Estate post covid: la scoperta dei charter nautici, didattica e buon turismo alla portata di tutti

Palmarola

di Giulio Talarico

Come sta andando la prima estate post covid? Dove vanno gli italiani dopo mesi di paure pandemiche? La risposta più ovvia è in Italia. Le ragioni sono evidenti: viaggiare è pericoloso, il nostro è un paese fantastico, dunque approfittiamone visitandolo come non abbiamo mai fatto in precedenza. Il che in fondo è una buona cosa. Anzi neppure tanto in fondo, spesso andiamo all’estero per moda, ricercando mete esotiche senza neppure conoscere per bene il nostro paese. Dunque, che gli italiani per una volta preferiscono mete domestiche è cosa buona e giusta. Ma le buone notizie non finiscono qui. Andando più affondo infatti scopriamo che in vetta ai desideri di molti vacanzieri pronti a partire ci sono due mete che non sempre sono state in cima ai loro pensieri.

La nostra vela

Gli agriturismi, e segnatamente i borghi, e i charter nautici. Anche in questo caso è una scelta frutto della razionalità. I turisti cioè preferiscono quelle mete non troppo affollate, dove il distanziamento sociale non è una costrizione ma una libera e piacevole scelta. Una scelta che predilige la natura, la quiete e appunto una sana distanza al caos e ai rischi delle mete che fino agli anni precedenti sembravano avere la migliore, luoghi tipo i villaggi turistici o le mega crociere. In riferimento al turismo nautico poi le vacanze post covid hanno avuto il merito di sdoganare un turismo che per decenni è stato considerato erroneamente elitario. Vediamo dunque di capire come funzionano i charter nautici. Quali i prezzi, quali le opportunità e quali le mete più ambite. La premessa è però che in Italia il turismo nautico è da sempre considerato un lusso, una roba da super ricchi. Questo è il primo luogo comune da demolire. Infatti non è così. Basta andare nelle marine francesi, inglesi o in quelle olandesi per capire che nella maggior parte dei paesi europei le vacanze in barca sono parificate a tante altre. E’, ancora una volta, un fatto culturale. Si ha cioè un percepito diverso rispetto alla realtà soltanto a causa di retaggi frutto di una certa pubblicistica che ha etichettato la barca come un’esclusiva dei ceti più ricchi.

In barca al tramonto

Fuori dall’Italia avere la barca è come avere una casa al mare e per alcuni è come avere una roulotte. Naturalmente lo stereotipo del miliardario che impazza nei luoghi da vip scorrazzando da una costa a l’altra a bordo di yatch pazzeschi vince sulla normalità che invece è fatta di barche praticamente alla portata di tutti. Barche a motore e ancor meglio a vela che possano ospitare una o anche due famiglie si possono acquistare o affittare a costi molto inferiori rispetto a certe case al mare. Certo la casa è un investimento che quanto meno non perde valore mentre le barche si svalutano. Ma è altrettanto vero che una vacanza in barca ti fa vivere il mare come nessuna altra vacanza è in grado di fare. E questo lo sa soltanto chi ha provato almeno una volta nella vita a fare una vacanza nautica.

Ma ora entriamo nel concreto, facendo un esempio che dimostra quando veramente sia alla portata di praticamente tutti i portafogli una vacanza trascorsa affittando una barca. Noi abbiamo scelta la vela e abbiamo scelto due possibili itinerari molto raggiungibili e veramente fantastici. Il primo è rappresentato dalle isole Pontine, il secondo dalle Flegree. E abbiamo immaginato una vacanza fatta da quattro coppie di amici che vogliono fare mare ma anche lezione di vela. Una vera e proprio crociera didattica fatta per imparare ad andare a vela, per apprendendo i primi rudimenti dell’arte marinaresca, ma anche per godere della bellezza delle nostre coste. Ci siamo rivolti all’Associazione Sportiva Punto Nave e, a bordo di un 51 piedi affittabile al costo di 650 euro a persona a settimana (incluso skipper e gasolio), abbiamo provato per voi la gioia della didattica sportiva abbinata al turismo. Ma prima di raccontarvi le isole, soffermiamoci sugli importi. Sono così alti? Vi pare che sia una vacanza di lusso? In realtà sono costi più bassi di qualsiasi medio albergo italiano.

