Francia, la scuola Sciens Po diventa teatro di scontro tra studenti per il conflitto in Medio Oriente

Intanto il presidente francese Macron allude alla possibilità che il Paese invii truppe in Ucraina

La scuola di Sciences Po, dove si è formata la classe dirigente che al momento guida il paese compreso il presidente Emmanuel Macron e il neo premier Gabriel Attal, è rimasta senza vertici. Il direttore, Mathias Vicherat, ha dato le dimissioni “per ragioni personali” riconducibili a furenti liti con la sua compagna che sarebbero sfociate in episodi di violenza reciproca.

L’ateneo che è controllato dal governo di Parigi ne ha preso atto e ha annunciato la procedura di selezione per individuare il successore. Tuttavia, il vuoto di potere è arrivato in un momento critico: già dalla scorsa settimana gli studenti si sono scontrati su fazioni opposte in relazione al conflitto in Medio Oriente.  Davanti le aule di rue St. Guillaume che è scoppiato il caos.

Un cospicuo gruppo di studenti filo-palestinesi ha occupato l’ingresso dell’ateneo e l’anfiteatro principale, hanno appeso bandiere della Palestina e un grande cartello in nome di Gaza.

“Le autorità accademiche non hanno mosso un dito per mostrare solidarietà alla Palestina, quindi ora lo facciamo no”, hanno spiegato gli studenti-attivisti ai media francesi. Non è tardata ad arrivare la reazione dell’Uejf, l’unione degli studenti ebrei francesi, che invocato sanzioni esemplari contro gli studenti. Il vento aggressivo contro gli studenti ebrei si sta propagando dai campus americani anche in Europa.

Gli studenti filo-palestinesi avrebbero allontanato una ragazza ebrea con l’accusa di “essere sionista” mentre alcuni attivisti dell’Uejf si sono recati nella parte dell’ateneo occupata dalla manifestazione nel tentativo di contrastarla.

Quanto accaduto martedì “è intollerabile e scioccante: i nostri istituti sono luoghi di studio e di dibattito, e la legge deve essere strettamente rispettata”, ha detto la ministra dell’Istruzione Sylvie Retailleau, accorsa l’indomani in rue St. Guillaume.

Nel frattempo, però, il presidente francese Emmanuel Macron sembra avere in mente in maniera prioritaria un altro conflitto: quello in Ucraina. Intervistato su France 2 e TF1 alla domanda sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il presidente ha risposto: ”Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione”.

Macron ha poi affermato la volontà di prendersi le responsabilità delle sue dichiarazioni aggiungendo: “‘non siamo in guerra con la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere”.

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