Entrate, Mef: “Nel primo quadrimestre 2022 un aumento del 10,7% “

di Mario Tosetti

Tra gennaio ed aprile 2022 le entrate tributarie erariali hanno subito un incremento di 14.279 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021 registrando un aumento del +10,7%. In particolare, secondo quanto reso noto dal Mef, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano ad un totale di 148.311 milioni di euro. Il Mef ha, inoltre, spiegato che il significativo incremento nel primo quadrimestre del 2022 è stato determinato sia dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, sia dagli effetti del “decreto Rilancio” e del “decreto Agosto”, che avevano disposto, nel 2020, le proroghe delle sospensioni dei versamenti e successivamente, nel 2021, la ripresa degli stessi consentendo ai contribuenti di rateizzarli e, gli effetti di gettito della rateizzazione dei versamenti potranno rilevarsi anche nei prossimi mesi del 2022.

Per quanto riguarda le imposte dirette, nel primo quadrimestre 2022, ammontano a 78.466 milioni euro, registrando un incremento del +4,7% con 3.554 milioni di euro. Il gettito dell’Irpef è aumentato di 1.824 milioni di euro per un totale di 67.401 milioni di euro. Le ritenute effettuate sui redditi dei lavoratori dipendenti del settore privato hanno registrato un aumento di 1.354 milioni di euro, mentre le ritenute sui redditi dei lavoratori dipendenti del settore pubblico hanno avuto una diminuzione di 134 milioni di euro. Le ritenute da redditi di lavoro autonomo sono cresciute, invece,  del 7,6% con un incremento di 307 milioni di euro.  Significativi incrementi di gettito si sono registrati per l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+ 1.309 milioni di euro, +165,3%) per effetto dell’andamento favorevole del mercato del risparmio gestito nel 2021. Anche l’imposta sostitutiva sul valore attivo fondi pensioni ha registrato un incremento (+1.039 milioni di euro, +102,9%) attribuibile al positivo andamento delle posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari a fine 2021, rispetto al 2020, e ai rendimenti. Infine si segnala la diminuzione dell’Ires pari a 218 milioni di euro (-15,1%) e dell’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, pari a 1.185 milioni di euro (-32,4%). Le ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche hanno registrato un incremento del gettito di 211 milioni di euro (+25,3%).

Per quanto riguarda le imposte indirette vi è un incremento di 10.725 milioni di euro per un totale di 69.845 milioni di euro. L’Iva, in particolare, ha svolto un ruolo determinante con un aumento di 8.045 milioni di euro (+21,5%) e la componente relativa agli scambi interni ha evidenziato un incremento di 5.668 milioni di euro (+17,2%), mentre l’IVA sulle importazioni ha registrato un aumento di 2.377 milioni di euro (+55,1%). Quest’ultimo aspetto risulta  legato, in larga parte, all’andamento del prezzo del petrolio che è risultato in crescita. Tra le altre imposte indirette, risultati positivi si sono registrate per l’imposta sulle assicurazioni con un aumento di 10 milioni di euro (+2,9%) e per l’imposta di registro con un aumento di 216 milioni di euro (+13,6%). L’imposta di bollo, invece,  ha subito una perdita di 352 milioni di euro (-14,0%).

Risultato positivo anche per le entrate relative ai giochi che hanno registrato un aumento di 1.307 milioni di euro per un totale di 4.854 milioni di euro (+36,8%)

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