Intendiamoci, anche in mare c’è una offerta extralusso che costa cifre importanti ed in alcuni casi astronomici. Ma qui il nostro intento è dimostrare che anche se si ha un budget normale si può fare una bellissima vacanza marinara. E ora vediamo i due itinerari alternativi. Il primo è un super classico per i romani. Ci si imbarca a Nettuno, una località ad un’ora di treno da Roma. La stazione ferroviaria è a 5 minuti a piedi dalla marina. Partenza sabato. Prima tappa, di media ci si arriva dopo quattro/cinque ore di navigazione, Palmarola. E precisamente le

Cattedrali, una delle baie più suggestive di questa che a ragione è considerata una delle più belle isole del Tirreno. Questa baia è detta così per via dei suoi ripidi costoni che scendono a mare descrivendo quelle che appunto sembrano le pareti di una chiesa gotica. Palmarola è veramente un’isola unica perché, oltre alle sue baie ed archi naturali strepitosi, non ha molo né altro tipo di approdo, il che la rende scarsamente abitata, il che la rende un paradiso ambientale incontaminato dove oltre alle piccole palme che danno il nome all’isola regnano centinaia di bianche caprette selvagge che scorrazzano indisturbate. Un vero trionfo della natura. Sul lato di ponente dell’isola esistono una decina di case in tutto (più qualche grotta riadibita a casa e a magazzino) tra le quali una è una adibita a ristorante, detto “0’ Francese” perché il fondatore veniva da lì, e una splendida villa oggi di proprietà di Alda Fendi, magnificamente ristrutturata.

Dopo Palmarola e dopo un pò di bordi al traverso si arriva dunque a Ponza. Anche qui le spiagge sono splendide (Frontone e Chiaia di Luna le più gettonate) anche qui mille cose da vedere: dalle prigioni romane con murenaie, al vecchio faro, dal corso con tanti bar e negozietti. Ponza è

Il porto di Ponza al tramonto

meta prediletta di tanti romani: qui, tanto per fare qualche nome, ha casa e gozzo Bruno Vespa, l’anchorman più noto della Rai, o artisti contemporanei come Alberto di Fabio che sull’isola ha sempre partecipato attivamente a tutte le iniziative culturali. L’albergo migliore di Ponza è senza dubbio il Grand Hotel Santa Domitilla, un’oasi di lusso alle spalle del centro, noto per il suo ristorante, raffinatissimo, e per la sua Spa con tante piscine scavate nel tufo e un’area relax veramente piacevole. Altri due ristorante da non perdere sono “Gennarino a Mare” e “Silverio”.

Altra isola, altra veleggiata. La Prossima è Ventotene. Anche questa è un’isola di grande fascino. Calette meravigliose e segni di epoche antiche appaiono in più punti. Il piccolo ma sbalorditivo porto romano, rimasto quasi intatto, è un esempio di fascino che ci fa capire quanto queste isole siano state crocevia e meta di civiltà antichissime. Ma la storia a Ventotene è passata anche di recente. E’ in questa isola che nel 1941 Alberto Spinelli ed Ernesto Rossi, mentre erano costretti al confino, scrissero il celebre Manifesto di Ventotene, il cui titolo originale era “Per

Ventotene e sullo sfondo Santo Stefano

un’Europa libera ed unita. Progetto d’un Manifesto”. Un documento che ha fatto la storia perché è quello che poi ispirò il lavoro dei padri fondatori dell’attuale comunità economica europea. Ventotene celebra molto questo documento e così i suoi illustri confinati che vi furono mandati in epoca fascista, primo tra tutti l’indimenticabile ex presidente della repubblica Sandro Pertini. Nella piazzetta principale di Ventotene troviamo una piccola ma meravigliosa libreria ed un ristorante, “Mimi”, che per qualità del cibo e vista mozzafiato merita una visita. Altro ristante meritevole è sicuramente “Il giardino”.

