Boom di casi di influenza, i più colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni

L’influenza è tornata e il numero di persone che contraggono il virus è destinato ad aumentare. I più colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni, per i quali si aggiunge il rischio di contrarre il virus respiratorio sinciziale. Per gli adulti è raccomandato il vaccino antinfluenzale

di Gautier Talarico

L’avevamo dimenticata, presi dalla pandemia, invece l’influenza è tornata. “Siamo tornati alla forza propulsiva dell’influenza del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre”, ha spiegato Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, divenuto un volto noto per i suoi interventi in tema di Covid.

I dati del rapporto InfluNet del Istituto Superiore di Sanità contano 770 mila italiani costretti a letto, un numero pari a 12,9 ogni mille. Peraltro, secondo quanto affermato da Bassetti, il numero delle persone colpite dall’influenza “continuerà a crescere perché questo è solo l’inizio”. “Oggi l’incidenza è altissima tra i bambini -ha avvertito Bassetti- ma poi colpirà gli adulti e i nonni. I primi perderanno qualche giorno di scuola ma i nonni finiranno in ospedale? Per gli anziani è fondamentale affrettarsi ad effettuare il vaccino antinfluenzale”.

Effettivamente, stando ai dati diffusi da InfluNet si sta registrando una forte diffusione tra i più piccoli, che vanno incontro anche alla bronchiolite da virus respiratorio sinciziale. Molti bambini sono stati ricoverati, affollando i reparti di pediatria, specialmente nel nord del Paese. Dai dati emerge che il numero di bambini colpiti dal virus è il più elevato rispetto a quello degli ultimi due anni.

Dai dati emerge che quelli che hanno risentito maggiormente del virus sono i bambini al di sotto dei 5 anni: nella settimana scorsa si contano 40,8 casi ogni mille bambini, mentre tra i 5 e 14 anni il tasso è stato di 12,2 10,10 tra i 15 e i 64 anni e 5,04 sopra i 65 anni.

In alcune regioni del nord Italia – Emilia Romagna, Lombardia, Umbria- il tasso di contagio ha superato di molto la media nazionale e il livello di entità è stato considerato molto alto.

Per quanto riguarda i sintomi sono, essenzialmente, quelli che conosciamo: tosse, raffreddore, cefalea e dolori muscolari. Tuttavia, ci sono stati casi in cui l’influenza ha innescato ulteriori conseguenze quali otiti, polmoniti, encefaliti, miocarditi anche in persone che prima avevano un buono stato di salute generale.

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