Biden non si ritira, ma chiama Zelensky “Putin” e Kamala Harris “Trump”: si incontrano Pelosi e Obama

La situazione rimane incerta. La decisione finale sulla candidatura di Biden potrebbe dipendere dall’evoluzione delle dinamiche interne al partito e dalle pressioni che il presidente riceverà nei prossimi giorni e settimane

JOE BIDEN PRESIDENTE STATI UNITI

Joe Biden ha dichiarato con fermezza: “Devo finire questo lavoro, ci sono troppe cose in gioco.” Se  Biden fosse apparso altrettanto deciso durante il dibattito di Atlanta con Trump, forse non ci sarebbero così tanti dubbi sulla sua candidatura alla presidenza. Tuttavia, come ha scritto George Clooney sul New York Times, non è facile dimenticare quello che 51 milioni di spettatori hanno visto. Le prossime ore saranno cruciali per, eventualmente, dissipare le preoccupazioni sulla sua capacità di completare la campagna elettorale e di evitare il ritorno di Trump.

Le Gaffe di Biden alla Conferenza Stampa

Durante la conferenza stampa, Biden ha commesso diverse gaffe significative. Mentre introduceva Zelensky all’evento della NATO dedicato a Kiev, ha erroneamente chiamato il presidente ucraino “Presidente Putin”. Questo errore ha suscitato gelo in sala, rappresentando uno dei più gravi sbagli che potesse fare in un momento così critico. Sebbene si sia corretto immediatamente, il danno era fatto. Un’altra gaffe è avvenuta all’inizio della conferenza stampa, quando ha chiamato la sua vice Kamala Harris “vice presidente Trump”. Non si è accorto dell’errore e ha continuato a parlare, spiegando perché Harris sarebbe attrezzata a battere Trump.

Barack Obama e Nancy Pelosi hanno discusso privatamente della situazione, esprimendo preoccupazioni sull’esito della campagna elettorale. La CNN riporta che si è formato un asse tra l’ex presidente degli Stati Uniti e l’ex Speaker della Camera, due figure chiave con un notevole controllo sul partito.

La Preoccupazione dei Leader Democratici

La CNN riferisce che Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato, non gode più della fiducia di Biden, mentre Hakeem Jeffries, leader della minoranza alla Camera, non ha ancora una relazione sufficientemente profonda per influenzare direttamente il presidente. Decine di rappresentanti del Congresso ritengono, in privato, che la candidatura di Biden sia ormai giunta al capolinea, nonostante l’apparente determinazione mostrata durante la conferenza stampa di giovedì, in cui il presidente è apparso più deciso rispetto al dibattito televisivo con Trump.

Le Conversazioni di Pelosi e Obama

Nancy Pelosi ha parlato con Biden dopo il dibattito e ritiene che la decisione di restare in corsa non sia definitiva, aprendo così a nuovi scenari. Tuttavia, Pelosi ha evitato di fornire ulteriori dettagli e non intende farlo pubblicamente. Barack Obama, dal canto suo, ha scelto di non fare interventi pubblici nelle due settimane successive al dibattito, un segnale chiaro di presa di distanza. L’ex presidente si è limitato a un breve commento su X, affermando: “Un dibattito venuto male può capitare. Credetemi, io lo so”.

I Possibili Scenari Futuri

La situazione rimane incerta. La decisione finale sulla candidatura di Biden potrebbe dipendere dall’evoluzione delle dinamiche interne al partito e dalle pressioni che il presidente riceverà nei prossimi giorni e settimane. La possibilità di un cambio di candidato sembra farsi sempre più concreta, soprattutto se i leader democratici riterranno necessario trovare una figura in grado di contrastare efficacemente Trump.

Domande sulla Salute di Biden

Intanto i giornalisti hanno incalzato Biden con domande sulla sua salute, ma lui ha negato di avere problemi significativi. Ha affermato di non vedere la necessità di sottoporsi a ulteriori esami neurologici, dichiarando che i test già fatti sono andati bene. Biden ha anche ribadito la sua intenzione di correre per la rielezione, sostenendo di essere la persona più qualificata per battere Trump. Ha sottolineato che se i delegati alla Convention democratica di agosto volessero votare per un altro candidato, avrebbero la libertà di farlo, ma ha espresso fiducia nel fatto che non lo faranno.

Le Politiche e i Successi dell’Amministrazione

Durante la conferenza stampa, Biden ha discusso i risultati della sua amministrazione, tra cui il calo dell’inflazione al 3%, i successi nel mantenere unita la NATO contro l’aggressione di Putin, frenare Netanyahu a Gaza e contenere il leader cinese Xi. Ha spiegato che non ha mantenuto la promessa di essere un ponte verso una nuova generazione di leader democratici a causa della “gravità della situazione” che avrebbe lasciato. Ha concluso affermando: “Sono determinato a correre, anche se mi rendo conto della necessità di placare le paure.”

La Situazione Finanziaria e il Supporto della Sinistra

Molti finanziatori minacciano di chiudere i rubinetti e alcuni lo hanno già fatto, con le risorse che si stanno “prosciugando”. Solo la sinistra del Partito, guidata dal senatore Sanders e la deputata Ocasio, resta ferma nella difesa di Biden, ma chiede in cambio che adotti pienamente la loro agenda.

Strategia per Spingere Biden al Ritiro

Secondo il New York Times, alcuni collaboratori di Biden cercheranno di spingerlo al ritiro basandosi su tre punti: convincerlo che non può vincere, che Kamala Harris può battere Trump e che il processo di cambio non sarà caotico. La Casa Bianca e la campagna negano queste voci, ma stanno facendo analisi e sondaggi per valutare le capacità di Harris di prevalere contro Trump. I consiglieri più stretti di Biden hanno cercato di convincere i senatori a non abbandonarlo, poche ore prima della conferenza stampa in cui ha commesso ulteriori gaffe.

Inflazione in Calo e Implicazioni Elettorali

La notizia del calo dell’inflazione al 3% potrebbe essere un vantaggio per la campagna presidenziale democratica. Tuttavia, con i dubbi sulla capacità di Biden di continuare, sarà cruciale trovare un candidato che possa sfruttare questi risultati positivi per battere Trump.

Joe Biden si trova in una posizione sempre più difficile nella corsa per la rielezione alla Casa Bianca. Non solo è indietro nei sondaggi in molti Stati chiave, ma sta affrontando problemi anche in un bastione democratico come New York. Secondo Politico, due sondaggi privati indicano che Donald Trump è avanti di un punto in New York, uno stato dove Biden aveva vinto con un margine di 23 punti quattro anni fa.

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