Casa, nel 2023 in calo le vendite a causa dell’aumento dei tassi. I prezzi si stabilizzano

Non solo caro affitti, anche il mercato della compravendita immobiliare risente dell’aumento dei tassi d’interesse rendendo difficile per le famiglie sostenere la rata di mutuo, i prezzi sono in aumento ma sembrano destinati a stabilizzarsi, incide comunque negativamente la poca offerta di nuovi immobili

di Corinna Pindaro

Se a far parlare è il caro affitti a causa delle proteste degli studenti universitari che lamentano l’aumento dei prezzi dopo la pandemia, anche l’aspetto delle vendite nel mercato immobiliare mostra i suoi “lati oscuri”,

Se nel 2022 ci sono state 780 mila compravendite e non sembrava che il trend potesse diminuire. oggi con il notevole aumento dei tassi d’interesse rispetto a poco più di un anno fa le rate di mutuo sono divenute difficili da sostenere per molte famiglie innescando una situazione di incertezza generale.

Il calo si è registrato dal quarto trimestre del 2022. “I primi segnali negativi manifestati sul finire dello scorso anno, lasciando presagire per il futuro il rischio di un rallentamento, se non addirittura un’inversione di tendenza”, ha spiegato al Sole 24ore Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari.

Considerato che in Italia la metà delle compravendite è possibile grazie al mutuo è chiaro che l’aumento dei tassi d’interesse incida notevolmente sull’attività del mercato immobiliare.  Secondo Mario Breglia nel 2023 si registrerà un calo delle compravendite del 7%. “Attendiamo anche noi un raffreddamento del mercato residenziale, con compravendite in discesa a 680-700mila transazioni” ha aggiunto Fabiana Megliola, ufficio studi del network immobiliare.

Per quanto riguarda i prezzi delle case, dopo che nel 2022 si è registrato un aumento del +3,1% nel 2023 diversi esperti ritengono che ci sarà una crescita inferiore o una stabilizzazione dei valori. .

Ad incidere negativamente sul mercato italiano vi è inoltre la scarsità di offerta, i nuovi cantieri stanno scontando dei ritardi dovuti al rallentamento delle forniture e rincari delle materie prime.

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