L’incontro parteciperanno i capi di governo di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, oltre al presidente del Consiglio europeo António Costa, alla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e al segretario generale della Nato Mark Rutte. Ci sarà anche l’Italia, con qualche titubanza e riserva
Dopo la Conferenza di Monaco, l’Europa cerca di riconquistare un ruolo nella crisi ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un incontro d’urgenza a Parigi con le principali potenze europee per discutere una strategia comune verso il cessate il fuoco in Ucraina. Un vertice “informale” ma cruciale per evitare che l’Europa resti spettatrice di un processo diplomatico da cui rischia di essere esclusa.
Mentre a Riyad si prepara un nuovo incontro tra delegazioni statunitensi e russe, senza la presenza dell’Ucraina, Macron punta a costruire un’azione coordinata tra i leader europei. Secondo il quotidiano russo Kommersant, la delegazione americana sarà composta dal segretario di Stato Marco Rubio, dal consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Walz e dall’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff. Non sono ancora noti i rappresentanti russi, anche se circolano indiscrezioni su una possibile partecipazione del ministro degli Esteri Serghei Lavrov.
Intanto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ribadito che l’Ucraina sarà coinvolta nei negoziati di pace. Tuttavia, Kiev mantiene una posizione chiara: il presidente Volodymyr Zelensky intende negoziare direttamente con Vladimir Putin solo su un piano definito congiuntamente da Ucraina, USA ed Europa. Con Washington che accelera verso una tregua entro Pasqua, l’Eliseo cerca di evitare l’emarginazione europea dalle trattative. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha confermato che all’incontro parigino parteciperanno i capi di governo di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, oltre al presidente del Consiglio europeo António Costa, alla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e al segretario generale della NATO Mark Rutte. Ci sarà anche l’Italia, con qualche titubanza e riserva. Meloni avrebbe preferito che una risposta agli americani sarebbe stata più corretta da parte di Bruxelles, con un Consiglio europeo straordinario, perchè così si rischia di dare la sensazione di essere un Continente con diversi centri di potere, il che equivale a nessun centro reale di potere.
L’Europa ha numeri importanti da far valere: secondo un’analisi dell’Istituto Kiel, i Paesi europei hanno stanziato complessivamente 132 miliardi di euro in aiuti all’Ucraina, superando i 114 miliardi forniti dagli Stati Uniti. Inoltre, l’UE ha imposto dure sanzioni contro Mosca, rafforzando la propria posizione nei negoziati. Tra i temi in discussione al vertice di Parigi ci sarà anche la possibilità di offrire a Kiev garanzie di sicurezza concrete, inclusa l’adesione automatica alla Nato in caso di una violazione del cessate il fuoco da parte della Russia.Sul tavolo resta anche la questione dell’impegno europeo in una forza di stabilizzazione post-tregua, una richiesta avanzata dagli USA e che divide i leader del Vecchio Continente. Zelensky, intervenuto alla Conferenza di Monaco, ha ricordato che una soluzione di sicurezza per l’Ucraina deve includere un coinvolgimento chiaro dell’Europa.
Alla vigilia del vertice di Parigi, il ministro Barrot si è detto certo che gli europei avranno un ruolo nelle discussioni per porre fine al conflitto. “Gli Stati Uniti ritengono di poter convincere Putin a negoziare attraverso una combinazione di pressioni e dialogo, ma alla fine saranno gli ucraini a decidere quando fermare la guerra e noi li sosterremo fino a quel momento”.Intanto, sul terreno, il conflitto continua a pesare sulla popolazione civile. “Oltre centomila persone a Mykolaiv sono rimaste senza riscaldamento a causa di un attacco russo”, ha denunciato Zelensky. “Chi vuole davvero la pace non agisce in questo modo”.
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