Cristina Scocchia è una delle poche donne in Italia ad aver raggiunto il ruolo di amministratore delegato, un traguardo conquistato la prima volta a soli 40 anni e ricoperto poi per tre aziende di grande prestigio.
Ma chi è Cristina Scocchia e come ha costruito la sua carriera per arrivare all’attuale guida di IllyCaffè? Nata in un piccolo borgo della Liguria, a pochi minuti da Sanremo, Cristina Scocchia si laurea all’Università Luigi Bocconi di Milano a pieni voti in Economia e Commercio.
Successivamente consegue il dottorato di ricerca in Economia Aziendale presso l’Università di Torino. In un’intervista al Sole 24 Ore, Cristina Scocchia ha raccontato che il sostegno del padre è stato fondamentale nel suo percorso verso la leadership aziendale e, citandolo, ha ricordato queste parole: “Non importa se ce la fai o meno, l’importante è provarci con determinazione. In ogni caso, ne uscirai a testa alta, senza nulla da rimproverarti”.
Una carriera luminosa: dai primi passi all’approdo a Illycaffè
È il 1997 e Cristina Scocchia non ha ancora terminato gli studi quando inizia a lavorare per Procter&Gamble. Questo è solo l’inizio di una costante crescita professionale che la vede negli anni raggiungere ambiziosi traguardi e rivestire ruoli di sempre maggiore prestigio e responsabilità.
Il suo lavoro, nei 16 anni presso Procter&Gamble, l’ha portata ad operare in diverse regioni strategiche, tra cui l’Europa orientale, il Medio Oriente e l’Africa, e le ha anche permesso di sviluppare una profonda comprensione delle dinamiche internazionali e delle sfide legate ai mercati maturi e a quelli emergenti. Nel 2012, Cristina Scocchia diventa responsabile della Cosmetics International Operations, gestendo e coordinando i marchi del settore cosmetico di Procter & Gamble in oltre 70 paesi.
Questo periodo ha rappresentato un trampolino di lancio verso ruoli sempre più rilevanti nel mondo del management internazionale, dell’internazionalizzazione e dell’innovazione. E’ nel 2014 infatti che viene nominata Amministratore Delegato di L’Oreal Italia. Il suo compito è quello di rilanciare la filiale italiana dell’azienda, che aveva perso terreno negli ultimi anni in termini di fatturato, profitto e quote di mercato.
In tre anni Scocchia riesce a portare grandi trasformazioni sviluppando il portfolio aziendale e i canali di distribuzione con un incremento di produttività. Sotto la sua guida L’Oreal Italia inizia ad adottare lo smart working e fa passi in avanti verso la trasformazione digitale.
Nel 2017, Cristina Scocchia viene nominata amministratore delegato della multinazionale italiana Kiko S.p.A., che opera nel settore della cosmetica. Sotto la sua guida l’azienda comincia l’avventura nell’ eCommerce e intraprende, tra il 2018 e il 2019, un processo di trasformazione e riorganizzazione estremamente rapido e intenso, mirato a ottenere significativi miglioramenti sia sul piano finanziario che operativo.
In soli due anni la profittabilità di Kiko raddoppia, testimoniando l’efficacia della strategia della manager e della sua leadership. Un lavoro svolto in modo impeccabile, che si caratterizza per gli importanti investimenti attuati nell’innovazione, nella trasformazione digitale e nell’espansione geografica dell’azienda, in Medio Oriente e Asia.
Il 2022 è l’anno della svolta. Cristina Scocchia approda al settore Food & Beverage, assumendo il ruolo di Amministratore Delegato di Illycaffé. Questo marchio prestigioso, simbolo dell’eccellenza del made in Italy e apprezzato in tutto il mondo, rappresenta per lei un’altra sfida da affrontare con grande orgoglio. Sotto la sua guida, incentrata sui valori della meritocrazia, della leadership inclusiva e della responsabilità sociale d’impresa, Illycaffé riesce a mettere in campo una strategia orientata a rafforzare l’identità e il successo dell’azienda a livello globale.
