Per quanto riguarda la crescita economica, la Banca d’Italia conferma le previsioni di gennaio e lascia invariata la stima del PIL per il 2024 all’1,3
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La Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le stime dell’inflazione per il 2024, prevedendo una diminuzione netta all’1,3% (rispetto alla precedente previsione del 1,9% a dicembre scorso). Questa riduzione dell’inflazione è principalmente attribuita al contributo negativo dei prezzi dei beni intermedi e dell’energia, anche se è parzialmente compensata dall’accelerazione delle retribuzioni, previste in aumento di circa il 3,5% all’anno in media nel triennio 2024-2026. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, dovrebbe scendere al 2% nella media di quest’anno e ridursi ulteriormente nei prossimi anni.
Per quanto riguarda la crescita economica, la Banca d’Italia conferma le previsioni di gennaio e lascia invariata la stima del PIL per il 2024 all’1,3%. Si prevede una crescita dell’1% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026. Si prevede che l’attività economica beneficerà della ripresa della domanda estera e del potere d’acquisto delle famiglie, ma i finanziamenti restrittivi e il ridimensionamento degli incentivi all’edilizia residenziale influenzeranno gli investimenti.
La Banca d’Italia stima che il tasso di disoccupazione diminuirà al 7,5% quest’anno, rimarrà allo stesso livello nel 2025 e si limiterà ulteriormente al 7,4% l’anno prossimo. Tre mesi fa, le previsioni erano del 7,7% quest’anno, del 7,6% il prossimo e del 7,4% nel 2026.
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