Generali, Caltagirone si è dimesso dal Cda

di Corinna Pindaro

Francesco Gaetano Caltagirone si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione di Generali con effetto immediato. Lo si apprende da un comunicato diffuso dalla  società che specifica che le motivazioni non sono state rese note. Nella nota si legge, inoltre, che Caltagirone continua a detenere, comunque, direttamente o attraverso società a lui riconducibili una quota del capitale sociale di Assicurazioni Generali del 9,9%. Ad ogni modo, si specifica, che il Cda nei prossimi giorni si riunirà per provvedere alla sua sostituzione.

Invero, antefatto alle dimissioni è stato il voto contrario espresso dall’imprenditore romano, nella prima riunione del nuovo cda, alla conferma di Philippe Donnet come Ceo oltre ad essere emersi disaccordi nella definizione dei comitati, tra le cui fila non c’è alcun rappresentante delle minoranze ed in particolare proveniente dalla lista presentata da Caltagirone e da cui sono stati eletti tre consiglieri.

In particolare , nel corso dell’ ultimo cda del 13 maggio, argomento di acceso dibattito è stata la presenza o meno del comitato per le operazioni strategiche e investimenti. Il Cda sembra fosse orientato nel non eleggerlo, in quanto ritenuto non fondamentale  nell’ambito delle best practices di governance internazionale. Si tenga presente che, in mancanza di questo comitato, il Cda avoca a se la relativa mansione. Sembra che la posizione di Caltagirone fosse diametralmente opposta, in quanto l’imprenditore riteneva fosse necessario che all’interno delle Generali vi fosse una diversa ripartizione tra i poteri. “Tutti i poteri sono concentrati nelle mani dell’amministratore delegato, che è stato anche alla guida del comitato investimenti e del comitato strategico. L’Ivass consiglia per le compagnie assicurative presidenti senza deleghe, ma è altrettanto vero che la governance del gruppo doveva essere riequilibrata. L’indipendenza del management non si garantisce solo con una presenza ampia di consiglieri indipendenti ma anche con una distribuzione equilibrata del potere, altrimenti è un regime”, aveva spiegato in un’intervista al Sole 24 ore Francesco Gaetano Caltagirone.

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