Caso plusvalenze, tutti prosciolti i dirigenti e le società coinvolte

di Mario Tosetti

Sono stati tutti prosciolti i dirigenti e le società finite a giudizio per il caso delle presunte plusvalenze fittizie dinnanzi al Tribunale nazionale federale. Il procedimento vedeva coinvolti 11 club calcistici italiani e 61 dirigenti, i quali sono stati accusati a vario titolo di illeciti amministrativi in quanto avrebbero, secondo la procura federale, contabilizzato nei bilanci alcune plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori in misura eccedente a quelli consentiti dai principi contabili. Tuttavia, l’epilogo del processo sportivo di primo grado ha condotto al proscioglimento da tutte le accuse mosse sia ai club che ai dirigenti, secondo quanto si apprende dal dispositivo notificato dall’organo presieduto da Carlo Sica. Per le motivazioni, invece, bisognerà attendere.

Nel procedimento, iniziato lo scorso primo aprile, erano stati deferiti 11 club -Juventus, Sampdoria, Napoli, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Pescara- e 61 persone tra dirigenti e amministratori. Il processo è scattato martedì e la procura della Figc aveva chiesto nella requisitoria un totale di 458 mesi di inibizione per 59 imputati, tra cui Andrea Agnelli, per il quale erano stati richiesti 12 mesi, Aurelio De Laurentiis per cui la procura aveva chiesto 11 mesi e 5 giorni, 12 mesi per  Massimo Ferrero e 6 mesi e 10 giorni per  Enrico Preziosi. La richiesta più pesante era stava avanzata verso l’ex dirigente della Juventus, Fabio Paratici: 16 mesi e 10 giorni.

Le difese dei club, in occasione dell’udienza, avevano fatto leva principalmente sull’arbitrarietà dei parametri presi in considerazione dalla Procura federale per stabilire il valore reale dei giocatori e quantificare le plusvalenze “fittizie”. “Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili”, si legge in un comunicato della Figc.

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