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Giorgetti: “Spese militari in aumento ma senza deroghe al Patto di Stabilità”

Il ministro Giorgetti conferma: l’Italia raggiungerà già nel 2025 il target Nato del 2% del Pil per la Difesa. Nessuna intenzione, però, di attivare le flessibilità previste dal piano europeo ReArm

giorgettiNel corso di un’audizione parlamentare sul nuovo Documento di finanza pubblica, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che l’Italia è pronta a rispettare l’impegno assunto con la Nato nel 2014: entro il 2025, la spesa per la Difesa raggiungerà il 2% del Pil nazionale. Si tratta di un obiettivo che l’alleanza atlantica considera cruciale per l’equilibrio strategico internazionale.

Tuttavia, il ministro ha specificato che l’incremento delle risorse non sarà finanziato attraverso le deroghe previste dal piano ReArm Europe, che consentirebbe una maggiore flessibilità rispetto ai vincoli di bilancio imposti dal Patto di Stabilità. «In questa fase – ha chiarito – il governo non intende farne uso, preferendo attendere le decisioni del vertice Nato di giugno prima di prendere posizioni definitive».

Il Documento di finanza pubblica sostituisce il vecchio DEF

Il messaggio del ministro è stato inserito nel contesto più ampio delle audizioni sul Documento di finanza pubblica 2025, che sostituisce il tradizionale Documento di Economia e Finanza (DEF). Il nuovo testo, che dovrà essere trasmesso alla Commissione europea entro la fine di aprile, è ancora in attesa di approvazione da parte della Commissione Bilancio e della Camera dei deputati.

Piano di ripresa: accelerazione su spese e cantieri

Un altro tema al centro dell’intervento di Giorgetti è stato il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), nuovamente al centro dell’attenzione dopo alcune criticità sollevate dalla Corte dei Conti. Il monitoraggio aggiornato mostra che, a marzo 2025, la spesa effettiva ha raggiunto i 66 miliardi di euro, equivalente al 34% del totale previsto.

Il ministro ha assicurato che l’esecutivo sta lavorando per aumentare il ritmo delle spese, puntando a rispettare gli obiettivi previsti per le ultime tre tranche di finanziamento europeo. Ha anche annunciato un notevole incremento della spesa sia per l’anno in corso che per il 2026, sottolineando però che una parte delle risorse verrà contabilizzata anche nei bilanci successivi.

Rallenta la crescita del Pil, ma migliorano i conti esteri

Per quanto riguarda la crescita economica, il 2024 si è chiuso con un risultato inferiore alle attese: il Pil reale è aumentato dello 0,7%, sotto l’1% stimato nel piano economico dello scorso autunno. In compenso, la bilancia commerciale ha registrato un forte miglioramento, con un surplus di quasi 55 miliardi di euro, ben 21 miliardi in più rispetto all’anno precedente.

Le stime per il 2025 sono state riviste al ribasso, con una crescita attesa dello 0,6%. Il rallentamento dell’economia globale ha pesato soprattutto sulla domanda estera, elemento chiave per l’export italiano, che è ora previsto in crescita appena dello 0,1%.

Prospettive a medio termine: torna l’ottimismo dopo il 2026

Nonostante la debolezza congiunturale, le previsioni per il periodo 2026-2028 appaiono più incoraggianti. Il Pil reale dovrebbe crescere in media dello 0,8% all’anno, trainato prevalentemente dalla domanda interna, che dovrebbe tornare a rappresentare un motore stabile per l’economia nazionale.

Commercio internazionale e dazi: il contesto resta incerto

Un’altra questione trattata da Giorgetti riguarda il commercio globale e l’evoluzione dei dazi. Il ministro ha menzionato la sospensione temporanea delle tariffe tra Stati Uniti e Unione Europea come un’opportunità per avviare nuovi negoziati, ma ha anche ribadito che lo scenario internazionale resta molto incerto. Per questo motivo, le analisi condotte a livello governativo continueranno a seguire un approccio improntato alla massima prudenza.

Una strategia condivisa per affrontare le sfide future

Giorgetti ha concluso sottolineando l’importanza di adottare decisioni condivise a livello europeo per affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte. «Serve prudenza, visione strategica e coesione», ha dichiarato. L’Italia, ha aggiunto, continuerà a impegnarsi per mantenere stabile la propria posizione economica, difendere i conti pubblici e affrontare il contesto internazionale con credibilità e responsabilità.

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