Bce, Lagarde: “Nuovo rialzo dei tassi d’interesse, l’inflazione è troppo alta”

I tassi di interesse sono stati alzati un altro quarto di punto percentuale. La presidente della Bce ha spiegato che la strada da percorrere è ancora lunga a fronte di una prospettiva di inflazione troppo alta e troppo a lungo

di Corinna Pindaro

 La Bce ha deciso di proseguire nella politica di rialzo dei tassi d’interesse, sono saliti ancora di un altro quarto di punto percentuale. Il tasso sui rifinanziamenti principali si attesta al momento a 3,75% mentre quello sui depositi a 3,25% e quello sui prestiti marginali al 4%.

Il precedente rialzo è stato di 0,50 punti percentuali, si tratta quindi di una stretta più moderata ma al tempo stesso la Bce ha specificato che da luglio i reinvestimenti dei titoli in scadenza acquistati nel corso del quantitative easing (il programma App) siano interrotti. La Banca centrale quindi programmato un quantitative tightening totale, stimato in 25 miliardi al mese, un ritmo che porterebbe quel portafoglio a quota zero in 12-15 anni.

“Non faremo una pausa, è molto chiaro. Abbiamo ancora strada da percorrere. Si stanno trasmettendo con forza alle condizioni monetarie e di finanziamento dell’area euro ma i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale restano incerte”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde annunciando l’ulteriore aumento dei tassi. “Le prospettive di inflazione  sono troppo elevate e per un tempo troppo lungo. Tutti i componenti del direttivo sono stati d’accordo sulla necessità di alzare i tassi, anche se alcuni governatori hanno spinto per un rialzo di 50 punti base, e non di 25 punti base. Anche in futuro ogni decisione continuerà a essere presa con un approccio “meeting dopo meeting”, sulla base dei dati in arrivo”, ha aggiunto Lagarde.

Del resto, già nel comunicato ufficiale divulgato dalla Banca Centrale non appena è stata assunta la decisione si legge: “Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di politica monetaria saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuto a quei livelli quanto sarà necessario”.

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