Gas, la Commissione sta elaborando un piano di emergenza europeo. Von der Leyen: “Accelerare sulle rinnovabili”

di Carlo Longo

“Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni delle forniture di gas, persino a un’interruzione completa della fornitura da parte della Russia. Oggi, complessivamente, 12 stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali della fornitura di gas. È evidente: Putin continua a usare l’energia come un’arma. Per questo la commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro la metà di luglio”, queste le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo durante la plenaria del Parlamento europeo per la presentazione della presidenza ceca del semestre europeo del Consiglio europeo.

La plenaria dell’Eurocamera è stata occasione per annunciare la convocazione del vertice straordinario dei ministri europei dell’energia, il 26 luglio. “Bisogna far avanzare la strategia sulle rinnovabili: se continuiamo a farci concorrenza per accaparrarci i combustibili fossili i prezzi dell’energia andranno alle stelle e noi ci serviamo su un piatto d’argento alla Russia”, ha detto la von der Leyen che ha aggiunto: “C’è chi dice che in questo contesto di sicurezza bisogna rallentare la transizione verde, ma è proprio questo il momento giusto per accelerare sulle rinnovabili, che ci garantiscono indipendenza dai combustibili fossili, sono più efficienti dal punto di vista dei prezzi e sono più pulite. Il cambiamento climatico non aspetterà la fine della guerra di Putin”.

La presidente della Commissione europea ha sottolineato la necessità che l’Ue diversifichi le fonti energetiche, rendendosi sempre più indipendente dalla Russia. “Da marzo, le esportazioni globali di Gnl verso Europa sono aumentate del 75% rispetto al 2021. Allo stesso tempo, l’importazione media mensile di gas russo via gasdotto è in forte calo del 33% rispetto all’anno scorso. Rispetto allo scorso anno stiamo quindi facendo progressi. Ma tutto questo funzionerà solo se accelereremo la nostra transizione verso le rinnovabili”. Le scorte di gas naturale nell’Ue “una settimana fa erano piene al 55% e ora dovremmo essere al di sopra”. E dice “giusto che i beni russi siano utilizzati per la ricostruzione dell’Ucraina, stiamo lavorando per renderlo possibile”.

Ad ogni modo, le parole della presidente della Commissione europea sulla necessità di accelerare l’investimento sulle rinnovabili sono state pronunciate proprio mentre il Parlamento europeo ha adottato la tassonomia, in cui il gas e il nucleare sono state classificati tra gli investimenti green. Sul punto i votanti a favore sono stati 328, contrari 278 e gli astenuti 33. La decisione ha suscitato numerose proteste delle associazioni ambientaliste, in primo luogo Greenpeace che ha definito “oltraggioso etichettare il gas fossile e il nucleare come verdi e far fluire così più denaro verso le casse che finanziano la guerra di Putin in Ucraina. Per questo continueremo a opporci in tribunale. Le vergognose trattative interne alla commissione Europea influenzate dalle lobby dei combustibili fossili e del nucleare non basteranno”.

Intanto nel corso della plenaria si è continuato a discutere di sanzioni alla Russia: “Affinchè sia più difficile eluderle e in stretto coordinamento con i partner del G7 stiamo vagliando le sanzioni sull’oro e stiamo esplorando misure come il price cap al gas per il calmieramento dei prezzi energetici”, ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel intervenendo alla plenaria dell’eurocamera.

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