di Mario Tosetti
“Saranno due settimane complicate, difficili, ma mi sento di dire anche belle. Spero che ognuno di noi possa ricordarle e dire ‘io c’ero’“. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò, nel corso del soft opening di Casa Italia a Tokyo, che ha poi aggiunto: “Non ci potranno essere quelle situazioni che conoscete, si è fatto il massimo per consentire di fare una attività Corporate fondamentale e sviluppare al massimo i rapporti con le Nazioni, anche in considerazione di Milano-Cortina. Buon lavoro a tutti, viva Casa Italia, evviva il Coni, evviva lo sport italiano”.
Si apre così il sipario sui giochi olimpici di Tokyo con un anno di ritardo, le competizioni dureranno fino all’8 agosto ed in gara ci saranno 11mila atleti malgrado il numero di contagi in aumento in Giappone. Naomi Osaka, la tennista giapponese nata da madre nipponica e padre haitiano, è l’atleta designata ad essere l’ultima tedofora delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Così la Osaka ha ricevuto la torcia olimpica dopo la staffetta di atleti simbolo della storia del Giappone, sanitari e un gruppo di bambini nati a Fukushima e dalle prefetture colpite dall’incidente nucleare del 2011. La tennista ha, poi, acceso il bracere olimpico segnale indiscutibile dell’inizio dei giochi.
Dopo la cerimonia di apertura in ricordo della pandemia e , soprattutto delle vittime innocenti tutti i presenti compreso l’imperatore Naruhito e il presidente del Cio, Thomas Bach, hanno osservato un momento di silenzio. Lo speaker ha poi invitato tutti ad alzarsi per onorare la memoria delle vittime. In precedenza, erano state mostrate alcune immagini del lockdown in tutto il mondo, tra le quali quelle di una piazza Duomo di Milano completamente vuota.
Come tradizionalmente accade la prima a sfilare è stata la delegazione della Grecia, a seguire gli atleti del Team dei Rifugiati. Quando è arrivato il turno della delegazione italiana lo stadio, seppur vuoto, è sembrato scaldarsi. In testa i portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani. Gli azzurri indossano la tuta bianca con un sol levante tricolore davanti, in ossequio al paese che ospita le olimpiadi. Quasi tutti sventolano una piccola bandiera biancorossoverde.
Nell’interminabile sfilata di tutte le delegazioni che partecipano alle olimpiadi, riconoscere gli atleti con la mascherina appare dubbio e difficile. Possono sorridere solo gli occhi, queste Olimpiadi sono il simbolo di un mondo che non si arrende e che vuole restare unito nonostante la pandemia. La scelta di fare le olimpiadi senza pubblico, di porre stringenti misure di sicurezza sono comunque sintomo di un mondo che non vuole rinunciare alla normalità. Ad un certo punto sullo stadio olimpico è apparso l’ologramma del globo, musica di sottofondo Imagine di Jhon Lenon e così l’emozione prende il sopravvento tanto sugli atleti e sugli spettatori che, da tutto il mondo, osservano i giochi olimpici Tokyo 2020.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati