Abruzzo al voto domenica. Un altro test per sinistra e governo

Urne aperte domenica 10 febbraio in Abruzzo dalle 7 del mattino alle 23. Un voto cruciale che confermerá o meno se davvero il vento sia  cambiato per la sinistra italiana, come ha detto la segretaria dem Elly Schelein dopo la vittoria in Sardegna. E se il governo comincia a scricchiolare. Anche qui si prevede un serrato testa a testa tra i due candidati: il governatore uscente, Marco Marsilio, che nel 2019 ottenne il 48% delle preferenze, e che oggi é appoggiato da tutto il centrodestra, il suo partito Fratelli d’Italia, Fi, Lega, Noi moderati, Unione di centro e la sua lista personale; e il professore Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo,  a sostegno del quale la sinistra ha costruito un “campo” non largo, ma larghissimo, costituito da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, la lista Abruzzo insieme e la lista Riformisti e civici (che unisce Abruzzo vivo, Partito socialista e +Europa).

Rispetto alla Sardegna qui non c’è il voto disgiunto. Si può votare per un candidato Presidente e il voto non si estende alle liste collegate, si puó votare per una lista, e invece in questo caso il voto si estende al candidato Presidente collegato, e infine si puó votare  per un candidato Presidente e una lista a lui associata. C’è inoltre un solo turno senza possibilitá di  ballottaggio.

A dominare la competizione  una forte voglia di cambiamento, che sembra prevalere anche sulle tendenze astensionistiche, facendo pendere l’ago della bilancia verso sinistra, scesa in gara con un ampio programma e i riflettori accesi sul tema piú caldo e sentito dagli elettori, la sanitá. In Abruzzo il servizio pubblico sta diventando un Eldorado, con  170 mila persone che vivono sotto la soglia di povertà, e 25.000 prestazioni sanitarie in meno, il che significa che la gente ha smesso sostanzialmente di curarsi, perché non puó pagarsi l’accesso al p privato.

 

 

 

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