Circolo degli Esteri: dopo il gossip su gestione e bilanci interviene la Procura di Roma, “non ci sono indagati”

Le cause di questo scontro interno, che non ha precedenti, sono da attribuire probabilmente alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche e ad una diversa visione di gestione dello storico Club. Il Presidente Scognamiglio scrive ai soci annunciando il chiarimento dei magistrati

Redazione

Che Ambasciator non porta pena lo sanno tutti. Eppure per il Circolo degli Esteri, rinomato club sportivo della capitale che dal 1936 riunisce la diplomazia italiana, c’è voluta la “carta bollata” emessa dalla Procura di Roma per stabilire che i vertici del sodalizio non sono indagati e così forse mettere fine a dissidi interni che vanno avanti da mesi. Una lettera inviata dal Presidente Giuseppe Scognamiglio in data due gennaio 2025 ai soci spiega la vicenda.

Carissimi soci – si legge – riteniamo doveroso aggiornarvi puntualmente sulle questioni che hanno suscitato discussioni in questi ultimi tempi. Nel mese di ottobre è stata diffusa a mezzo stampa la notizia di una presunta denuncia alla Procura della Repubblica sporta da 4 anonimi Ambasciatori ai danni del Presidente del Circolo”.

La lettera va poi al cuore del problema: “La notizia in questione, ripresa da una interrogazione parlamentare – oltre a screditare la nostra istituzione – è lesiva dell’onore e della dignità del Presidente e del Consiglio. Il Presidente – prosegue la missiva – si è dunque trovato nella condizione di dare mandato allo Studio legale Severino di verificare l’attendibilità della notizia comparsa sulla stampa, per attivare un’immediata tutela nelle sedi preposte”.

Ed ecco il verdetto: “Tale verifica ha prodotto la risposta ufficiale della Procura di Roma che esclude l’esistenza di procedimenti in corso a carico del Presidente nella qualità di ‘Indagato’, come testualmente riportato nel documento allegato. Pertanto la notizia diffusa a mezzo stampa risulta infondata”. Firmato: Il Consiglio Direttivo

Ma come si è arrivati a questo scontro interno che non ha precedenti? E qual è il vero oggetto del contendere? L’interpretazione malevola è che siano giochetti elettorali (in primavera si vota per il rinnovo delle cariche). Quella benevola è che si sia arrivati ai gossip e alle conseguenti azioni legali per visioni gestionali diverse. Il Consiglio in carica, guidato dall’Ambasciatore Giuseppe Scognamiglio, per ragioni di bilancio (i conti non brillano) e per rinverdire il corpo sociale al fine di una azione di rilancio del Club, negli ultimi anni ha abbassato le tariffe d’iscrizione e le quote annuali così facilitando l’arrivo di nuovi soci. Questa apertura è invece suonata blasfema ai custodi dell’ortodossia esclusivista da circolo per soli diplomatici. Da qui le voci di denunce e mesi di pettegolezzi che la Procura di Roma per ora ha messo a tacere.

André Maurois diceva che “la diplomazia è l’arte di esporre l’ostilità con cortesia, l’indifferenza con interesse e l’amicizia con prudenza”. Ed aveva ragione. Ma in questo caso si ha l’impressione che tra gli addetti ai lavori avesse ragione Winston Churchill quando ricordava che “un diplomatico è un uomo che, a un bivio, decide per tutte e due le strade”.  La parola ora è al corpo sociale e alla Farnesina, cioè quel Ministero degli Esteri che finora è rimasto alla finestra.

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