Enel: Starace al Capital Market Day , il nostro “un modello solido e capace di creare altro valore”

L’Amministratore Delegato traccia un bilancio delle attività svolte, “rendimento palese”, e indica il futuro dell’azienda parlando di tutti i temi caldi: dalle rinnovabili, al nuclerare fino al recente aumento dei prezzi

di Ennio Bassi

“Il modello che abbiamo presentato si basa su fondamenta solide e capaci di creare valore anche di fronte ai rischi che ci sono nel settore come i picchi dei prezzi. Un ritorno totale per gli azionisti l 13% c’e’, e’ solido e si basa su fondamenta solidissime, il rendimento per gli azionisti e’ palese”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace durante la presentazione del Piano strategico 22-24 durante il Capital Market Day. Rispondendo agli analisti sulla crescita e prospettive dei dividendi, Starace ha chiarito: “Prima di arrivare al 2024 avremo altri due aggiornamenti del Piano, ma voglio sottolineare che non si tratta piu’ di un dividendo basato su una formuletta ma sulle opportunita’ e chiarezza delle prospettive che abbiamo, non considerate questa politica come massimale. Tra un anno se c’e’ l’opportunita’ potremmo rivedere al rialzo. E’ un trend che rompe con il passato, e’ un modello nuovo. Il livello di 0,43 euro e’ il minimo”.

Nel corso del suo intervento in questa che è giornata in cui la più grande azienda d’energia italiana e una delle più grandi in assoluto al mondo fa il punto con gli analisti sullo stato di salute dell’azienda e sulle sue prospettive future, Starace a toccato tutti gli argomenti più importanti: dalle rinnovabili, alle combustibili fino al nucleare. Vediamo punto per punto cosa ha detto l’Ad di Enel.  “Nel 2040 – ha detto Starace – usciremo dal business del gas e spingeremo i clienti a passare all’elettrificazione, con i servizi che Enel X offrirà loro. Inoltre, nel 2040 tutta l’energia ai clienti verrà da rinnovabili”.

Nel suo Piano Strategico Enel anticipa di 10 anni il proprio impegno ‘Net Zero’, dal 2050 al 2040, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette (Scope 1, 2 e 3). Una strategia che consente al gruppo di anticipare di 10 anni l’impegno “senza ricorrere ad alcuna misura di offsetting, come tecnologie di rimozione della CO2 o soluzioni nature-based”. In particolare, Enel prevede di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile oltre ad avvalersi dell’ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo. Inoltre, si prevede che entro il 2040 l’elettricità venduta dal Gruppo sarà interamente prodotta da rinnovabili ed entro lo stesso anno il Gruppo uscirà dall’attività di vendita retail di gas.

“Le rinnovabili – ha spiegato Starace – non sono più qualcosa di nuovo, sono la base della generazione, sono un fatto. Quello che è nuovo è l’elettrificazione e a questo vogliamo puntare con la nostra azione strategica. Qui – ha proseguito l’Ad di Enel – si consolida il nostro ruolo come grande supermajor delle rinnovabili. Le rinnovabili sono ‘il’ futuro della generazione, l’opzione migliore possibile per vendere energia ai clienti“. A questo proposito Starace ha indicato come la società abbia incrementato tra 2010 e 2021 di 13 volte la capacità rinnovabile, da 382 MegaWatt a circa 5mila MW, facendo segnare tra 2021 e 2030 un aumento di tre volte, passando da 95 progetti gestiti a 147, da circa 5mila MW a circa 15mila MW.

Numeri e risultati importanti che il Piano Strategico non manca di sottolineare: entro il 2030 il Gruppo Enel prevede infatti di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, triplicando il suo portafoglio al 2020. Il gruppo punta inoltre a aumentare la base clienti della rete di 12 milioni e di promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici, aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta e concentrandosi al contempo sullo sviluppo di servizi “beyond commodity”, quali la mobilità elettrica pubblica o behind-the-meter storage, in collaborazione con partner.

SVOLTA, 170 MLD INVESTIMENTI DIRETTI entro il 2030

Poi c’è il tema degli investimenti. “Il Piano di quest’anno – spiega l’amministratore delegato e direttore generale –  con 170 miliardi di euro di investimenti diretti entro il 2030, rappresenta un punto di svolta. La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente ‘Decennio della scoperta dell’energia rinnovabile’ all’attuale ‘Decennio dell’elettrificazione’. Stiamo accelerando la crescita – prosegue Starace – in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della Strategia del Gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità entro il 2030″.