Di fronte Ventotene c’è un’isola la cui storia è molto legata a quella italiana. Santo Stefano è un isolotto su cui sorge quello che un tempo fu un carcere di massima sicurezza nei quali furono rinchiusi tanti rappresentanti della resistenza italiana. Il carcere, chiuso ormai da una ventina d’anni, è uno spettrale monumento del passato che tuttavia mantiene un suo fascino. E sono in molti a chiedersi perché non venga destinato al altro anziché lasciarlo cadere anno dopo anno. L’isola non è accessibile e si può visitare soltanto su appuntamento. Circumnavigarlo vale comunque assolutamente la pena. L’ultima isola delle Pontine è Zannone, bella, impervia e inaccessibile se non per prenotazione.

E veniamo alla Flegree. Altro giro dunque altro arcipelago. Il posto più comodo per imbarcarsi è il porto turistico di Mergellina, comodo anche perché la stazione ferroviaria è a soli cinque minuti di taxi. Davanti a noi troviamo quello splendore che è il Golfo di Napoli con sulla terra ferma sua maestà il Vesuvio, poi la penisola sorrentina e infine le tre isole che ne tracciano i confini con il Tirreno. Un detto locale spiega bene le caratteristiche di queste tre isole: “Capri è per gli americani, Ischia è per gli Italiani, Procida è per i napoletani”. La natura è strabordante, la veleggiata nel golfo con tutte queste meraviglie che ti stanno intorno è una esperienza impareggiabile. Capri è una bellezza nota, celebrata da tanti film e dalla stampa rosa di tutto il mondo. I faraglioni, la piazzetta, Marina Piccola, alberghi come il Quisisasna ed il Palace sono luoghi che appartengono alla storia del turismo internazionale. Come altrettanto celebre è la costiera amalfitana, con le sue calette fatte da gole profonde, le sue coste terrazzate e ancora in larga parte coltivate, i suoi paesini che appaiono scolpiti nella roccia e disegnati da un grande artista, le sue acque blu e profonde dove vivono le mitiche pezzogne e dove si stagliano “Li galli”, un piccolo arcipelago appartenuto, tra gli altri, anche al grande ballerino russo Rudolf Nureyev.

Positano poi è un luogo veramente incantato: visto dal mare risalta in tutta la sua policromia mediterranea. Ed è qui che si trova quello che è forse l’albergo più bello d’Italia, vale a dire il Ralais San Pietro di Positano, una perla incastonata nella roccia, con discesa a mare privata, eliporto, camere con vista mozzafiato e una cucina di livello superiore. Di bordo in bordo si va a Ischia, l’isola che appassiona gli italiani per le sue baie e per le sue terme e che fa impazzire gli italiani ma anche qualche straniero di grande livello, come il primo ministro tedesco Angela Merkel che non passa estate senza fare con il marito una visitina alle “sua” Ischia. L’albergo migliore di Ischia è senza dubbio il Regina Isabella, ma l’offerta è veramente ampia e mediamente di qualità. Anche le terme sono rinomate – e conosciute già dai romani – tant’è che l’isola è una delle principali mete termali del paese. In termini paesaggistici le due chicche sono il Castello Aragonese (ci si arriva in barca fin quasi l’ingresso ed è visitabile) e Sant’Angelo, una baia con promontorio meravigliosa ed un paesino che è una delizia.

Infine ma non per ultima Procida. E’ un’isola piccola e sotto costa, per questo meta anche quotidiana dei napoletani che spesso la raggiungono per un bagno a mezzo dì e poi ritornano in città. Questa è un’isola bella perché vera e a tratti verace. Sembra un quartiere della stessa Napoli tant’è viva e pulsante. Anche qui la natura fa la sua parte, con un susseguirsi di baie e baiette una più bella dell’altra. Ma è anche il paese, con i suoi vicoletti, le sue salite e i suoi scorci, a fare di Procida un posto unico. Le cose da dire su Pontine e Flegree in realtà sono molte di più. I sapori ed i colori non sono facilmente descrivibili, così come le albe e i tramonti visti dal mare. Le cose da vedere molto superiori a quelle narrabili. Noi volevamo soltanto farvi venire la voglia di vedere posti così affascinanti attraverso una vacanza in barca a vela. Un modo unico di vivere il mare, un modo unico di scoprire i settemila chilometri che compongono la nostra costa. Un modo unico di imparare i primi rudimenti di uno sport bellissimo. Buon vento dunque a chi vorrà provare.

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