Usa, il discorso di Biden sullo stato della nazione: “Il nostro futuro é luminoso”

L’Ucraina, tasse ai più ricchi, diritto all’ aborto, immigrazione, un porto per gli aiuti a Gaza,  alcuni dei temi toccati dal presidente

“Ora siamo noi che affrontiamo un momento senza precedenti nella storia e il mio scopo stasera è svegliare il Congresso, avvisare il popolo americano che neanche questo è un momento ordinario”. Il presidente Joe Biden ha aperto il suo discorso sullo stato della nazione citando le parole pronunciate dal presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1941 e ha fatto appello alla Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana, affinché si  superi lo stallo sugli aiuti all’Ucraina con una normativa ampia che comprenda anche il tema della sicurezza del confine con il Messico.

La politica estera è stato uno dei temi centrali del suo discorso durato un’ora e 15 minuti, durante il quale il presidente non ha mancato di attaccare, senza comunque mai citarlo, il suo avversario alle elezioni di novembre e suo predecessore Donald Trump.

“La storia ci guarda, non mi inchinerò a Putin. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò. Dobbiamo dare all’Ucraina gli aiuti che chiede”, ha ribadito. “Se qualcuno pensa che Putin si fermerà all’Ucraina, vi assicuro che non lo farà”, ha tuonato tra gli applausi della Camera. “L’Ucraina può fermare Putin se noi siamo accanto all’Ucraina e forniamo le armi di cui ha bisogno. E’ tutto ciò che l’Ucraina sta chiedendo: non chiedono soldati americani e infatti non ci sono soldati americani sul suolo ucraino e io sono determinato a proseguire in questa direzione. In questo momento gli aiuti ucraini sono bloccati da chi vuole rinunciare alla nostra leadership mondiale”.

“L’America  è membro fondatore della Nato e abbiamo reso la Nato più forte che mai”, ha poi aggiunto ricordando l’ingresso della Finlandia e quello appena avvenuto della Svezia. “Dico al Congresso: dobbiamo opporci a Putin, la storia ci guarda. Se gli Stati Uniti si defilano, l’Ucraina sarà a rischio. L’Europa sarà a rischio, il mondo libero sarà a rischio. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò”, ha ripetuto.

Quindi riferendosi ha Trump, ha datto: “La storia ci guardava tre anni fa, quando un’insurrezione investì questi luoghi. Molti di voi erano qui in uno dei giorni più bui. Abbiamo visto tutti che a insorgere non erano patrioti, erano persone che volevano fermare il pacifico trasferimento di poteri e ribaltare la volontà popolare”, “la più grande minaccia alla democrazia americana dai tempi della Guerra Civile. Ma hanno fallito, l’America ha resistito e la democrazia ha prevalso”. “Non si può amare il proprio paese solo quando si vince”.

“Non è passato molto tempo da quando un presidente repubblicano di nome Ronald Reagan tuonò: ‘Mr. Gorbaciov, abbatti questo muro’”, ha proseguito ricordando l’intervento di Reagan a Berlino. “Ora, il mio predecessore, un ex presidente repubblicano, dice a Putin: ‘Fai quello che diavolo vuoi’. Questa è una citazione. Un ex presidente lo ha effettivamente detto, inchinandosi davanti a un leader russo. Penso che sia scandaloso, pericoloso e inaccettabile”. E a questo punto dall’aula qualcuno, secondo media americani il deputato repubblicano Derrick Van Orden, gli ha urlato contro accusandolo di dire menzogne. Ma Biden non si è fermato.

“Quando l’America va al tappeto, ci rimettiamo in piedi. Continuiamo ad andare avanti. Questa è l’America, questo è il popolo americano. E’ per merito vostro che l’America sta tornando e che il nostro futuro è luminoso. E’ per merito vostro che stasera possiamo dire che lo Stato dell’Unione è forte e diventerà ancora più forte”, ha rimarcato Biden dopo essersi soffermato sui risultati raggiunti dal paese in campo economico e aver promesso piú tasse ai ricchi mentre l’aula lo acclamava auspicando la sua rielezione e il suo governo per altri 4 anni.

Sulla guerra in Medio Oriente il presidente ha ribadito la sua linea: “L’unica soluzione è quella dei due Stati”. E ha annunciato un piano per la costruzione di un porto temporaneo a Gaza per agevolare l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione. “Darò istruzioni all’esercito americano di condurre una missione di emergenza per stabilire un porto provvisorio Mediterraneo, sulla costa di Gaza, che possa ricevere grandi spedizioni di cibo, acqua, medicine e ripari temporanei”, dice il presidente evidenziando che “non ci saranno truppe americane sul terreno”.”Un porto provvisorio permetterá un massiccio aumento della quantità di assistenza umanitaria che arriva a Gaza ogni giorno. Israele deve consentire più aiuti a Gaza e garantire che gli operatori umanitari non vengano colpiti dal fuoco incrociato”.

Un accenno anche alla Cina, su cui ha detto “Voglio la competizione, non il conflitto” rispondendo a distanza alle parole del premier di Pechino Li Qang, che parlando al congresso del popolo aveva auspicato distensione nei rapporti con Washington.

Per quanto riguarda i temi della politica interna, Biden ha promesso di ristabilire il diritto all’interruzione di gravidanza, di riportare a casa i prigionieri americani, tra cui il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, di difendere la fecondazione assistita. Infine non ha mancato di fare un riferimento alla sua età avanzata, Biden ha 81 anni, spesso oggetto di critiche e battute e principale ostacolo secondo alcuni sondaggi alla sua rielezione. “Non sembra – ha scherzato – ma sono qui da un po’”. “Mi è stato detto che sono troppo vecchio. Da giovane o da vecchio, ho sempre saputo che cosa dura. Ho conosciuto la nostra stella polare, l’idea stessa degli americani, secondo cui siamo tutti creati uguali, meritiamo di essere trattati allo stesso modo per tutta la vita. Non siamo mai stati pienamente all’altezza di quell’idea. Non ce ne siamo nemmeno mai allontanati. E non la abbandonerò ora”, scandisce. “Sono fiducioso, lo sono davvero. Sono ottimista. Cari americani, la questione per la nostra nazione non è quanto siamo vecchi. Ma quanto sono vecchie le nostre idee. Non si può guidare l’America con idee vecchie”.

 

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