LE RINNOVABILI

rivoluzione-energeticaStarace poi torna ancora sul tema delle rinnovabili: “continueremo – ha detto – a crescere valorizzando quello che è già oggi il più grande portafoglio privato di asset rinnovabili al mondo. Il business di Infrastrutture e Reti e la nuova business line Global Customers ci consentiranno di cogliere le incredibili opportunità offerte dall’elettrificazione. Il lavoro pionieristico svolto da tutti i colleghi di Enel e la trasformazione digitale avanzata del Gruppo ci consentiranno di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti nel corso di questo decennio”.

Enel prevede di investire direttamente un totale di circa 45 miliardi di euro nell’arco del Piano, pari a un incremento del 12% rispetto al Piano precedente, mobilitando al contempo ulteriori 8 miliardi circa di euro provenienti da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship. Enel indica investimenti per complessivi 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030, dei quali 170 miliardi di euro investiti direttamente dal Gruppo Enel (+6% rispetto al Piano precedente) e 40 miliardi di euro catalizzati da terzi. La società prevede che tale allocazione di capitale accelererà il conseguimento degli obiettivi di elettrificazione e decarbonizzazione del Gruppo.

PER COGLIERE TARGET OCCORRE ELETTRIFICARE

Starace è intervenuto anche sul tema del clima “c’è consenso nel mondo rispetto a questo importante obiettivo”, ma “i clienti devono essere attori attivi di questo cambiamento” e “se alcune condizioni non saranno soddisfatte il cambiamento non avverrà al ritmo necessario. I costi devono essere convenienti – ha detto – i prezzi devono essere più bassi e meno variabili, quindi la produzione va ulteriormente decarbonizzata anche perché i costi delle rinnovabili sono più bassi dei costi marginali di produzione del termoelettrico e meno volatili di questi ultimi”. Così come “l’elettricità deve essere recapitata in modo resiliente e affidabile” di qui la necessità di reti “efficienti e resilienti”. Infine, “i clienti chiederanno sempre più nuovi servizi di alta qualità, e ad esempio la ricarica elettrica dei veicoli è essenziale, potendo ottenere anche ritorni economici come prosumer”, ha puntualizzato Starace.

Per raggiungere questi obiettivi, il Piano Strategico 2022-2024 di Enel prevede inoltre un ulteriore investimento di circa 70 miliardi di euro per il business Infrastrutture e Reti, in aumento di 10 miliardi di euro rispetto al Piano precedente. L’investimento è concentrato in Europa, con l’obiettivo di “rafforzare la posizione del Gruppo come operatore globale in termini di dimensioni, qualità, efficienza e resilienza”. Enel prevede che l’investimento porti a una RAB (Regulatory Asset Base) di 65 miliardi di euro nel 2030, insieme alla completa digitalizzazione dell’intera base di clienti della rete tramite gli smart meter. Lo sviluppo delle attività del Gruppo nel settore beneficerà dell’implementazione di Grid Blue Sky, una piattaforma digitale per la gestione del portafoglio della rete nel quadro di un modello globale unificato che pone il cliente al centro della catena del valore.

LA QUESTIONE DEI RINCARI

In merito all’aumento delle bollette avviato a partire dallo scorso mese di ottobre Starace ha spiegato che “l’effetto di aumento dei prezzi può continuare se non ci sarà una crescita delle rinnovabili, ma noi vediamo il costo di produzione andare giù del 50% tra il 2021 e il 2030 grazie alla sostituzione del termoelettrico”, con il livello attuale della produzione rinnovabile Enel che è a circa il 60% mentre quello del 2030 è stimato in oltre l’85%. La quota di elettricità venduta salirà da un 60% circa coperta con produzione propria al 70% circa. Enel – ha spiegato Starace – prevede inoltre che il valore creato dal Gruppo per i clienti porterà una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, parallelamente a una riduzione fino all’80% della loro ‘carbon footprint’, entro il 2030 rispetto al 2020 e sulla base del portafoglio clienti in Italia e Spagna.

Nel Piano Strategico 2022-2024 Enel valorizzerà il proprio posizionamento integrato nei Paesi dove ha presenza integrata o potenzialmente integrata, nello sopecifico Italia, Spagna, Romania, Stati Uniti d’America, Brasile, Cile, Colombia, Perù, prevedendo un incremento dell’80% dei ricavi rispetto al 2021, tariffe sostanzialmente invariate per i clienti, un calo del 40% del costo dell’energia venduta rispetto al 2021. L’aumento dei volumi dell’elettricità venduta e la crescita dei servizi “beyond commodity” si accompagneranno a una generale diminuzione dei costi.

