Banche, 2023 anno d’oro: oltre 43 miliardi di utili. Fabi: “Necessario adeguamento salariale”

Complice l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE)  le banche italiane vedranno una crescita del 70% nei profitti entro la fine dell’anno, raggiungendo la cifra da miliardi di 43,431 come conferma la Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI)

di Corinna Pindaro

Il 2023 è stato definito l’anno d’oro per le banche italiane. Secondo la  proiezione fornita dalla FABI, basata sul confronto con i risultati dell’anno scorso, vi è un’aspettativa di profitti per il 2023 che sarebbe a 43,431 miliardi, quasi il triplo rispetto alla media del quinquennio precedente. Questa prospettiva eccezionale della crescita dei profitti delle banche è amplificata dall’ aumento dei tassi di interesse della BCE.

In riferimento alle proiezioni della FABI, il segretario Lando Maria Sileoni ha commentato che: “Il settore bancario sta attraversando una fase straordinaria. Questi risultati notevoli legittimano le nostre richieste per il nuovo contratto nazionale, a cominciare da un adeguamento del salario di 435 euro al mese.”

Se queste stime positive si avverano, il 2023 potrebbe essere considerato un anno d’oro per le banche italiane. Nei primi nove mesi dell’anno, i primi cinque gruppi bancari hanno già accumulato profitti per 15,7 miliardi di euro.

E’ sulla base di questi dati che trovano fondamento le richieste sindacali per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Nel dettaglio, Sileoni ha sottolineato l’importanza della restituzione completa della base di calcolo del TFR e l’aumento del valore dei buoni pasto, oltre alla proposta di aumento salariale. “Gli utili raggiungono livelli record e questi risultati sono anche il frutto dell’impegno quotidiano di chi lavora in banca. Le richieste avanzate dai sindacati sono più che legittime,” ha concluso Sileoni.

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