Veneto, secondo un sondaggio La Liga di Zaia è al 40%

I numeri della Liga veneta testimoniano la sua forza sul territorio: 159 sindaci, 1.179 amministrazioni comunali, 340 sezioni attive e 11.000 tesserati

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LUCA ZAIA, PRESIDENTE REGIONE DEL VENETO

La politica veneta è al centro di un acceso dibattito che sta mettendo alla prova gli equilibri interni del centrodestra. Secondo un sondaggio riservato della Liga Veneta, una lista capeggiata da Luca Zaia raccoglierebbe il 40% dei consensi alle regionali. Un dato che rafforza l’orgoglio leghista, ma alimenta anche malumori verso Roma, in particolare contro Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Il nodo del terzo mandato: la Liga e la posizione di Zaia

La questione del limite dei mandati regionali è diventata un punto critico. La decisione del governo Meloni di bloccare il terzo mandato per i governatori, ufficialmente per evitare deroghe, ha colpito indirettamente anche Zaia. Il “doge” veneto, tuttavia, non sembra intenzionato a cedere e ha annunciato una conferenza stampa per ribadire la sua posizione. Alla domanda se la questione fosse chiusa, Zaia ha risposto secco: «Non ancora».

La frattura tra i governatori e Salvini

La tensione non riguarda solo il rapporto tra la Liga veneta e Fratelli d’Italia, ma anche una crescente distanza tra i governatori leghisti del Nord e il segretario Matteo Salvini. Leader regionali come Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Maurizio Fugatti (Trentino-Alto Adige) e lo stesso Zaia hanno manifestato la loro insofferenza, lamentando una mancanza di autonomia da parte del leader della Lega. Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, ha lanciato un ultimatum: «Se necessario, la Lega correrà da sola alle regionali».

Il peso della Liga veneta

I numeri della Liga veneta testimoniano la sua forza sul territorio: 159 sindaci, 1.179 amministrazioni comunali, 340 sezioni attive e 11.000 tesserati. I leghisti vantano un tasso di riconferma dei sindaci uscenti del 95% e risultati eccellenti anche nelle sfide condotte in autonomia, come a Bassano, Portoguaro e Monselice. Questo radicamento alimenta il loro rifiuto di accettare imposizioni esterne, in particolare da Roma.

Fratelli d’Italia e la sfida per la presidenza

Fratelli d’Italia punta a rompere l’egemonia leghista in Veneto. Walter Rizzetto, segretario regionale del partito di Meloni, ha dichiarato che è necessario “mescolare le carte” in vista delle prossime elezioni. Tra i possibili candidati di FdI spiccano i nomi dello stesso Rizzetto, del ministro Luca Ciriani, di Luca De Carlo e di Erica Donazzan. Tuttavia, la Lega considera inaccettabile l’idea che la presidenza regionale vada a Fratelli d’Italia.

Identità veneta e autodeterminazione

Secondo Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico e figura storica della Liga, «per il Veneto la Lega è una religione». La sua forza politica deriva dal profondo senso identitario della regione, che non tollera ingerenze da Roma. Questo sentimento è condiviso anche dal capogruppo regionale Alberto Villanova: «Il futuro della Liga veneta lo decidono i veneti, non i nostri alleati né Roma».

Uno scontro cruciale per il centrodestra

La questione del limite ai mandati, apparentemente tecnica, si è trasformata in una battaglia politica che potrebbe ridisegnare il panorama del centrodestra. Da un lato, la Lega lotta per mantenere il controllo di una regione simbolo, dall’altro Fratelli d’Italia mira a consolidare la propria leadership nazionale. Il Veneto, culla della Liga, si prepara a diventare il terreno di uno scontro decisivo per il futuro della coalizione.

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