Decreto Sostegni bis, gli emendamenti: dagli ecoincentivi alla sospensione dell’Imu

di Mario Tosetti

Nel primo pacchetto di emendamenti riformulati al decreto Sostegni bis, che andranno al voto in commissione Bilancio alla Camera, è prevista una norma che consentirebbe di attivare degli incentivi per l’acquisto di veicoli euro 6 oppure elettriche. L’importo totale del finanziamento è di 300 milioni di euro fino al 31 Dicembre.

Il rifinanziamento, introdotto dal decreto Sostegni bis, è suddiviso in 50 milioni per l’acquisto di auto ibride ed elettriche (tra 0 e 60 grammi di Co2 al km), 200 milioni per euro 6 benzina o diesel (tra 61 e 135 grammi di CO2 al km) e altri 50 milioni per i veicoli commerciali. Il bonus potrebbe assumere connotati diversi, molto probabilmente più convenienti nell’ipotesi di rottamazione di un vecchio veicolo.

Altra norma di rilevante interesse, contenuta nel decreto Sostegni bis, è quella che prevede la costituzione di un apposito fondo del valore di 10 milioni finalizzato a mettere a disposizione tamponi gratis per ottenere il green pass a tutti coloro che,  in virtù di condizioni di salute incompatibili non possono vaccinarsi e appartengono, al contempo, alla categoria dei soggetti fragili.  L’emendamento relativo ai tamponi gratuiti per i cittadini con disabilità e condizioni di fragilità sarà votato dalla Commissione Bilancio della Camera insieme all’intero pacchetto previsto dal decreto sostegni bis.

Nel primo pacchetto di riformulazioni è introdotta, inoltre, l’istituzione di un fondo ad hoc da 10 milioni al ministero della Salute. Non da meno, nel pacchetto di emendamenti è in arrivo lo stop dell’Imu per tutto il 2021 per i proprietari di immobili oggetto di sfratto bloccato dall’inizio della pandemia e compare un fondo da 115 milioni per ristorare i comuni dei mancati incassi. La proposta riformulata cancella entrambe le rate dell’Imu e prevede il rimborso di quella già pagata alla scadenza del 16 giugno.

Emendamento importante è quello che introduce indennizzi per i danni subiti dai palazzi dei quartieri di Taranto più esposti “all’aggressione delle polveri” inquinanti dell’ex Ilva. Viene, così, istituito un fondo dell’importo di  5 milioni nel 2021 e 2,5 milioni nel 2022 per i proprietari di immobili che abbiano ottenuto una “sentenza definitiva di risarcimento danni” a carico dell’acciaieria. Le persone che hanno subito gli effetti dannosi dell’ Ilva hanno diritto “del 20 per cento del valore di mercato dell’immobile danneggiato al momento della domanda” e comunque “non superiore a 30 mila euro”.