Certificati verdi vaccinali, vantaggi e rischi

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green-pass-controindazioni e vantaggidi Carlo Longo

I green pass digitali saranno utili per rilanciare l’economia ed il turismo ma, si stima, che potrebbero avere anche delle ripercussioni sul comportamento tra le persone.

I certificati verdi vaccinali, che attestino l’avvenuta vaccinazione, una recente guarigione o la negatività al tampone permetteranno a una parte della popolazione europea di riprendere a viaggiare liberamente all’interno della UE. In Israele è stata predisposta una app che identifica vaccinati e guariti consente di tornare a frequentare hotel, palestre, musei e altri luoghi pubblici. Questi strumenti potrebbero però  innescare comportamenti rischiosi, sia tra chi è in possesso di un green pass sia tra chi ne vorrebbe uno.

A parere del panel di esperti che consiglia il governo britannico in relazione ai comportamenti legati alla pandemia i green pass saranno uno strumento utile per  consentire alle persone di incontrarsi, lavorare in presenza, spostarsi, frequentare luoghi pubblici e accudire i propri cari portando con sè indubbi benefici sociali, emotivi ed economici. Potrebbe, inoltre, rivelarsi uno strumento persuasivo alla vaccinazione. Infine mantenere delle restrizioni anche tra le persone che si sono vaccinate e non costituiscono, dunque, pericolo per loro stessi e per gli altri potrebbe apparire poco etico.

Tuttavia, dal punto di vista della prevenzione del contagio, e dopo un così lungo periodo di chiusure e cautela, questi passaporti di immunità potrebbero spingere a comportamenti poco augurabili che rischiano di portare a un aumento di contagi. Le persone che sanno di avere gli anticorpi potrebbero sentirsi svincolate dalle precauzioni e decidere di  adottare modalità di interazione a rischio rinunciando a mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani, aumentando le probabilità di infezione e trasmissione della covid ai non vaccinati. E se possedere gli anticorpi anti-covid diventasse il solo modo per accedere ad alcune attività, chi non ha avuto la possibilità di accedere al vaccino potrebbe cercare di farsi contagiare per tornare al più presto alla vita di prima, rischiando dunque la vita.

Dunque, al di fuori del contesto dei viaggi internazionali, per i quali attestare l’immunità o la negatività alla covid è necessario, l’idea dei green pass non porta con sé soltanto benefici. Oltre agli aspetti psicologici, si pongono questioni etiche legate alla privacy oltre che le  inevitabili discriminazioni sull’accesso ai vaccini, all’interno dei singoli Paesi e tra le diverse zone di mondo. Restano, poi, irrisolti alcuni interrogativi di carattere scientifico: Quanto dura l’immunità naturale alla covid? Quanto quella garantita dai vaccini? Neanche i vaccini più potenti garantiscono un’efficacia del 100% contro l’infezione, si ci domanda quindi in che misura i vaccinati siano in grado di contagiare in modo inconsapevole i non vaccinati.