Ripercorrendo le tappe della sua esperienza professionale in un colloquio con la rivista francese Elle, Cristina Scocchia ha sottolineato come il volontariato, gli scout, la Croce Rossa abbiano in qualche modo influito sullo sviluppo del suo concetto personale di Corporate Social Rensponsability all’interno di un’azienda: “Ho capito che essere leader significa soprattutto fare un passaggio dall’io al noi, non essere una persona egoriferita che pensa al successo personale, bensì capace di costruire una squadra motivata, coesa, compatta”.
Un talento riconosciuto a livello internazionale e l’idea di un “Giuramento d’Ippocrate” anche per i manager
Il talento di Cristina Scocchia viene riconosciuto nel corso del tempo:
- nel 2015 è insignita della Mela d’Oro per il Management nell’ambito del 27esimo Premio Marisa Bellisario.
- nel 2019 viene nominata Cavaliere della Legion d’Onore e riceve il titolo di miglior CEO per la categoria Retail ai CEO Italian Awards. Inoltre è stata nominata Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore. Un anno davvero d’oro perché a questi riconoscimenti si aggiunge l’inclusione nella prestigiosa classifica delle 100 donne leader più influenti di Forbes e Fortune.
- Nel 2022 riceve il Master Honoris Causa in Business Administration conferitole dalla Cuoa Business School per “lo stile di leadership valoriale che ha caratterizzato la sua carriera”. In questo stesso anno nuovamente rientra tra le 100 donne più influenti nella classifica di Forbes e Fortune.
Tali riconoscimenti vanno oltre la sfera economica e si estendono anche a quella valoriale, data la sua mission di cercare di creare strategie che concilino il più possibile la crescita economica con i valori etici, sociali e ambientali. In questo senso rientra l’idea della manager di istituire una sorta di “Giuramento di Ippocrate” anche per i manager che vada oltre il profitto e che abbracci un pensiero di consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa.
Pubblicazioni e attività oltre le sue prestigiose leadership
Oltre alle interviste rilasciate a giornali e riviste di settore, Cristina Scocchia, pur essendo una donna molto riservata, ha deciso di raccontarsi in un libro “Il coraggio di provarci – Una storia controvento”, nato dalla collaborazione con la giornalista Francesca Gambarini.
Cristina Scocchia è anche stata relatrice in numerosi congressi e conferenze nazionali ed internazionali sui temi dello sviluppo aziendale, della leadership, della diversità e della sostenibilità. Inoltre, fa parte del Consiglio di Amministrazione di EssilorLuxottica e di Fincantieri di cui è anche Presidente del Comitato Nomine, oltre ad essere consigliere di Altagamma.
L’approccio al management e alle sfide secondo Scocchia
Impegno, passione e determinazione. Questi gli ingredienti per realizzare gli obiettivi professionali secondo Cristina Scocchia. “Penso di essere strategicamente pragmatica e pragmaticamente strategica, mi piace costruire squadre compatte, motivate ed inclusive”, ha dichiarato la manager in un’intervista a Vanity Fair, ribadendo l’importanza del merito e dell’impegno. Fare squadra sia nelle aziende che nel sistema paese per non restare indietro, sostituire le ottiche di potere con un mindset basato sui valori e sulle persone. Una leadership etica e meritocratica sono dunque per Scocchia le key words che le hanno permesso di ottenere ruoli apicali in una società ancora lontana dall’allineamento tra occupazione maschile e femminile.
Il futuro di una donna che può diventare un simbolo per i manager del futuro
“Abbattere il soffitto di cristallo” che molte donne si trovano a combattere nel corso della loro carriera. Questo il monito che Cristina Scocchia lancia come sfida alle donne di domani. Perché il cambiamento deve venire dalla società e dall’educazione, non solo dalle aziende e non solo attraverso le cosiddette “quote rosa”. Le donne dunque protagoniste che abbattono gli stereotipi, in primis quello di “angelo del focolare”. Incentivando i valori e le competenze fin dalle scuole elementari si potrà dunque ridimensionare quel gender gap che ancora frena l’economia italiana.
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