Bce, Visco: “La politica sulla stretta dei tassi vada avanti con cautela ed equilibrio”

Il Governatore della Banca d’Italia e membro del Consiglio direttivo della Bce, Ignazio Visco, ha affermato come la politica monetaria della Bce e la stretta sui tassi può proseguire con cautela. Visco ha, inoltre, sottolineato l’importanza che l’azione della Bce sia improntata ad un giusto equilibrio che tenga conto dei diversi interessi in gioco. Visco raccomanda cautela anche nella politica di bilancio italiana

di Emilia Morelli

La stretta sui tassi da parte della Bce “puo’ ora proseguire con la giusta cautela”, lo ha detto Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia e membro del Consiglio direttivo della Bce.

Dopo la svolta “indispensabile” della politica monetaria della Banca centrale europea, avviata nel dicembre 2021, “l’azione della Bce dovrà proseguire continuando a ricercare il giusto equilibrio tra il rischio di fare troppo poco, lasciando l’inflazione elevata per un periodo di tempo eccessivo, tale da incidere sulle aspettative e sulla stabilità monetaria, e quello di fare troppo, portando a una caduta del reddito e dell’occupazione e compromettendo la stabilità finanziaria, con ricadute non meno gravi sull’andamento dei prezzi”, ha spiegato Visco in occasione del 29esimo congresso degli operatori finanziari di Assiom Forex.

Il Governatore della Banca d’Italia ha, dunque, rimarcato il delicato compito che spetta alla Bce: operare con un giusto equilibrio, che tenga conto dei rischi opposti cercando un doveroso bilanciamento.  Ad ogni modo, Visco ha evidenziato come i tassi di riferimento siano ora tornati con valori positive e le aspettative di inflazione a breve termine “sono in forte calo sui mercati finanziari”.

In relazione alla situazione italiana, Ignazio Visco ha ricordato le previsioni  l’inquilino per cui “dopo la diminuzione dello 0,1% registrata nel quarto trimestre del 2022, la crescita dell’economia si ridurrebbe quest’anno allo 0,6%”. Dunque, “un’azione prudente della politica di bilancio ha contribuito, nel nostro Paese, alla riduzione del differenziale di rendimento rispetto ai titoli di Stato decennali della Germania (lo spread, ndr), attualmente inferiore a 190 punti base, valore che resta tuttavia ben al di sopra di quello che sarebbe giustificato dai fondamentali e circa il doppio rispetto a paesi come Spagna e Portogallo” ha evidenziato il numero uno di Bankitalia.

Ad ogni modo “fin quando le politiche di bilancio rimarranno improntate alla cautela, dovrebbe restare contenuto il pericolo di un aumento degli spread e dei suoi effetti negativi, oltre che sui conti pubblici, sull’economia reale, i rialzi dei tassi ufficiali dovrebbero porre rischi nel complesso gestibili anche per le finanze private. In questa prospettiva rimane cruciale mirare, in un contesto di stabilità dei prezzi, a un durevole percorso di crescita, alimentato dalle riforme e dagli investimenti pubblici e privati”, ha concluso Visco.

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