Gas, Standard and Poor’s : “Le bollette in Europa aumenteranno di un trilione di euro dal pre-pandemia”

di Mario Tosetti

Le preoccupazioni sul gas e sui costi dell’energia attanagliano i governi europei e i cittadini ormai da mesi. Se da un lato assistiamo a piani di razionamento e consigli su come risparmiare l’energia dall’altro la decisione di Mosca di chiudere il gasdotto Nord Stream 1 ha fatto schizzare al rialzo i prezzi del combustibile. Considerata la delicatezza della circostanza, che lascia spazio a numerosi interrogativi sull’andamento futuro dei mercati finanziari e la loro tenuta,  hanno fornito le loro analisi le due principali aziende di rating a livello mondiale.

Nella giornata di ieri si è espressa Fitch che ha delineato uno scenario a dir poco preoccupante. Secondo l’agenzia: “L’arresto completo della fornitura di gas tramite il Nord Stream 1 aumenta ulteriormente la probabilità di una recessione nell’eurozona”. L’ agenzia internazionale di valutazione del credito ha aggiunto che  “una chiusura completa ridurrebbe il livello del Pil dell’eurozona nel 2023 di 1,5-2 punti percentuali rispetto alle previsioni del Global Economic Outlook pubblicate a giugno, con una riduzione di circa 3 punti percentuali in Germania e 2,5 punti percentuali in Italia”.

Ad oggi ha pubblicato gli esiti delle sue valutazioni la  Standard and Poor’s. Nel report divulgato dall’azienda statunitense, che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, si legge: “Se lo stop ai flussi fosse permanente, le bollette energetiche per l’Europa aumenterebbero di oltre 1 trilione di euro rispetto al pre-pandemia. La chiusura a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream 1 si aggiunge alla pressione esistente sui prezzi del gas e dell’elettricità in Europa e rende ancora più importante la già pressante domanda su chi sosterrà l’enorme onere finanziario che ne deriverà. Nonostante l’intervento governativo senza precedenti sui mercati e su specifiche utilities, l’inevitabile riprogettazione del mercato del gas e dell’energia elettrica sarà complessa e comporterà molti rischi per le società quotate questo inverno. Le tasse straordinarie sugli extraprofitti possono inoltre intaccare gli utili al rialzo per la produzione di energia. Riteniamo che i rischi di liquidità per i servizi di pubblica utilità con rating siano aumentati considerevolmente in questo contesto di prezzi estremi. Tuttavia, i governi europei sembrano sempre più disposti a sostenere la liquidità sugli scambi energetici e presso le utenze domestiche”.

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