Covid, Oms: “In Europa periodo di tranquillità che potrebbe pleludere alla fine della pandemia”

di Mario Tosetti

Dopo la quarta ondata pandemica, a due anni da quando tutto è iniziato, in Europa potrebbe sopraggiungere un lungo periodo di tranquillità grazie alla vaccinazione, alla mutazione del virus meno aggressiva e l’inizio della bella stagione. Il calo dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva che si sta verificando in Italia, infatti, è una condizione comune anche ad altri Paesi europei, seppure in altri Paesi, come la Russia, i contagi non accennano a diminuire. In Europa, invece, molti governi stanno allentando le restrizioni e anche in Italia sono state tolte diverse misure per i vaccinati con il booster. La terza dose, in particolare, sembra infatti essere il fattore chiave che sta portando verso questo contesto più favorevole.

“Non possiamo dire che tutto sia finito, ma voglio evidenziare che la Regione europea ha la straordinaria opportunità di prendere il controllo della trasmissione. Questo contesto, che finora non abbiamo mai sperimentato durante la pandemia, ci dà la possibilità di un lungo periodo di tranquillità e un livello molto più elevato di difesa della popolazione, anche in caso di una variante più virulenta”, queste le parole di Hans Kluge, direttore dell’Oms Europa, durante una conferenza stampa sulla situazione pandemica europea. Kluge sembra particolarmente ottimista tanto da parlare di “un plausibile finale di partita per la pandemia”.

Questo periodo di pace però deve essere preservato perchè si possa auspicare la fine della pandemia. In proposito Kluge spiega: “Questo periodo di maggiore protezione dovrebbe essere visto come un “cessate il fuoco” che potrebbe portarci una pace duratura. A condizione che si continui a consolidare e preservare l’immunità continuando a vaccinare, anche con terza dose; mantenere alta l’attenzione sui più vulnerabili; promuovere comportamenti di autoprotezione e responsabilità individuale; intensificare la sorveglianza per scoprire nuove varianti tempestivamente”.

L’opinione dell’Oms si fonda su alcuni dati concreti evidenziati dal direttore dell’Oms Europa: “l’aumento dei ricoveri si sia verificato principalmente nei Paesi con una minore diffusione delle vaccinazioni nelle fasce vulnerabili. Inoltre nel complesso le terapie intensive non sono aumentate in modo significativo e il numero dei decessi in tutta la Regione inizia a stabilizzarsi”.

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