Banca Carige, perdita netta di 76,6 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2021

di Emilia Morelli

“Il trimestre appena concluso è la conferma che Carige prosegue nella marcia di recupero della redditività forte del presidio sulla qualità degli asset creditizi e del progressivo completamento delle attività previste nel Piano. Sebbene il consuntivo finale risulti inficiato da una sopravvenienza passiva non riconducibile all’attività caratteristica e che potrà successivamente essere riassorbita, la Banca si trova in ottimo stato di salute e consolida i positivi segnali di crescita del proprio business registrati nei trimestri precedenti”. Ha commentato in questi toni Francesco Guido, amministratore delegato di Banca Carige, i risultati non proprio floridi conseguiti dalla banca nei primi 9 mesi del 2021.

Banca Carige ha subito, infatti, una perdita netta pari a 76,6 milioni di euro che segue all’altra cospicua perdita del periodo di esercizio febbraio/settembre del 2020 di -121,9 milioni di euro. La perdita netta del terzo trimestre è salita a 26,7 milioni di euro (da 24,1 milioni di euro del terzo trimestre 2020). Sul bilancio potrebbe aver inciso la circostanza secondo cui, dopo l’ispezione di Bankitalia sulla trasparenza, Banca Carige ha deciso di accantonare 22,6milioni di euro in via preventiva. L’amministrazione della banca fa, infatti, sapere che entro il primo semestre del prossimo anno si potrà valutare con maggiore precisione l’effettivo importo della perdita subita.

Nei primi 9 mesi del 2021 Banca Carige registra, inoltre una crescita del 21,1% del margine di interesse per un importo pari a 116,5 milioni di euro (di cui 41,7 milioni di euro nel terzo trimestre) e le commissioni nette ammontano a 168,2 milioni di euro, in aumento dell’11,8%, di cui 55,6 milioni di euro nel terzo trimestre. Il portafoglio crediti deteriorati netti verso clientela risulta invariato, a 306,5 milioni di euro, con un NPE ratio lordo e netto rispettivamente pari al 5,0% e al 2,6%; il costo del rischio del credito verso la clientela nei nove mesi si attesta quindi a 38 bps (annualizzati). Il CET1 ratio phased-in è all’11,0% e il Total Capital ratio phased-in al 13,3%.

Gli accantonamenti netti a fondo rischi si attestano a 17,8 milioni, mentre nello stesso periodo di esercizio del 2020 erano 11,7 milioni, e 13,5 milioni di euro nel trimestre, sul dato ha inciso il rilascio nell’anno di accantonamenti precedentemente contabilizzati in virtù dell’avvenuta rinegoziazione di accordi distributivi e a fronte di indennizzi prudenzialmente appostati a chiusura della verifica ispettiva sulla trasparenza da parte di Bankitalia.

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