Venezia Cinema, il Leone d’Oro va Povere Creature! del regista greco Yorgos Lanthimos. A Garrone per Io Capitano il premio per la migliore regia

Tutti i premiati dell’ottantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia

di Corinna Pindaro

L’ottantesima edizione della Mostra del cinema di Venezia si è conclusa ed il Leone d’Oro se l’è aggiudicato Povere Creature! (Poor Things) del regista greco Yorgos Lanthimos.  Il film, in bianco e nero, è l’adattamento l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1992 scritto da Alasdair Gray (Safarà Editore) incentrato su Bella Baxter, una specie di Frankenstein femminista ante litteram. Protagonista è Emma Stone, uscirà in sala con Disney ed a Venezia è stato presentato dal solo Lanthimos avendo gli attori in sciopero.

“E’ sicuramente un film difficile da descrivere” ha spiegato Yorgos Lanthimos. “Ho dovuto cambiare in molti punti la struttura del romanzo che è un saggio più politico e puntare più sul punto di vista di Emma, sul suo viaggio nel mondo”. E ancora: “Credo sia un tema molto contemporaneo perché si parla di libertà, del ruolo della donna e ovviamente della relazione tra i sessi. Le cose dall’epoca del romanzo, che è del 1922, non sono cambiate poi molto, a parte l’ambientazione gotica. Emma interpreta una mente libera che sperimenta sempre”.

Il premio Leone d’Argento, Gran Premio della Giuria se l’è aggiudicato Il male non esiste (Evil does not exist) del giapponese Ryusuke Hamaguchi. Si tratta di un dramma che attraverso le storie dei personaggi,  Takumi e di sua figlia Hana che vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo, pone spunti di riflessione sulla necessità di rispettare la natura e non sfruttarla.

Matteo Garrone per Io Capitano è il vincitore del Leone d’argento – premio per la migliore regia. Il film, in sala dal 7 settembre, è la storia commovente di due giovani migranti che  da Dakar in Senegal decidono di affrontare i pericoli del deserto subsahariano, le torture in Libia, il viaggio pericoloso in un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa: l’Italia.

“Questo premio aiuterà il film. Per fare il film insieme a persone africane, ho cercato di dare voce a chi di solito non ce l’ha. Ringrazio i miei attori per la loro straordinaria interpretazione: sono riusciti a dare tridimensionalità a quello che avevamo scritto, una grande umanità e una spiritualità” ha detto Garrone, prima di dedicare un pensiero anche alla tragedia che ha colpito il Marocco.

Il Premio speciale della giuria è andato a Green Border (Zielona Granica) di Agnieszka Holland. Il film, coproduzione Polonia, Repubblica Ceca, Francia e Belgio, è la denuncia di come i migranti siriani e africani vengono di fatto rimandati indietro, trattati come animali e senza il rispetto dei più basilari diritti umani. 

Il premio per la migliore sceneggiatura lo hanno vinto Guillermo Calderón e Pablo Larraín per il film El Conde-. Si tratta di un film in bianco e nero, in cui il dittatore Pinochet è un vampiro e che mescola horror e commedia. Non a caso il film arriva in concomitanza con i 50 anni dal golpe che in Cile rovesciò il governo democratico di Allende.

Il premio per la migliore interpretazione femminile lo ha vinto Cailee Spaeny, protagonista di Priscilla di Sofia Coppola, Il film racconta la storia di Priscilla Beaulieu dal fidanzamento da adolescente con Elvis Presley (Jacob Elordi) alla separazione.

Peter Sarsgaard, protagonista di Memory di Michel Franco, è il vincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Seydou Sarr, 21 anni, senegalese esordiente protagonista di Io Capitano di Matteo Garrone è il vincitore del Premio Marcello Mastroianni. Magyarazat Mindenre (Explanation for everything) dell’ungherese Gabor Reisz è il miglior film nel concorso di Orizzonti.

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