La risposta di Hamas: “Gaza non è una proprietà che può essere comprata e venduta”
Donald Trump ha detto di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza, con la postilla che potrebbe concedere alcune aree della Striscia ad altri Paesi del Medio Oriente così che questi possano aiutare nella ricostruzione. Il presidente degli Stati Uniti, stando a quanto riferisce Bloomberg, ha fatto questo annuncio a bordo dell’Air Force One ai giornalisti al seguito, aggiungendo che gli ostaggi rilasciati da Hamas sembravano dei sopravvissuti dell’Olocausto. Trump ha inoltre detto che oggi annuncerà “dazi del 25% sull’acciaio e l’alluminio” verso l’Ue.
Hamas: “Gaza non può essere comprata né venduta”
La replica di Hamas è stata non a sorpresa molto dura, i miliziani hanno parlato di “profonda ignoranza” di Trump sulla Palestina e sul Medio Oriente bollando le parole del presidente Usa come “assurde” e sottolineando che “Gaza non è una proprietà che può essere comprata e venduta, ed è parte integrante della nostra terra palestinese occupata”. Hamas ha poi evidenziato come affrontare la questione palestinese con la mentalità di un investitore immobiliare è “una ricetta per il fallimento” perché il popolo palestinese ostacolerà qualsiasi piano di sfollamento o deportazione. “Gaza appartiene al suo popolo, che non la abbandonerà se non per tornare alle sue città e ai suoi villaggi occupati nel 1948”.
Ue: “Nessuna notifica ufficiale su nuovi dazi”
“In questa fase” l’Ue non ha ricevuto “alcuna notifica ufficiale” sull’imposizione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Usa. Questa la risposta della Commissione europea dopo l’annuncio di Trump sulle tariffe del 25% sull’acciaio e l’alluminio importati negli Stati Uniti. “Non risponderemo ad annunci generici privi di dettagli o chiarimenti scritti. L’Ue non vede alcuna giustificazione per l’imposizione di dazi sulle sue esportazioni”, ha sottolineato Bruxelles, ribadendo di essere disposta a “reagire per proteggere gli interessi delle aziende, dei lavoratori e dei consumatori europei da misure ingiustificate”. “In generale: l’imposizione di tariffe sarebbe illegale ed economicamente controproducente, soprattutto date le catene di produzione profondamente integrate che Ue e Usa hanno creato attraverso il commercio e gli investimenti transatlantici. Le tariffe sono essenzialmente tasse – ha continuato la Commissione – Imponendo tariffe, gli Usa tasserebbero i propri cittadini, aumentando i costi per le aziende e alimentando l’inflazione. Inoltre, le tariffe accrescono l’incertezza economica e interrompono l’efficienza e l’integrazione dei mercati globali”.
Trump: “Canada farà molto meglio come Stato Usa”
Il presidente degli Stati Uniti poi, parlando ai microfoni di Fox News nel pre-game dell’attesissimo Super Bowl, ha detto che il Canada farà molto meglio come 51esimo Stato degli Usa. “Perdiamo 200 miliardi di dollari in sussidi al Canada – ha aggiunto – Sarebbe fantastico se il Canada si unisse senza la linea artificiale”, ha specificato riferendosi al confine. Il presidente si è quindi lamentato del fatto che Ottawa non spende abbastanza in campo militare perché presume che gli Stati Uniti lo difenderanno comunque.
Trump proclama il 9 febbraio la giornata del Golfo d’America
Trump ha poi dichiarato il 9 febbraio come il giorno del Golfo d’America. Il presidente ha firmato la proclamazione a bordo dell’Air Force One, proprio mentre il pilota lo interrompeva e faceva notare ai passeggeri che stavano sorvolando il Golfo del Messico, rinominato unilateralmente dagli Usa il 20 gennaio come Golfo d’America.
(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati