Dl Ristori, interventi sul caro bollette e nuovo dpcm Covid: i provvedimenti

di Emilia Morelli

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, dell’Economia, Daniele Franco, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è stato convocato un Consiglio dei ministri in cui discutere del dl ristori e l’intervento sul caro bollette.

In particolare, secondo fonti governative, per i ristori è previsto lo stanziamento di un miliardo di euro. “Ci auguriamo  una risposta abbastanza seria e completa a una serie di misure che abbiamo richiesto: la proroga della cig Covid, il credito d’imposta per la locazione degli immobili, l’esenzione del versamento della prima rata dell’Imu, la proroga delle misure di sostegno finanziario per le imprese, la decontribuzione per chi rientra dalla Cig e l’incremento del fondo che abbiamo a bilancio”, ha commentato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia .

Per il caro bollette, invece, sono stati pianificati interventi progressivi che dovrebbero nel lungo termine approdare ad un taglio complessivo di dieci miliardi.  Resta fuori dal provvedimento l’intervento che dovrebbe correggere gli extra-profitti delle aziende energetiche. Per quanto riguarda il caro energia il Governo dovrebbe inoltre stanziare un miliardo e mezzo di euro, senza fare scostamenti del deficit per un importo complessivo di 4 miliardi, provenienti dai fondi delle aste di Co2 e dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. Gli interventi che saranno disposti si collocano all’interno del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare a un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno.

La situazione del caro energia si presenta particolarmente spinosa dal punto di vista politico, tanto che il Cdm potrebbe essere preceduto da una cabina di regia con tutta la maggioranza. Input a procedere pervengono anche dalle associazioni come Confindustria che avverte: “Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania. La situazione è drammatica”. Confartigianato, invece, pone l’accento sulla disparità di trattamento che affligge le piccole e medie imprese affermando che occorre porre fine  “all’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’: i piccoli imprenditori sono penalizzati da una distribuzione iniqua” degli oneri parafiscali, Oneri “che finanziano per il 49%, con 4,7 miliardi di euro”. Al contempo il bilancio effettuato da Alleanza delle Cooperative è poco rassicurante:  “un aumento di oltre 80 miliardi” per la bolletta 2022 di famiglie e imprese”.

E’ attesa, inoltre, la firma di Mario Draghi al dpcm che introdurrà nuovi luoghi per il cui accesso è necessario il Green pass. L’elenco dei pubblici esercizi in cui sarà possibile entrare senza Certificazione Verde comprenderà i mercati all’aperto ma non i tabaccai. Sì alle farmacie, mentre per i centri commerciali si valuta la possibilità di lasciare libero l’accesso agli ipermercati ma non negli altri negozi. Tra le attività consentite senza Green pass c’è anche la pubblica sicurezza. Ovvero la possibilità di sporgere denuncia nei commissariati e dai carabinieri. Il certificato sarà però richiesto per i colloqui in carcere e negli istituti minorili.

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