I malfunzionamenti e le falle nel sistema di allarme hanno sollevato forti critiche. In alcuni casi, come quello di una vittima, il dispositivo non era con lei al momento dell’attacco; in altri, l’allarme non è scattato quando l’aggressore si è avvicinato troppo. Inoltre gli esperti mettono in evidenza che il sistema è afflitto da oltre 20.000 falsi allarmi al giorno
In Italia, il recente incremento di femminicidi ha scatenato un acceso dibattito sull’efficacia dei braccialetti elettronici come strumento di protezione per le donne vittime di violenza e stalking. Tre donne sono state uccise in meno di un mese a Torino, San Severo e Civitavecchia, nonostante i loro aggressori indossassero il braccialetto elettronico. I malfunzionamenti e le falle nel sistema di allarme hanno sollevato forti critiche.
Problemi di Funzionamento dei Braccialetti Elettronici
In alcuni casi, come quello di una vittima, il dispositivo non era con lei al momento dell’attacco; in altri, l’allarme non è scattato quando l’aggressore si è avvicinato troppo. Gli esperti del settore, tra cui forze dell’ordine e associazioni per la tutela delle donne, mettono in evidenza che il sistema è afflitto da oltre 20.000 falsi allarmi al giorno. Questo sforzo costante manda in tilt le pattuglie, già sotto pressione, e compromette l’efficacia dell’intervento .
Costi e Controversie
Il costo dei braccialetti elettronici è significativo: nel 2023 Fastweb ha vinto un bando triennale da oltre 15 milioni di euro per gestire il servizio. Tuttavia, molte associazioni, tra cui “bon’t worry”, denunciano che i dispositivi non funzionano correttamente, e in alcuni casi le vittime hanno rifiutato di utilizzarli, scegliendo invece la geolocalizzazione offerta dall’ONG per proteggersi . La presidente dell’associazione, Bo Guerreschi, critica apertamente il sistema, affermando che è fallace e inefficace nel prevenire aggressioni .
Critiche e Proposte di Miglioramento
La critica alla tecnologia arriva anche da Perla Allegri, membro dell’associazione Antigone, secondo cui la tecnologia è troppo inaffidabile. Anche Elisa Ercoli, presidente di Differenza Donna, pur favorevole al braccialetto elettronico, sottolinea che deve essere accompagnato da un monitoraggio costante da parte delle forze dell’ordine e da una cooperazione efficace tra tutte le istituzioni coinvolte, come previsto dalla Convenzione di Istanbul .
La Realtà Quotidiana delle Vittime
Le storie come quella di Sara, una donna di Roma, rivelano la fragilità del sistema. Nonostante indossi un dispositivo di allarme, Sara è stata minacciata di morte dal suo ex partner per dieci volte in pochi mesi, senza che il braccialetto abbia mai attivato un allarme . Queste testimonianze evidenziano quanto il sistema, se non migliorato, rischi di fallire nel suo scopo principale: proteggere la vita delle donne vittime di violenza.
La necessità di riformare e potenziare il sistema di protezione appare quindi sempre più urgente, per garantire la sicurezza di chi è esposto a situazioni di violenza domestica o di stalking.
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