Bonus 200 euro, dal 26 settembre possono presentare la domanda i lavoratori autonomi

di Carlo Longo

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale per l’attribuzione ai lavoratori autonomi del bonus una tantum di 200 euro previsto dal Decreto Aiuti bis, firmato dai ministri il 19 agosto e registrato alla Corte dei conti lo scorso 13 settembre.  Avevano già ricevuto il bonus a luglio i lavoratori dipendenti, adesso dalle 12 del 26 settembre potranno richiedere i 200 euro una tantum i lavoratori autonomi occasionali, gli stagionali, i co.co.co, i lavoratori dello spettacolo, del settore agricolo, e coloro che fanno vendite a domicilio con partita IVA. Per poter usufruire del bonus queste categorie devono presentare domanda all’Inps attraverso il servizio dedicato e il termine di presentazione delle domande è fissato al 30 novembree 2022. La procedura telematica per ottenere l’indennità una tantum o prevista dall’articolo 33 del decreto Aiuti Bis e l’Inps dovrà verificare la presentazione delle domande che saranno accolte in ordine cronologico.

Il bonus una tantum è riconosciuto, inoltre,  anche ai lavoratori domestici che siano assicurati presso la Gestione dei lavoratori domestici dell’Inps, appartenenti alle categorie individuate dal vigente CCNL che prevede le funzioni prevalenti dei collaboratori familiari e degli assistenti alla persona non autosufficiente. Per poter accedere al bonus il lavoratore domestico dovrà dimostrare di avere un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022 e un reddito 2021 non superiore a 35.000 euro. E’ necessario inoltre che il lavoratore domestico  non sia titolare – al momento della presentazione della domanda – di altra attività di lavoro dipendente o di pensione. I contratti considerati saranno tutti quelli già in essere alla data di entrata in vigore del decreto (18 maggio 2022) o la cui instaurazione non sia stata respinta. Possono beneficiare dell’una tantum, presentando domanda, i lavoratori autonomi che dimostrino di percepire un reddito non superiore a 35mila euro con attività avviata e già iscritti all’Inps o alle altre casse previdenziali, ai quali sia stato effettuato almeno un versamento alla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti bis e dopo il 2020.

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