Nello specifico, Enel prevede che il costo totale della produzione si riduca del 50% circa, per effetto del maggiore ricorso alla produzione propria nelle vendite di energia oltre che dell’incremento della quota di rinnovabili nel mix di generazione del Gruppo. Il valore creato dal Gruppo per i clienti porterà a una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, unitamente a una riduzione fino all’80% della loro “carbon footprint” entro il 2030.

Grazie al nuovo modello di Enel “incentrato sui clienti”, il margine integrato è atteso in crescita di 1,6 volte entro il 2024 rispetto al 2021. Nei prossimi tre anni Enel prevede che i ricavi da clienti aumentino del 26% e le vendite di elettricità crescano del 25%. Ciò sarà accompagnato da una diminuzione di circa il 15% del costo complessivo dell’energia venduta rispetto al 2021, che è anche frutto di una riduzione di circa il 23% nel costo medio di produzione.

ENEL ZERO CARBON NON EMETTENDO PIÙ CO2

“Gli alberi sono molto belli da vedere, ma non pensiamo di abbattere la CO2 piantando alberi ma di riuscirci perché abbiamo fatto molto negli anni passato”, quindi non offset delle emissioni, non compensazione, ma taglio. “Al di là delle battute, noi amiamo gli alberi, ma in altre parole quello che vogliamo dire è che i target di decarbonizzazione che ci poniamo sono ben maggiori di quelli che avevamo prima, e noi non puntiamo a ‘net zero’, ma a ‘zero’ carbon”, spiega Francesco Storace.

“A volte le parole sono pericolose, e ci sono soluzioni da fantascienza, ma noi non vogliamo soluzioni fantascientifiche, vogliamo smettere di emettere CO2“, ribadisce Starace. Le emissioni Enel Scope 1, le dirette, sono già passate da 414 grammi di CO2 equivalente per kiloWattora del 2017 ai 219 grCO2/kWh di oggi verso i 140 del 2024 e gli 82 al 2030, per arrivare a zero nel 2040.

Per questo “usciremo dal carbone nel 2027, gli impianti che lo bruciano saranno sostituiti da rinnovabili o da piccoli impianti a gas, nei quali siamo leader”, precisa l’ad e dg Enel. Ciò detto, entro il 2040, “nel più lungo periodo anche la generazione a gas sarà superata, sostituita da rinnovabili o batterie” e “ci sarà una dismissione del gas con creazione di valore”, continua Starace: “ecco, ora capite perche ho messo tante batterie nel piano, ci servono”, infatti “tra 2020-2030 aggiungeremo 9 GigaWatt di storage, è un grosso numero, e un settore in esplosione”.

IL NUCLEARE

Le tecnologie per i nuovi piccoli reattori nucleari modulari sul fronte dei costi indicano “numeri importanti” e ciò “senza contare le complicazioni che riguardano un reattore nucleare”. Costi “nell’ordine di 4 miliardi di dollari investimenti per 345 MegaWatt”, quindi “11 milioni di dollari per MW”. Inoltre “non rientrano nei progetti che puntano al 2030”, perché “parliamo di cose che potrebbero diventare commercialmente proponibili e accettabili per il decennio successivo” quindi “non ha senso parlarne ora”. Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, lo dice rispondendo alle domande degli analisti nel corso della presentazione ai mercati finanziari e ai media del Piano Strategico 2022-2024 al Capital market day 2021.

“I piccoli reattori modulari non sono nuovi, esistono sin da inizio dell’era dell’energia atomica, alimentano sottomarini, portaerei, navi da guerra, esistono dalla fine del secondo conflitto mondiale- spiega Starace – E’ nuova tecnologia? Può esserlo ma non si puo vendere. Oggi nelle regioni artiche della Russia ci sono zattere con piccoli reattori che danno energia elettricità che usano questa tecnologia”. Insomma, “non vediamo nulla di nuovo in questo senso– prosegue- Perché queste soluzioni non hanno preso velocità sostituendo altre tecnologie di generazione? Perché sono relativamente costose e hanno tutti i ‘problemi’ nucleari che si trovano in ogni impianto nucleare con materiale fissile“.

Ecco perché il tema dei piccoli reattori nucleari modulari “non è qualcosa su cui posiamo fare affidamento per il prossimo decennio decennio”, ribadisce Starace, “poi ci sono persone intelligenti che studiano nuove tecnologie che usano torio, uranio, materiali fossili del tutto differenti, ma bisogna essere onesti e dire che sono tecnologie per 2040 e oltre, non ora, quindi non sarà fantascienza ma nemmeno una normale tecnologia che puoi usare ora”.

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