Vertice Nato a Washington, il nodo sull’adesione dell’Ucraina all’indomani dell’attacco russo a Kiev

L’attacco russo a Kiev è avvenuto in un momento delicato e  questo tempismo suggerisce che il Cremlino potrebbe aver orchestrato l’attacco per mettere pressione sugli alleati occidentali e influenzare la campagna elettorale statunitense

La possibile adesione dell’Ucraina alla NATO è un tema di forte discussione tra i Paesi alleati. Nonostante il sostegno generale, rimangono divergenze significative su come procedere. Inoltre il recente attacco missilistico russo su Kiev ha avuto un impatto significativo sul programma del prossimo vertice NATO a Washington, in corso a partire dal 9 luglio. Inizialmente concepito per celebrare il 75° anniversario dell’Alleanza, ratificare la nomina di Mark Rutte come nuovo segretario generale e confermare un pacchetto di aiuti annui da 40 miliardi di dollari all’Ucraina, il summit ora affronta nuove e urgenti questioni.

L’attacco e le tensioni interne

L’attacco russo, descritto come una provocazione, ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev, suscitando una forte reazione internazionale e sollevando dubbi sulla sicurezza e la stabilità in Europa. Questo evento ha intensificato le discussioni sulla risposta da dare alla Russia e ha evidenziato la possibilità di un’azione concertata da parte della NATO. L’attacco russo a Kiev è avvenuto infatti in un momento delicato, proprio alla vigilia del vertice NATO e poco dopo la sconfitta elettorale di Marine Le Pen in Francia. Questo tempismo suggerisce che il Cremlino potrebbe aver orchestrato l’attacco per mettere pressione sugli alleati occidentali e influenzare la campagna elettorale statunitense, incentrata sulle presunte debolezze del Presidente Biden.

Il ruolo controverso di Viktor Orbán

Il premier ungherese Viktor Orbán ha recentemente effettuato visite non coordinate a Mosca e Pechino, provocando tensioni all’interno dell’Unione Europea e della NATO. Le sue azioni sono viste come una sfida alla coesione dell’Alleanza Atlantica, con alcuni diplomatici che insinuano che Orbán possa agire per conto degli interessi di Donald Trump.

Il contesto politico

I leader europei e della NATO stanno ora valutando come rispondere all’aggressione russa. La Polonia ha espresso la sua disponibilità ad abbattere missili russi sui cieli ucraini, dimostrando una posizione decisa a difesa di Kiev. Allo stesso tempo, ci sono richieste di un negoziato con la mediazione di Bruxelles per cercare di stabilire un percorso di pace.

Il Washington Post sottolinea che non è stato ancora definito il comunicato ufficiale del vertice NATO, e il piano per rendere gli impegni verso Kiev “a prova di Trump” è ancora in sospeso. L’ultima proposta prevede un percorso “irreversibile” per l’adesione dell’Ucraina alla NATO, ma con condizioni riguardanti la lotta alla corruzione e il buon governo. Questo accordo è stato raggiunto tra Andriy Yermak, capo di gabinetto di Zelensky, e Jake Sullivan, Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Il Presidente americano Joe Biden inizialmente aveva proposto un wording meno impegnativo, “Bridge to NATO”, ma è stato convinto dai suoi consiglieri ad accettare il termine “irreversibile” con le condizioni menzionate. Questo approccio è sostenuto da Germania e alcuni Paesi dell’Europa meridionale e occidentale, ma ha provocato frustrazione in altri Paesi, come la Francia e le nazioni dell’Europa orientale.

Il nuovo premier britannico Keir Starmer ha sottolineato l’importanza di inviare un messaggio chiaro a Vladimir Putin, soprattutto alla luce degli attacchi russi, come quello al principale ospedale pediatrico di Kiev. Starmer ha dichiarato che il vertice della NATO rappresenta un’opportunità per rafforzare la determinazione degli alleati contro l’aggressione russa.

Antony Blinken, Segretario di Stato americano, ha annunciato che la NATO stanzierà oltre sette milioni di dollari per equipaggiamento destinato alle donne ucraine in prima linea, riconoscendo il ruolo significativo che hanno avuto nella difesa del loro paese.

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