Fmi, Pil Italia +1,1% nel 2023. Meloni: “Le stime dimostrano l’efficacia della politica economica del Governo”

Nel rapporto si evidenzia che la performance dell’Italia sarà migliore di quella tedesca, francese e in generale della media area euro

di Mario Tosetti

Il Fmi internazionale ha rivisto al rialzo le stime per l’ Italia, secondo l’organizzazione la performance dell’Italia nel 2023 sarà migliore di quella della Germania, della Francia ed in generale della media area euro. Il Pil italiano è stato alzato di 0,4 punti percentuali arrivando a  +1,1%, mentre quello del 2024 è stato innalzato di 0,1 punti al +0,9%.  Nello stesso rapporto la stima per l’economia tedesca è stata rivista al ribasso e contratta più di quanto inizialmente previsto con un -0,3%, mentre quella francese crescerà dello 0,8%.

“Le stime a rialzo del Fondo Monetario Internazionale sul Pil dell’Italia confermano l’efficacia della politica economica del Governo e ci spronano ad andare avanti su questa strada e fare ancora meglio. L’Italia nel 2023 crescerà più di Germania e Francia e più della media dell’eurozona. Sono risultati che costituiscono la base per la prossima legge di Bilancio, alla quale stiamo già lavorando”, ha affermato soddisfatta la premier Giorgia Meloni che ha continuato,  “in uno scenario complesso continueremo a coltivare la linea dello sviluppo e della prudenza, dello slancio e della stabilità dei conti. L’Italia dimostra di essere resistente e dinamica. Le imprese e le famiglie hanno dato una risposta straordinaria”.

Ad ogni modo, nonostante per Italia e Spagna le stime siano state riviste al rialzo il Fmi ha sottolineato che l’economia mondiale non può dirsi totalmente fuori da ogni pericolo. Le stime di crescita mondiali sono state portate al 3%, mentre nelle precedenti previsioni erano al 2,8%. Tuttavia, la crescita appare debole se si considerano gli standard storici.

Il Fmi ha, poi, messo in guardia di fronte a diversi pericoli. Il livello di inflazione è ancora sopra i livelli pre pandemia, anche se stanno rallentando i prezzi al consumo. “Per questo è necessario andare avanti con i rialzi dei tassi di interesse. La politica di bilancio può aiutare a dare maggiore credibilità alla strategia disinflazionistica iniziando a ricostituire i cuscinetti di bilancio e instradando il debito su una traiettoria di sostenibilità”, ha sottolineato il Fmi.

Inoltre il Fmi a livello qualitativo ha indicato alcune priorità di cui l’economia mondiale dovrà tenere conto:  il mantenimento della stabilità finanziaria mentre ci si prepara a situazioni di stress, la ricostituzione dei buffer fiscali pur proteggendo le categorie vulnerabili, alleviare la stretta sui finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo e a basso reddito e i miglioramenti sul fronte dell’offerta, con l’aumento della resilienza di fronte al cambiamento climatico.

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