Figliuolo: “In arrivo più di un milione di dosi di Novavax e per il 1 marzo si comincia con la quarta dose ai fragili”

di Emilia Morelli

“Per la fine di questa settimana arriverà il vaccino Novavax, ne riceveremo poco più di un milione di dosi che saranno subito distribuite a tutte le regioni e province autonome”. Queste le parole del generale Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, a margine di una visita all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, che ha continuato specificando che a marzo “arriveranno un altro paio di milioni di dosi”.

Il vaccino di Novavax, società di biotecnologie americana che si occupa proprio di vaccini, ha ricevuto l’approvazione dell’Ema lo scorso dicembre. I risultati dei trial clinici assicurano esiti molto promettenti, si parla di un’efficacia che tocca il 90% a 7 giorni dalla seconda dose. Non si sa ancora, invece, se il vaccino protegga solo dall’infezione o anche dal rischio di contagio verso terzi. Per quanto riguarda la tecnologia utilizzata il vaccino Novavax non contiene codice genetico, quindi niente RNA o DNA come i vaccini di Pfizer e Moderna, e né contiene il virus vivo o attenuato, ma solo frammenti proteici prodotti mediante tecnologie ricombinanti ed è proprio per questa caratteristica che potrà incentivare la vaccinazione dei più scettici. Secondo le indicazioni della commissione tecnico scientifica dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), infatti, il nuovo vaccino verrà utilizzato nella somministrazione come ciclo primario di vaccinazione e non come booster, ovvero non per il richiamo successivo.

Nel Lazio già dal 24 febbraio sarà possibile prenotare sia la prima che la seconda dose a distanza di 21 giorni, il Lazio infatti aveva già predisposto il piano di somministrazione del vaccino proteico che sarà somministrato in 15 hub in tutta la Regione di cui sette nella Capitale.

“Noi oggi abbiamo, con ciclo completo, l’89% dei cittadini italiani, quindi oltre 48 milioni. Se pensiamo a prima dose e guariti, siamo quasi al 94%, quindi quasi 51 milioni. Dobbiamo continuare a vaccinare sperando che ci siano ancora persone esitanti che abbiano compreso, finalmente, l’importanza del vaccino”, ha detto Figliuolo ribadendo, poi, l’importanza della vaccinazione dei più piccoli. “Medici e infermieri stanno verificando problemi di trombosi in bambini non vaccinati in fase acuta di Covid. Direi che bisogna riflettere sul rischio beneficio e al momento il beneficio va verso la vaccinazione. Non sono un medico quindi dico alle famiglie, rivolgetevi ai vostri pediatri”,ha sottolineato il commissario straordinario.

C’è, inoltre, la data per la quarta dose di vaccino anti Covid destinata alle categorie fragili che dovrebbero cominciare il 1 marzo.  “Stiamo per dare le disposizioni attuative-ha dichiarato Figliuolo- perché con il Ministero della Salute e le Regioni stiamo ben individuando le platee”.

Il commissario straordinario ha poi rassicurato gli italiani sul fatto che non si andrà incontro ad una scarsità di vaccini: “Abbiamo delle dosi stivate per ogni eventualità, poi dopo il 31 marzo, quando passeremo la mano, ci sono tutte le interlocuzioni con il ministero della Salute per lasciare un pacchetto pronto” qualora vi fosse un aumento dei contagi. Noi non ce lo auguriamo, però bisogna fare esperienza. Oggi cadono i due anni da cui apparve il primo caso” di Covid-19 “a Codogno nel lodigiano e non ce ne dobbiamo dimenticare- ha proseguito- perché poi è facile fare le cicali ma poi quando arrivano i tempi duri bisogna aver messo da parte la farina o il grano perché poi non si riesce a cambiare di punto in bianco la macchina e guai a pensare di non aver fatto tesoro dalle lezioni apprese in questo periodo. Se vogliamo essere un riferimento bisogna organizzarsi, pianificare ed essere pronti. Poi ognuno di noi spera che non accada nulla e che la situazione continui favorevolmente come sta accadendo, anche in questo saranno complici gli atteggiamenti degli italiani che hanno dimostrato una grandissima maturità, e poi la bella Italia e il bel tempo ci daranno una mano”.”.

Figliuolo ha poi risposto a quanti gli hanno chiesto quali progetti ha in futuro per il post pandemia affermando:  “Di cose da fare ne ho, perché sono il comandante operativo di vertice interforze e se vedete quello che sta succedendo oggi nel mondo penso che di cose da fare ne ho, perché da me dipendono tutte le forze nelle missioni operative, sia in Italia che all’estero. Ci sono 37 missioni in atto – ha aggiunto – tre in Italia e 34 che spaziano in tutte le aree del mondo”.

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