva di pregiudizi o esclusioni. Infine, rilancia i valori dell’Ulivo di Prodi, invitando a un’unità che non lasci spazio alle distrazioni della destra, e a concentrarsi sulla proposta concreta del PD per il Paese, piuttosto che sulle polemiche inutili.
_Giovanna Vitale su Repubblica_
*Prodi benedice il cantiere.* Durante un convegno in Vaticano, è emersa una rinnovata aspirazione per un centro cattolico in politica, con il cardinale Mauro Gambetti che sottolinea il bisogno di guardare avanti piuttosto che indulgere nella nostalgia politica. Romano Prodi, ospite d’onore, ha discusso la necessità di superare il modello del partito-tenda in favore di una coalizione che unisca culture diverse, mentre Ernesto Maria Ruffini, indicato come possibile leader di un nuovo centro, è stato assente. Prodi ha espresso scetticismo sull’efficacia di un mono-partito in Europa e ha sottolineato l’importanza di una politica basata sul dialogo e la collaborazione per affrontare le sfide attuali dell’Unione Europea.
_Francesco Bei su Repubblica_
*Davigo è un pregiudicato.* Il ministro della Giustizia Nordio difende la riforma giudiziaria, respingendo l’idea che sia punitiva per i magistrati, mentre il presidente dell’ANM Santalucia la critica come un tentativo di indebolire il sistema giudiziario. Il dibattito si intensifica con Nordio che accusa i magistrati di essere politicizzati e cita il caso dell’ex magistrato Davigo, definito pregiudicato, mentre Santalucia sottolinea che i veri problemi della giustizia non sono affrontati dalla riforma. Parallelamente, il ministro dell’Interno Piantedosi difende l’uso di strutture in Albania per gestire l’immigrazione irregolare, nonostante le questioni legali e le critiche sui costi e l’efficacia.
_Irene Famà su Stampa_
*Ddl sicurezza.* Un massiccio corteo di protesta ha attraversato Roma per opporsi al disegno di legge sulla sicurezza, percepito come una minaccia alla democrazia e come un tentativo di restringere lo spazio democratico attraverso l’inasprimento delle pene per diverse forme di protesta sociale. I manifestanti, tra cui studenti, lavoratori, attivisti per i diritti civili e rappresentanti di vari movimenti, hanno espresso la loro preoccupazione per le potenziali restrizioni alla libertà di espressione e manifestazione, sottolineando l’importanza di ascoltare il conflitto sociale. La protesta, che ha visto la partecipazione di diverse figure pubbliche e politiche, si è svolta pacificamente, con l’intenzione di continuare la mobilitazione contro il disegno di legge, con un nuovo appuntamento già fissato per gennaio a Roma.
_Viola Giannoli su Repubblica_
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