Clima, la Cina incrementa la produzione di carbone

di Emilia Morelli
Soltanto nella regione autonoma della Mongolia Interna nel 2021 sono stati estratti più di 1,05 miliardi di tonnellate di carbone e nel 2020 le tonnellate sono state 1,006 miliardi. Nell’ultimo trimestre del 2021 la Mongolia Interna ha raggiunto il record degli ultimi tre anni, superando i 100 milioni di tonnellate. I dati si rinvengono in base ad un comunicato stampa dell’ufficio regionale dell’energia. La Mongolia Interna è una delle principali aree di produzione del carbone in Cina e provvede al fabbisogno delle forniture nazionali.
La spinta all’uso del carbone si è resa necessaria per fronteggiare alcuni problemi ai quali l’economia cinese ha dovuto far fronte nei mesi di ripresa post Covid. La produzione industriale si è rimessa in marcia con vigore ma da un lato Pechino stava attuando un programma di abbattimento dell’inquinamento atmosferico, dall’altro i combustibili fossili hanno cominciato a scarseggiare e il loro prezzo è cresciuto. Pertanto considerata la crisi energetica che ha colpito il mercato internazionale la Cina ha scelto di incrementarne l’estrazione.

Il fabbisogno energetico in Cina, ad oggi,  è soddisfatto per il 57% dal carbone ed un percorso di “decarbonizzazione” appare piuttosto lontano. Peraltro la grande potenza asiatica gode di un’economia in crescita e i piani di urbanizzazione  sono in corso al punto che gli analisti ritengono che, in barba alla decarbonizzazione,  il picco di domanda di carbone sarà raggiunto a metà del decennio 2020/2030 e il consumo di gas è destinato ad aumentare fino al 2030.

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