Spyware e giornalisti: Paragon rescinde i contratti con l’Italia

Dopo lo scandalo mondiale sull’uso del software Graphite per spiare giornalisti e attivisti, la società israeliana chiude i rapporti con clienti governativi italiani

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La società israeliana Paragon Solutions, nota per il suo software militare di hacking Graphite, ha deciso di rescindere i contratti con l’Italia. La decisione, comunicata nelle ultime ore, fa seguito a una sospensione preventiva attuata già venerdì scorso, quando è esplosa la notizia dello spionaggio informatico ai danni di giornalisti e attivisti in diverse nazioni. La Presidenza del Consiglio non ha confermato né smentito la notizia, dichiarando soltanto la disponibilità a riferire al Copasir.

Infezioni globali, sette casi di spyware in Italia

La campagna di spionaggio, riportata inizialmente dal Guardian e confermata da Repubblica, ha colpito dispositivi in numerosi Paesi europei, tra cui Italia, Svezia, Belgio, Germania e Spagna. Nel nostro Paese, sono stati identificati sette target, tra cui attivisti e giornalisti. Tra le vittime note ci sono Luca Casarini, figura di spicco dell’ONG Mediterranea Saving Humans, e Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.

Le accuse di Casarini e la denuncia di Meta

Luca Casarini ha spiegato di essere stato avvisato direttamente da WhatsApp, società controllata da Meta, riguardo a una possibile compromissione del suo dispositivo. Il software Graphite di Paragon, venduto esclusivamente a governi, avrebbe infettato il suo telefono. Casarini ha lanciato pesanti accuse verso i servizi segreti italiani, chiedendo chiarimenti sull’operazione.

Dal canto suo, il governo ha respinto ogni coinvolgimento con una nota ufficiale, precisando che nessun controllo è stato eseguito sui soggetti tutelati dalla legge che protegge giornalisti e cittadini da intrusioni illegali.

La reazione politica al caso di spyware e il dibattito in aula

L’opposizione ha immediatamente chiesto spiegazioni al governo. Deputati di Avs, Pd e M5S hanno richiesto un intervento urgente della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La vicenda ha scatenato un acceso dibattito parlamentare, con accuse dirette verso Palazzo Chigi per la presunta gestione opaca della vicenda. Anche a livello europeo, il caso si spyware ha suscitato forte preoccupazione. La Commissione UE ha definito l’accaduto “inaccettabile”, sottolineando l’importanza di indagini trasparenti.

Gli sviluppi legali e le richieste di trasparenza

Il team legale di Mediterranea Saving Humans ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto per fare chiarezza sui responsabili dello spionaggio informatico. Casarini ha sottolineato l’importanza di continuare a operare senza timori, affermando: “Chi cerca di intimidirci non ci fermerà”.

Parallelamente, il direttore di Fanpage Francesco Cancellato ha raccontato il possibile metodo con cui Graphite avrebbe infettato il suo telefono: un documento PDF inviato tramite un gruppo WhatsApp. “Questo non è accettabile – ha dichiarato – chi utilizza Graphite deve rispettare regole precise che vietano di colpire giornalisti”.

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