Corte dei Conti e Pnrr, l’Associazione dei magistrati contabili si dice fortemente contraria

Al termine dell’Assemblea straordinaria della Corte dei Conti i magistrati contabili hanno ribadito la loro contrarietà all’emendamento del decreto Pa che di fatto limita i poteri di controllo della Corte sul Pnrr. Nel frattempo il governo ha posto la fiducia e la votazione è prevista per il 6 giugno

di Carlo Longo

Dopo che il governo ha approvato l’emendamento al decreto Pa che introduce dei limiti ai controlli dedicati al Pnrr da parte della Corte dei Conti i magistrati contabili si sono riuniti un’Assemblea straordinaria. L’ordine del giorno recava la dicitura “iniziative conseguenti agli emendamenti sulle limitazioni delle funzioni della Corte dei conti: controllo concomitante e scudo erariale (art. 1, decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche C.A. 1114)”.

La decisione di un incontro straordinario è stata maturata nel corso del weekend dopo che era stata annunciata la possibilità che sia posta la fiducia sul decreto Pa. “Una mossa che sarebbe stata letta come una prova di forza, che esclude ogni possibile discussione nel merito”. Al centro della controversia c’è il doppio intervento previsto dal governo: da un lato, la proroga di un anno del cosiddetto scudo erariale e dall’altro la riduzione del controllo concomitante della Corte dei Conti su tutte le spese dei fondi del Pnrr.

Al termine dell’incontro l’Associazione dei magistrati della Corte dei conti ha divulgato una nota in cui “ribadisce la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l’esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica”.

Nel frattempo il dl Pa,  è all’esame della Camera, in quanto il governo ha posto la fiducia, come annunciato all’Assemblea di Montecitorio dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Il voto di fiducia è previsto per  martedì 6 giugno alle ore 14 con la prima chiama, al termine delle dichiarazioni di voto che inizieranno alle 12.30.

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