Fisco, il Mef ha inviato ai gruppi di maggioranza gli emendamenti alla delega: si attende esame in Commissione

di Emilia Morelli

Le proposte, le riformulazioni, gli emendamenti alla delega fiscale sono stati formulati ed inviati dal Mef ai gruppi di maggioranza al fine di ottenere una convergenza politica dopo il braccio di ferro sulla riforma del catasto tra l’esecutivo ed una parte della maggioranza, in prima fila lega, così da far approdare il provvedimento in Aula il 19 aprile. Il 5 aprile è convocata una riunione di maggioranza, poi alle 20 prenderà avvio in commissione Finanze alla Camera l’esame degli emendamenti. Tra le principali novità si annoverano lo scivolo di due anni per la flat tax, il cashback fiscale, il principio di equità orizzontale, il graduale superamento dell’Irap per società di persone, studi associati e professionisti, la clausola di salvaguardia per escludere un aumento della pressione fiscale e sanzioni amministrative più soft.

Per quanto riguarda la modifica alla flat tax secondo il nuovo emendamento è previsto che chi esce dal regime forfettario potrà beneficiare di uno scivolo di due anni per arrivare a quello ordinario in modo da favorire l’emersione degli imponibili per i lavoratori autonomi fino a 65 mila euro all’anno. Si prevede in particolare un’imposta opzionale per chi supera il tetto di ricavi o compensi, fino una soglia da determinare con i decreti legislativi e con l’individuazione di meccanismi applicativi idonei a evitare comportamenti elusivi.  Peraltro si prevede che una parte del gettito derivante dalla flat tax sarà destinata a Comuni e Regioni in base alla residenza dei contribuenti. Nella delega è confermata inoltre la “progressiva e tendenziale evoluzione del sistema verso un modello compiutamente duale attraverso l’applicazione, a regime, della medesima aliquota proporzionale di tassazione e, in via transitoria, di due aliquote di tassazione proporzionale, ai redditi derivanti dall’impiego del capitale, anche nel mercato immobiliare”.

Un’altra novità è contenuta nell’emendamento che prevede per autonomi e imprenditori, l’obiettivo di una “più equa ridistribuzione del carico fiscale nel corso del tempo, anche attraverso un meccanismo di progressiva mensilizzazione degli acconti e dei saldi e l’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto, senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”. Espressa a chiare lettere è poi la clausola di salvaguardia per escludere un aumento della pressione fiscale secondo cui dalla riforma del fisco “non deve derivare un incremento della pressione tributaria rispetto a quella derivante dall’applicazione della legislazione vigente”.

Circa il graduale superamento dell’Irap si prevede la “priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti” che il Governo è delegato ad attuare con i decreti legislativi. Le misure per il superamento dell’Irap, oltre a garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, come previsto dal testo originale, in base all’emendamento recentemente riformulato consentono “gettiti in misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario” e per quelle “sottoposte a piani di rientro che, in base alla legislazione vigente, comportano l’applicazione, anche automatica, di aliquote dell’Irap a maggiori di quelle minime”. Da questi interventi  “non si devono generare aggravi di alcun tipo sui redditi da lavoro dipendente e da pensione”.
Per quanto attiene poi alle sanzioni amministrative il nuovo emendamento contenuto nella delega fiscale prevede una razionalizzazione del sistema “garantendone la gradualità e proporzionalità rispetto alla gravità delle violazioni commesse, con particolare attenzione alle violazioni formali o meramente formali”.

 Secondo l’emendamento in cui si prevede il cashback fiscale si dispone che “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”, su acquisti tracciabili di beni e servizi detraibili, i rimborsi saranno erogati direttamente tramite piattaforme telematiche. Nel riordino delle deduzioni e delle detrazioni, si prevede poi che “le risorse derivanti dalla loro eventuale eliminazione o rimodulazione” siano destinate ai contribuenti Irpef “con particolare riferimento a quelli con redditi medio-bassi”. Si prevede poi il “pieno utilizzo dei dati resi disponibili dalla fatturazione elettronica e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, nonché alla piena realizzazione dell’interoperabilità delle banche dati”. Fra gli ulteriori criteri introdotti nella delega, anche la garanzia “del rispetto del principio di equità orizzontale”, “dell’autonomia tributaria degli enti territoriali”, la lotta all’evasione “anche attraverso la piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, il potenziamento dell’analisi del rischio, il ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale”.

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