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I cambiamenti climatici influiscono direttamente sulla diffusione di nuovi virus

di Emilia Morelli

L’ambiente e le condizioni climatiche hanno dirette ripercussioni sulla salute umana. Lo conferma uno studio pubblicato sulla rivista Nature a cura di alcuni ricercatori della Georgetown University. Dalle evidenze dello studio emerge che l’aumento della temperatura sul Pianeta potrebbe  di fatto favorire la trasmissione di virus tra specie diverse ed, in particolare, il fenomeno che gli esperti definiscono  “spillover” che è alla base delle zoonosi, le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo. Dunque, una trasmissione analoga a quella individuata come origine alla diffusione del Covid-19.

Lo studio è finalizzato a prevedere gli sviluppi futuri da qui al 2070 e, secondo i dati rilevati dai ricercatori, un ulteriore aumento delle temperature determinerà il trasferimento di oltre tremila specie animali selvatiche verso luoghi con maggiore densità di popolazione soprattutto nei Paesi asiatici e africani. Peraltro, non si esclude che questa migrazione sia già in atto. La specie animale che desta maggiori preoccupazioni, secondo gli scienziati, è quella dei pipistrelli in quanto ha capacità di volare per lunghe distanze e notoriamente è portatrice di numerose e diverse infezioni potenzialmente idonee a compiere lo “spillover” nei confronti dell’uomo. Secondo le conclusioni dello studio per prevenire una nuova pandemia “è urgente disporre una macchina di controllo, che da un lato monitori l’andamento dei virus e dall’altro tenga conto dei cambiamenti delle specie che popolano i singoli luoghi”. Specialmente, si legge nel lavoro, “nelle aree tropicali, in cui si registra il maggior numero di casi di zoonosi e che stanno affrontando un rapido incremento delle temperature”.

Il cambiamento climatico è quindi alla base del possibile proliferare di nuove malattie in misura preponderante anche rispetto ad altri fattori di rischio quali la deforestazione, il commercio di specie selvatiche e l’agricoltura industriale. “Questo meccanismo aggiunge un ulteriore tassello al modo in cui i cambiamenti climatici minacceranno la salute umana e animale. Non è chiaro come questi nuovi virus possano influenzare le specie coinvolte, ma è probabile che molti di essi si tradurranno in nuovi rischi per la conservazione e alimenteranno l’emergere di nuovi focolai negli esseri umani”, ha spiegato Gregory Albery, co-autore principale dello studio e ricercatore del dipartimento di Biologia della Georgetown University .

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