Un’intesa strategica tra Washington e Kiev per l’accesso alle risorse del sottosuolo ucraino, mentre proseguono le trattative per le garanzie di sicurezza e la stabilità nella regione
Il prossimo venerdì 28 febbraio potrebbe segnare un momento cruciale per l’economia e la geopolitica internazionale con la firma dell’accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Ucraina. Il presidente americano Donald Trump ha confermato la conclusione imminente dell’intesa, che garantirà a Washington l’accesso a una quota significativa delle risorse minerarie ucraine. L’annuncio è arrivato direttamente dalla Casa Bianca, durante la prima riunione di gabinetto del secondo mandato di Trump.
Secondo quanto riportato dal New York Times, il leader statunitense avrebbe anche accennato a un possibile accordo trilaterale con Russia e Ucraina per porre fine al conflitto in corso. Sebbene al momento questa prospettiva sembri ancora incerta, le parti appaiono più vicine che mai a un’intesa che potrebbe ridefinire gli equilibri della regione.
L’asse Kiev-Washington: trattative in bilico
La conferenza stampa tenuta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha evidenziato come l’accordo sia strettamente legato ai negoziati in corso con Washington. Il leader di Kiev ha sottolineato che l’esito positivo dell’intesa dipenderà dalle discussioni con Trump e che il patto rappresenta solo un primo passo per un’intesa più ampia. L’obiettivo è quello di ottenere un supporto strategico duraturo da parte degli Stati Uniti in cambio dell’accesso alle preziose risorse del sottosuolo ucraino.
Nonostante la volontà di chiudere l’accordo, rimangono nodi irrisolti, in particolare sulle garanzie di sicurezza. Zelensky ha più volte fatto pressione affinché nel documento finale fosse esplicitato il sostegno americano alla difesa dell’Ucraina, ma su questo punto non è stata ancora raggiunta un’intesa definitiva. Tuttavia, il New York Times riporta che nella bozza dell’accordo sarebbe stata inserita la frase: “gli Stati Uniti sostengono gli sforzi dell’Ucraina per ottenere garanzie di sicurezza necessarie a stabilire una pace duratura”.
Dalla Casa Bianca, la portavoce Karoline Leavitt ha confermato che Trump è pronto ad accogliere Zelensky a Washington per la firma ufficiale. Tuttavia, fonti interne riferiscono alla CNN che, se il presidente ucraino non dovesse ritenere il patto definitivo, la sua visita nella capitale statunitense potrebbe essere considerata superflua.
I dettagli dell’intesa e il futuro dell’Ucraina
Secondo il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, il documento ha già una sua versione definitiva e un nome ufficiale: Accordo sulla definizione delle regole e delle condizioni del Fondo di investimento per la ricostruzione dell’Ucraina. L’intesa prevede che l’Ucraina destini il 50% dei proventi derivanti dalla monetizzazione delle risorse naturali di proprietà statale a un fondo per la ricostruzione del Paese. In cambio, gli Stati Uniti garantiranno un impegno finanziario di lungo termine per la stabilità economica dell’Ucraina.
Un punto chiave dell’accordo riguarda le garanzie di sicurezza, ritenute fondamentali da Kiev per la costruzione di una pace duratura. Shmyhal ha precisato che queste garanzie dovrebbero basarsi sul piano di pace proposto da Zelensky l’anno precedente, che include tra le sue priorità l’adesione dell’Ucraina alla NATO.
Con la data del 28 febbraio alle porte, il mondo attende di vedere se l’intesa si tradurrà in una nuova era di collaborazione tra Stati Uniti e Ucraina, con possibili ripercussioni anche nei rapporti con la Russia. In gioco non ci sono solo le risorse minerarie, ma anche il futuro della stabilità in Europa orientale.
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