di Mario Tosetti
Uno degli obiettivi principali perseguiti dalla politica europea è quello della neutralità climatica entro il 2050, in questa prospettiva si colloca la nuova normativa adottata dal Consiglio Europeo sul clima. L’ iter di adozione interviene dopo un primo accordo politico già raggiunto con il Parlamento europeo il 21 aprile e all’adozione della posizione in prima lettura del Parlamento il 24 giugno.
Nella nuova normativa, oltre alla neutralità climatica e all’obiettivo indicativo in base al quale l’UE fissa il termine al 2050 per porre riparo alle emissioni negative, si persegue un preciso obiettivo climatico vincolante volto a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra (emissioni al netto degli assorbimenti) pari ad almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Secondo quanto si apprende dal testo della legge lo scopo è garantire che da qui al 2030 siano compiute azioni concrete tali da ridurre e prevenire le emissioni, la normativa sul clima introduce un limite di 225 milioni di tonnellate di CO2 equivalente al contributo degli assorbimenti al tale obiettivo. L’Unione si propone di aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030.
La Commissione proporrà, per vagliare l’andamento dei risultati, un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nel quadro dell’accordo di Parigi. Nel contempo pubblicherà una previsione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, insieme con i dati inerenti la metodologia sottostante utilizzata. Dal bilancio dovrà emergere il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO2 equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione nel quadro dell’accordo di Parigi.
Al fine di fornire consulenza scientifica indipendente, presentare relazioni sull’andamento delle misure adottate e relativi all’iter di raggiungimento degli obiettivi indicati e presentare le opportune relazioni sarà istituito un apposito comitato consultivo scientifico europeo. La Commissione si impegna invece ad avviare finestre di dialogo con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. Oltre al monitoraggio dell’elaborazione di tali tabelle di marcia, la Commissione agevolerà il dialogo a livello dell’UE e condividerà le migliori pratiche tra i pertinenti portatori di interessi.
Ora che la normativa europea sul clima è stata adottata sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio, sarà firmata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale prima di entrare in vigore. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un post su Twitter, commenta con orgoglio la procedura di adozione della norma che fissa nella legislazione europea l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue entro il 2050 affermando: “L’Europa ha la sua prima legge sul clima. I giovani erano scesi in strada per chiedere all’Ue di agire” contro i cambiamenti climatici “e l’Ue lo ha fatto. Questa legge porterà ad un’Europa ad una neutralità climatica dell’Ue entro il 2050”.
Della stessa opinione Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese dell’Ambiente e dell’azione per il clima che ha dichiarato: “Mi rallegro vivamente di questo ultimo passo per l’adozione della prima normativa dell’UE sul clima che sancisce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Raggiungere un accordo sulla normativa europea sul clima è stata una priorità della presidenza portoghese e sono lieto di aver raggiunto questo traguardo”.
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